Google si allunga sulla NASA

Insieme lavoreranno ad una serie di tecnologie di nuova concezione: al centro le informazioni e la ricerca aerospaziale, le nanotecnologie e le biotecnologie, il calcolo distribuito e l'ambizione di una generazione di visionari
30 settembre 2005
Tommaso Lombardi

Una fusione dei loghi della Nasa e di Google Mountain View (USA) - Internet, il cosmo e l'infinito: l'instancabile avanzata di Google nel mondo dell'alta tecnologica coinvolge la NASA. Il gigante di Mountain View ha avviato una partnership strategica con l'agenzia spaziale degli Stati Uniti, nella speranza di dare vita ad un polo scientifico d'eccellenza nel cuore della Silicon Valley.

Google costruirà un proprio centro di ricerca nella base aeronautica di Moffett Field: il complesso si estenderà su una superficie di 90mila metri quadri ed al suo interno gli scienziati dello spazio lavoreranno fianco a fianco con gli ingegneri informatici del celebre motore di ricerca. "Questo accordo schiude enormi benefici per la ricerca aerospaziale", dichiara Scott Hubbard, direttore del centro NASA di Ames. "I veri vincitori, in tutto questo, sono proprio i cittadini americani".

I due pesi massimi si impegneranno nella ricerca congiunta di nuove bio-info-nanotecnologie, sostiene Hubbard. Il primissimo progetto congiunto riguarderà il calcolo distribuito, al centro delle attenzioni di entrambe le due organizzazioni. L'obiettivo è di costruire un'infrastruttura per il calcolo elettronico basata su milioni di terminali domestici, unendo la capillarità di Google con le risorse della NASA.

Anche Eric Schmidt, CEO di Google, è convinto che i due giganti condividano "lo stesso desiderio: fornire alla gente un universo di informazioni". È la nascita di una incredibile superpotenza informatica? Le strutture e gli strumenti a disposizione degli scienziati verranno utilizzati per analizzare l'immensa mole di dati in mano alla NASA: uno sterminato flusso continuo di immagini e rilevamenti provenienti dallo spazio esterno, forniti da radioscopi e telescopi sparsi su tutto il territorio nordamericano.

L'azienda californiana, al momento, collabora già con la NASA nel progetto Google Moon, spinoff del ben più noto Google Earth. Hubbard è convinto che l'unione tra Google e NASA sia un importantissimo segnale lanciato all'industria tecnologica dal governo americano. Il direttore della base di Ames crede che i risultati di questa sinergia spingeranno sempre più imprenditori "a scommettere ed investire nel programma spaziale".

Secondo l'amministrazione statunitense, l'uomo rimetterà piede sulla Luna: di questo passo ci sono buone possibilità che i moduli per l'allunaggio esporranno, accanto alla bandiera stelle e strisce, i marchi delle più importanti multinazionali dell'informatica, forse sovrastati da una grande G.

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