Boycotta La Guerra

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    Il 20 giugno le forze israeliane hanno aperto il fuoco su civili palestinesi durante una distribuzione di aiuti, uccidendo 23 persone. Lo stesso giorno, alcuni attivisti di Palestine Action sono entrati in una base militare britannica e hanno imbrattato due aerei militari come forma di protesta.
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    La protesta del 26 giugno non è solo un atto di resistenza, ma un appello a un cambiamento radicale. "Ascoltare il dolore" delle vittime della guerra, non sacrificare altre vite in nome della patria o della sicurezza, ma scegliere la giustizia e la convivenza. Ecco come segnalare gli eventi.
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Campagna: Fuori la guerra dalla tua spesa

505 persone - pagina 1 ... 35 36 37 ... 51
  • 155. CRISTIAN SIGALA - BO (10 aprile 2003)
    MAI LE GUERRE SONO STATE SOLUZIONI PER GLI UOMINI MA SOLO PER GLI ELETTI... SEMIDEI DEL PIANETA ? NO ASSASSINI ELETTI AL POTERE DA CHI POI LI ARMA
  • 154. VALENTINA SOMMI - MI (10 aprile 2003)
  • 153. alessandra falca - LI (10 aprile 2003)
    è difficile ma ci provo
  • 152. Bruno Susa - TS (10 aprile 2003)
  • 151. Francesco Perlo - TO (10 aprile 2003)
  • 150. Daniele Zarantonello - VE (10 aprile 2003)
    Vi scrivo dal Perú, un po' lontano per far sentire la mia voce, peró la solidarietá non ha confini. Anche qui stiamo seguendo con attenzione il boycot alla guerra e stiamo diffondendo la stopessowar. Sempre uniti per la pace e la dignitá di ogni essere umano! Daniele
  • 149. Tekke Kiewiet - TO (9 aprile 2003)
    Da un'intervista a Noam Chomsky apparso su La Stampa il 14/03/2003: "Il National Strategy Report presentato ad ottobre 2002 disegna una nuova politica mondiale, spiegando per filo e per segno che, poiché gli Stati Uniti detengono mezzi violenti molto superiori a quelli di qualsiasi altro paese, devono adoperarli per assicurarsi il dominio adesso e sempre. Chiunque può leggere questo documento che spiega persino come agiranno preventivamente per fare in modo che nessuno sfidi tale potere. L'obiettivo è che il mondo intero abbia paura e per arrivare a questo bisogna attaccare un paese indifeso" Il documento in questione si trova sul sito web www.rand.org/nsrd e conferma quanto sostenuto da Chomsky. Alla luce della antidemocratica strategia unilaterale degli USA, del fatto che per l'amministrazione Americana (eletta con il voto di poco più del 15% dei cittadini USA) più della pubblica opinione contano le lobby delle multinazionali, ritengo che il boycottaggio sia un valido strumento di pressione. Suggerisco, per aumentarne l'effetto, che la redazione di Peacelink metta a disposizione gli indirizzi email ed un testo in Inglese da inviare alle multinazionali che spieghi le ragioni del ns. boycottaggio e cosa dovranno fare affinché esso rientri. Sarò lieto di collaborare.
  • 148. olivia vivaldi - VR (9 aprile 2003)
  • 147. francesco garzetti - BI (9 aprile 2003)
    sapevo quali erano a grandi linee le aziende interessate ma alcune sono state una vera, spicevole rivelazione ..è proprio vero che comprare un prodotto è come votare, aderire ad un modello di svilupppo e quindi diventa fondamentale andare a scoprire cosa puo' esserci dietro degli "innocui" prodotti ..grazie
  • 146. irene marraffa - CT (9 aprile 2003)
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