"IL MOSTRO di rabbia & d'amore" di Vincent Cernia (con l'autore Vincenzo De Marco)
...sono un folle che scrive di sentimenti,
umore e vissuto, del bene e del male.
Sono un pazzo che su carta
sputa fuori, amore e rabbia...
...la mia era una lotta impari, io lottavo contro il mostro d'acciaio armato solo di penna e di rabbia, loro mi combattevano con l'inganno, il ricatto e mettendomi addosso uno stato d'ansia con il quale era difficile lavorare, ma ugualmente io lottavo, solo, io e la mia amica penna.
Lo facevo per me, per mia figlia, per chi voleva, sia dentro che fuori che le cose cambiassero, lo facevo per i colleghi vivi e per quelli morti, per l'orgoglio e per il rispetto che ci veniva negato. Lì dentro eravamo dei numeri e basta, non contavamo nulla per loro, a loro interessava solo il profitto, la produzione, i soldi sporchi del sangue di noi poveri operai, delle lacrime dei parenti non gli interessava, eravamo solo dei cazzo di numeri di merda.
Come si faceva a non lottare contro quella gente? Non si fermavano neanche al cospetto di un collega morto a terra, lì a due passi da loro, ancora caldo sotto al telo bianco.
Come si faceva a non disprezzare animali del genere? La gente doveva sapere come si lavorava lì dentro, sia fisicamente che mentalmente, non era umanamente possibile rispettare taluni mezzi uomini.
Ed io continuavo a farlo armato solo della mia rabbia e della mia fidata amica penna...
Il Mostro è una silloge di poesie e aforismi, nata dopo l'ennesima morte in fabbrica di un collega e la morte per tumore della moglie giovanissima di un caro collega e amico, nasce e cresce affinché il caso Taranto, i suoi morti, i suoi malati, gli operai che sono al fianco della città vengano ascoltati, conosciuti, capiti.
Il mostro è un grido di rabbia ma è anche speranza, è follia ma anche lucida ostinata voglia di cambiamento e giustizia.
la poesia può e deve essere strumento di lotta "pulita"
All'interno della presentazione de IL MOSTRO, la proiezione di un video fotografico creato da Gianfranco Curto dove il contrasto tra le bellezze di Taranto e le brutture dello stabilimento affacciato sulla città si fanno forti e concrete. Stupendo e spaventoso al contempo.
Tutto da vedere e vivere.
Recita e modera l'attore, regista e scrittore Luigi Pignatelli presidente di Hermes academy e Arci gay Taranto.
Non mancate.
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