Conflitti

Una conseguenza delle guerre? Sicuramente è l'abbassamento della condizione sociale in un paese che ne è stato investito.

Diario dal Rwanda: la situazione sanitaria dopo il genocidio

Il Rwanda è sicuramente testimone di questo fatto, con il suo genocidio di 10 anni fa, con le sue guerriglie in Congo e scaramucce con l'Uganda. In questo momento a Nyarurema (nord del Rwanda) vi sono alcuni italiani, tra cui una dottoressa di Lucca, che esercita all'ospedale di Pisa: Roberta Arena. Ecco le sue impressioni sulla situazione del centro di sanità locale, un piccolo spaccato di questo paese.
20 agosto 2004
Dott. Roberta Arena

Sono più di due settimane che siamo arrivati al centro missionario e le cose procedono bene, la mia convivenza con 5 uomini è più facile di quanto credessi, grazie anche al sostegno della magica Carla che da brava mamma ogni tanto li mette in riga.
Quasi ogni mattina vado al Centro Sanitario dove affluiscono ogni giorno numerose persone che provengono dai villaggi vicino. Il Centro è gestito da personale paramedico con il quale non è facile collaborare per la difficoltà a comunicare, per le diverse modalità di lavoro e sia per una certa “allergia” da parte loro verso la figura medica. Malgrado ciò cerco di apprendere il più possibile sbirciando qua e là. Il Centro è ben organizzato, ci sono le sale di consultazione che corrispondono ai nostri ambulatori, c'è il laboratorio di analisi dove vengono eseguiti pochi tipi di esami, la sala parto dove quasi ogni giorno c'è un nuovo arrivo anche se io per il momento non sono riuscita a vederne uno. In questa stessa sala vengono eseguiti anche piccoli interveti ginecologici in condizioni di sterilità ed igiene da far paura!!! Le corsie dove vengono ricoverati i paziente sono tre, una per i bambini, una per le donne ed una per gli uomini anche se spesso tale suddivisione di sesso ed età non viene rispettata. Vi sono innumerevoli mosche che svolazzano tra un paziente e l'altro, i letti per la degenza sono in ferro con materassi ricoperti di plastica marrone, ovviamente non esistono nè lenzuola né coperte. Una parte del centro è riservata al Centro Nutrizionale dove ogni mattina le mamme portano i bambini malnutriti per un pasto a base di banane e fagioli, piatto forte del luogo, che loro stesse cucinano. Ai più piccoli viene data una miscela di farina, zucchero ed acqua che bevono lentamente. I bambini più compromessi vengono ricoverati, alcuni di loro sono cachettici (estremamente magri) altri anasarcatici ( gonfi di liquidi) a seconda del tipo di malnutrizione............non è certo un bello spettacolo, l'unica cosa che consola è sapere che con una adeguata nutrizione alcuni riescono a farcela a meno che non sopraggiunga qualche complicanza come la malaria, che è sempre in agguato. In un'angolo del Centro c'è persino il pollaio con tanto di galline e una piccola stalla con le capre, i loro prodotti servono per la nutrizione dei bambini.............non c'è che dire è molto diverso dai nostri ospedali!
Ciò che colpisce è l'estrema lentezza con cui queste persone lavorano, non vedi mai nessuno che corre da un corsia all'altra, i pazienti aspettano il loro turno educatamente seduti senza mai lamentarsi........e tutto scorre lentamente.......è dura abituarsi a questi ritmi soprattutto quando si vive in una realtà frenetica come la nostra..........chissà magari mi mancherà questa tranquillità che adesso disdegno!

Dott.ssa Roberta Arena

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