Le potenzialità del turismo
Il turismo è un fenomeno socio-economico-culturale dalle enormi potenzialità. Il problema di fondo, però, è che queste potenzialità possono esprimersi sia positivamente che negativamente: può, cioè, fare da traino per un considerevole sviluppo locale, così come essere il tasto dolente di un deturpamento territoriale e culturale. Croce e delizia a seconda dei casi. L’ago della bilancia spetta, come sempre, all’intelligenza umana.
Nel corso della storia, il turismo si è notevolmente evoluto. Le motivazioni e le modalità di viaggio hanno subito numerosi mutamenti, in concomitanza con i cambiamenti culturali, sociali ed economici. Attraverso la loro analisi, si mette ulteriormente in evidenza quello che è già abbastanza evidente anche ai non addetti ai lavori: il carattere non esclusivamente economico del turismo.
La logica capitalista del “massimo guadagno con il minimo sforzo”, però, ha finito con il contagiare anche quello che, a conti fatti, è uno dei fenomeni che racchiude in sé svariate possibilità di sviluppo, straordinario fermento e apertura alla diversità. Una logica che umilia, ridicolizza e sminuisce la bellezza dell’esperienza del viaggio e della gioia dell’ospitalità.
L’esperienza del viaggio è un concentrato di vita vissuta intensamente. C’è dentro un po’ di tutto: la novità, lo scambio di punti di vista e di stili di vita, la fuga dalla staticità ristagnate della quotidianità verso il flusso dinamico della diversità. Il viaggio stimola i pensieri, accende l’entusiasmo della curiosità, favorisce il confronto e annulla le distanze mentali.
Dall’altra parte c’è l’ospitalità. Forse uno dei più grandi onori e doni che le persone possono scambiarsi. Un modo di fare che va ben al di là della semplice offerta ricettizia. L’ospitalità si traduce nel far sentire a proprio agio il viaggiatore, coccolando ed immergendolo nella realtà locale con gentilezza, disponibilità e sincerità. Tutto questo affinché il suo soggiorno sia gradevole e possa lasciargli un ricordo indelebile nella mente e nel cuore. Del posto e della gente.
Il vero spirito del viaggiatore non è quello della persona che cerca nel viaggio la riproduzione del proprio stile di vita, ma è quello di chi cerca nello spostamento un’immersione nella cultura della località che si visita. Con il massimo rispetto possibile.
Questi sono i presupposti su cui fanno leva i sostenitori del turismo sostenibile e responsabile: un turismo che permette di usufruire di tutti gli elementi sopra citati senza rovinare le risorse culturali e territoriali delle località e che si traduce, al tempo stesso, in una forma di investimento non solo nell’economia, ma anche nella cultura e nella pace. Perché viaggiare non è solo un semplice passatempo, viaggiare è vita. E ogni vita porta con sé delle responsabilità. La differenza c’è ed è evidente. Spetta a noi farla.
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