Uniti il 29 maggio per salvare Fosso Fioio
Domenica 29 maggio la mobilitazione di 10 Associazioni ambientaliste e della montagna per la difesa della Valle del Fioio, nel Parco dei Simbruini, regno di orsi e lupi, minacciata dal progetto di una strada che la comprometterebbe irreversibilmente. Una domenica sul territorio con lo scopo di difendere uno scrigno di biodiversità nel cuore dell’Appennino laziale-abruzzese e per dimostrare che l’unico sviluppo possibile è quello che non distrugge ma al contrario tutela il patrimonio naturale e culturale.
Dopo la presentazione del ricorso straordinario al presidente della Repubblica per impugnare il provvedimento del Consiglio dei Ministri e dopo essere riusciti a rinviare il merito della sospensiva ottenuta per l'inizio dei lavori a dopo l'estate, è con queste motivazioni che un cartello di 10 Associazioni ambientaliste, della montagna e di categoria (sotto riportate in firma), con l’adesione della rivista “Trekking & Outdoor”, hanno promosso per domenica 29 maggio una escursione – manifestazione per la Valle del Fioio con partenza da Piazza Roma nel Comune di Camerata Nuova (RM).
Il Fosso Fioio, compreso, in parte, nel territorio del Parco Regionale dei Monti Simbruini, è un ambiente di rara bellezza e di inestimabile valore ecologico al confine tra Lazio e Abruzzo: un habitat di importanza comunitaria, che ospita specie vegetali rare e tutelate e numerose specie animali, tra le quali alcune in grave rischio di estinzione e oggetto di specifici piani di protezione, come l’Orso marsicano e il Picchio dorsobianco.
Questo patrimonio naturale è anche una delle risorse più preziose per lo sviluppo locale. I piccoli comuni del territorio, e segnatamente Camerata Nuova, colpiti dallo spopolamento e dalla marginalizzazione che negli ultimi quarant’anni ha imperversato su tutto l’Appennino, possono – e devono – trovare nuove opportunità di sviluppo nel patrimonio naturale di cui sono ricchi: aria e acqua pulite, paesaggi, bellezze naturali, biodiversità, spazi e tempi “umani”. Si tratta di risorse preziose e specifiche, sempre più richieste da chi, quotidianamente, vive in ambienti urbani stressanti, in contesti ambientali compromessi, con ritmi di vita inumani. Il turismo naturalistico, che valorizza in modo sostenibile queste risorse, è un segmento di domanda in forte crescita. Il Fioio può e deve essere il fulcro di un sistema locale di offerta turistica “verde” all’avanguardia, propulsivo per tutta l’economia locale.
In un contesto nazionale e regionale, in cui le aree protette sono commissariate, senza risorse e assediate dalle lobby del cemento e della caccia, le Associazioni proponenti chiedono:
- che si fermi ogni progetto di manomissione del fondo naturale e delle caratteristiche morfologiche, geologiche e naturalistiche del Fosso Fioio
- che venga fatto rispettare il Regolamento del Parco Regionale dei Monti Simbruini attualmente vigente
- che si ponga fine al commissariamento del Parco Regionale dei Monti Simbruini (e di tutti gli altri Parchi regionali)
- che si ritorni alla gestione ordinaria con la costituzione degli organi di gestione secondo quanto previsto dalle norme in materia;
- che, infine, si realizzi, un piano di sviluppo del turismo naturalistico nell’area dei Simbruini coerentemente con gli strumenti di programmazione e pianificazione già esistenti e con un’ottica di area vasta e di lungo periodo.
Associazione Guardie dei Parchi e delle Aree Protette del Lazio, ALTURA, CAI, FederTrek, Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness, Trekking Italia, UISP Lega Montagna e WWF
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