Conflitti

Guerra, un'altra informazione è possibile - incontro organizzato da Emergency

A Sesto Fiorentino, il 9 settembre 2004, dibattito sull'informazione "libera" e quella "embedded" in tempo di guerra. Con la partecipazione di Christian Elia di Peacereporter e di Roberto Del Bianco come rappresentante di Peacelink.
12 settembre 2004

Da sinistra, Roberto Del Bianco di Peacelink, Isabella Becucci di Emergency e Christian Elia di Peacereporter. Dibattito interessante, con il giornalista Christian Elia molto preparato anche nei dettagli sulle situazioni di guerra attuali - non solo Iraq quindi - e visto che si fa un gran parlare del Muro di Sharon in Palestina, chi è a conoscenza, ad esempio, che esiste un altro Muro, in pieno deserto del Sahara, con lo stesso scopo di isolare un popolo, e "protetto" da mine antiuomo di fabbricazione italiana?
Il loro è un impegno giornalistico professionale che va al di là della pubblicazione nel web e i cui servizi, almeno per le testate "di carta" che li ricevono, sono a pagamento. Anche se non è questo lo scopo per cui sono aperti al mondo del giornalismo tradizionale, il motivo è che in questo modo riescono a portare le notizie alla moltitudine di lettori che non "navigano" in Internet.
Descritta anche, a più riprese, una storia della nostra attività, con un discorso a parte sull'attuale "confusione legale" in cui il mondo del web è costretto a vivere, a cavallo tra l'articolo 11 della Costituzione e la dinamicità intrinseca della Rete, e la possibile categorizzazione dei siti web come testate giornalistiche tradizionali. Un accenno doveroso alla nostra causa in corso e in conclusione, un appello a "pensare globalmente, agire localmente", invitando i gruppi di volontariato e gli attivisti a "portare fuori dal web", con gli altri mezzi di diffusione e il passaparola, le informazioni che dai nostri siti arrivano loro. Questo perché non tutti usano Internet (e anzi se fosse veramente usato da tutti probabilmente gli stessi sistemi collasserebbero). Oltre alla riflessione che siamo sì in un'epoca terribile a causa delle distruzioni immani che la nostra tecnologia permette di compiere attraverso la guerra, ma anche in un'epoca meravigliosa, in cui le stesse tecnologie permettono finalmente la circolazione dappertutto delle opinioni e delle notizie, e allora la nostra responsabilità è grande e non possiamo più restare passivi a guardare, dal momento che abbiamo dei mezzi per condividere e per porci degli interrogativi in modo critico.

Note: Indirizzo del sito di Peacereporter: http://www.peacereporter.net

Ulteriori immagini nella Galleria: http://italy.peacelink.org/gallerie/39
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