L'ultima sfida del partito dei pirati
Manca un mese alle elezioni per il rinnovo del Riksdag, il parlamento svedese, l'appeal del premier socialdemocratico Goran Persson sembra in declino e la campagna elettorale entra nel vivo. Anche il Pirat partiet, il partito dei pirati informatici nato a gennaio, che mira senza illusioni a raggiungere lo sbarramento del 4%, lancia l'ultima sfida in nome del diritto alla privacy. Dopo aver promosso campagne per la cultura condivisa e la conoscenza libera, l'abolizione dei brevetti e contro il copyright, ora la battaglia punta sulla difesa dei dati personali degli utenti perché la Svezia non diventi uno stato di sorveglianza. Dunque prima dell'appuntamento con le urne i pirati svedesi vanno all'arrembaggio con Relakks, un nuovo servizio che permette di scambiarsi file e informazioni in modo anonimo e senza lasciare tracce nella Rete. «Il diritto di scambiarsi informazioni in privato è un fondamento della società democratica. Senza un modo sicuro e conveniente di accedere a Internet in maniera anonima, questo diritto viene reso nullo e invalidato... Fino a che non cambieremo la legge che assicura ai cittadini il diritto alla privacy, abbiamo l'obbligo morale di proteggerli dagli occhi indiscreti della sorveglianza sul web. E questo è il nostro mezzo tecnico per farlo», ha dichiarato Rickard Falkvinge, leader del Pirate party, in un comunicato stampa.
Il servizio Relakks (http://www.relakks.com), che costa 5 euro (US$6.4) al mese ed è disponibile in tutta Europa e negli Stati uniti, anche se per il momento ha sospeso le iscrizioni per overbooking, garantisce agli utenti di viaggiare in incognito non solo durante la navigazione, ma anche mentre si usano applicazioni e client, compresi gli scambi peer-to-peer, l'instant Messaging e la trasmissione di pacchetti vocali (VoIP). Chi entra nella darknet (letteralmente rete oscura) di Relakss non può essere identificato perché il servizio fornisce un indirizzo Ip (la carta d'identità del proprio computer) neutro.
Bell'idea, ma che lascia qualche perplessità perché la Relakks è un'azienda privata e il rischio di venire «traditi» non è del tutto peregrino. Falkvinge ne è consapevole, ma disposto a fidarsi: «Per noi Relakks è affidabile, e questo perché conosciamo le persone che ci lavorano, che hanno lavorato duramente per il diritto di accesso anonimo. Si tratta di personaggi di spicco del primo ambiente di sviluppo Internet in Svezia - dice - Siamo tutti (e dobbiamo esserlo) definiti dalle nostre stesse azioni».
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