A scuola di restauro a Firenze i bibliotecari di Baghdad
Sarà un effetto dell'"effetto alluvione" di cui l'anno prossimo Firenze ricorderà il quarantesimo anniversario; ma sicuramente l'iniziativa promossa da "Un Ponte per..." e appoggiata dalla Regione Toscana (che contribuisce economicamente con una somma di 70.000 euro) ha un significato simile: quello di recuperare per quanto possibile, le opere letterarie e culturali distrutte durante il primo ingresso della coalizione angloamericana a Baghdad.
E allora ecco il progetto La casa dei libri di Baghdad: per tre mesi 5 bibliotecari iracheni, 2 uomini e 3 donne, saranno impegnati in attività di formazione che concretizzeranno poi al loro ritorno in patria.
E' triste rammentare come il ricordo tangibile della civiltà millenaria della Mesopotamia, da cui probabilmente derivò la stessa civiltà da cui discendiamo e di cui la Biblioteca ha conservato un patrimonio incommensurabile, sia stato tra i primi "obiettivi" dell'incursione militare in Iraq - come se assieme alla dittatura di Saddam, si avesse voluto cancellare la stessa memoria di un popolo; ed è poca cosa, certamente, l'aiuto che adesso istituzioni e associazioni umanitarie intendono fornire per il recupero dei reperti che quel luogo sacro alla cultura conservava. E' un inizio, però; e una spinta al recupero della storia di un popolo oramai da anni provato da distruzioni non solo materiali.
La ricostruzione è necessaria, anche quella delle proprie origini.
Leggi anche Secoli e secoli di storia distrutti in un aprile d'invasione... sempre qui nel sito di Peacelink: http://italy.peacelink.org/conflitti/articles/art_9154.html
Articoli correlati
- La situazione attuale
Iraq, la rivolta continua
Dopo la pandemia, il crollo del prezzo del petrolio e la nomina, frutto del compromesso tra USA e Iran, di al-Kadhimi come primo ministro, cosa è cambiato?19 ottobre 2020 - Valeria Poletti - Foto dalle piazze pacifiste italiane
Da piazza Tahir all'Italia: la guerra porta solo altra guerra
Il 25 gennaio in oltre 50 città italiane associazioni, movimenti e cittadini hanno organizzato eventi aderendo all'appello Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace. PeaceLink pubblica le foto di alcune piazze. E alla vigilia è stata diffusa un'importante lettera dalla società civile irachena27 gennaio 2020 - Sabato 25 gennaio 2020 giornata di mobilitazione internazionale per la pace
Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace! Contro le guerre e le dittature a fianco dei popoli in lotta per i propri diritti
“La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia”.15 gennaio 2020 - il settore militare non solo inquina, ma contamina, trasfigura e rade al suolo
Militarismo e cambiamenti climatici - The Elephant in the Living Room
“E’ stato stimato che Il 20% di tutto il degrado ambientale nel mondo è dovuto agli eserciti e alle relative attività militari”31 ottobre 2019 - Rossana De Simone
Sociale.network