Yahoo! lancia il motore Creative Commons

L'iniziativa - sostiene il motore americano - consentirà di individuare facilmente i contenuti disponibili in rete sotto licenza CC. Potrebbe rivelarsi un acceleratore decisivo per la circolazione della cultura
27 marzo 2005
Punto Informatico

San Francisco (USA) - Il maggiore tra i portali internet, Yahoo!, ha deciso di sfruttare la crescente popolarità delle licenze Creative Commons per la pubblicazione di contenuti, dando vita ad un nuovo servizio specificamente indirizzato a questo genere di materiali.

Il nuovo servizio, al momento in beta, si chiama Creative Commons Search e dichiara la sua funzione fin dalla home page, dove è possibile effettuare qualsiasi ricerca vistando due opzioni: "Trova contenuti che posso usare per fini commerciali" oppure "Trova contenuti che posso modificare e adattare sulla base delle Creative Commons".

Superata la sorpresa di trovare un errore di battitura nella pagina ("commerical" anziché "commercial") Yahoo! spiega perché questo servizio è diverso da quelli già offerti: "La maggior parte delle cose che si trovano su web sono coperte da diritto d'autore, questo search consente di individuare i contenuti pubblicati da autori che vogliono che tu condivida le loro opere o le riutilizzi a determinate condizioni".

Se da un lato l'operazione di Yahoo! Testimonia, come forse mai prima, l'avanzata delle Creative Commons (qui per il sito italiano dedicato), dall'altra può effettivamente rappresentare un formidabile acceleratore nella diffusione dei materiali distribuiti in CC. Lo scopo ultimo del "nuovo diritto d'autore" che le CC rappresentano è infatti di favorire la circolazione delle informazioni, della cultura e delle idee.

Stando a Yahoo! sono ormai milioni le pagine web che contengono in tutto il mondo contenuti diffusi con queste modalità, e questo offre evidentemente una grossa opportunità a tutti coloro che si occupano di contenuti e che investono il loro tempo sulla rete.

Che il servizio sia ancora in beta lo testimonia anche qualche piccolo problema di impaginazione riscontrato utilizzando browser alternativi ad Internet Explorer.

Articoli correlati

  • CyberCultura

    Creative Commons, una rivoluzione lunga 5 anni

    Il 16 dicembre 2002 facevano il loro esordio le licenze alternative ideate da Lawrence Lessig. Iniziava una nuova fase nella gestione della creatività e dei diritti d'autore nell'era digitale. Parla Juan Carlos De Martin
    13 dicembre 2007 - Marco Trotta
  • CyberCultura
    Internet

    Un diritto d'autore al di fuori della legge

    Accordi Wikipedia, Creative commons e Free Software Foundation per la compatibilità delle licenze «alternative» sul copyright
    4 dicembre 2007 - Ben Old
  • CyberCultura

    A Pechino il nickname è fedele alla linea

    Internet censurata In vista del congresso del partito e delle olimpiadi, la Cina vieta l'uso di nomi diversi da quelli ufficiali. In nome degli affari Microsoft e Yahoo! accettano le limitazioni
    28 agosto 2007 - Giulio Abbadie
  • MediaWatch
    Con il nuovo contratto di servizo l'azienda pubblica punta al modello Bbc

    Se la Rai pensa multimediale

    Un progetto ambizioso Che investe portale, ddt, satellite, le licenze copyleft di Creative Commons
    24 dicembre 2006 - Gabriele De Palma
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)