L'Intelligenza Artificiale per spiarci? No grazie!
Nel 2023, l'Europa ha rischiato di trovarsi alle prese con una normativa dal sapore orwelliano, denominata Chat Control 2.0, che avrebbe permesso un monitoraggio su vasta scala delle comunicazioni private di circa 500 milioni di cittadini. Questa proposta, che avrebbe concesso il potere di accedere a messaggi privati, è stata testardamente promossa dalla commissaria svedese Ylva Johansson.
Fortunatamente, grazie alle proteste di esperti e attivisti della privacy, la proposta è stata fermata prima di diventare legge, ma la vicenda solleva importanti questioni sul potenziale abuso dell'Intelligenza Artificiale.
Il cuore della Chat Control 2.0 consisteva nell'utilizzare algoritmi basati sull'Intelligenza Artificiale per esaminare i contenuti dei messaggi privati, segnalando quelli sospetti alle autorità competenti. Una sorta di "controllo preventivo" che avrebbe sacrificato la privacy individuale per favore di un'ampia sorveglianza di massa. Questa proposta, se approvata, avrebbe gettato le basi per un sistema di controllo digitale senza precedenti, sfruttando le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale in maniera inaccettabile.
È importante sottolineare che le critiche all'Intelligenza Artificiale non devono trascurare il vero problema: il potere.
E' il potere politico il vero problema.
E' il potere politico che cerca di sfruttarla per fini di controllo.
E' il potere politico la fonte del pericolo.
Ed è quindi il potere che va controllato.
Questo fatto non è abbastanza chiaro nel dibattito sull'Intelligenza artificiale che a volte devia l'attenzione solo sulla tecnologia quando il vero fulcro della questione è il potere.
L'Intelligenza Artificiale può essere uno strumento potente per migliorare la società, ma il rischio di abusi è sempre presente. In questo caso, la Chat Control 2.0 avrebbe rappresentato un'invasione della privacy senza precedenti, minando i diritti fondamentali degli individui.
In Italia, purtroppo, la mobilitazione contro questa minaccia è stata limitata. La "controrivoluzione svedese" avrebbe dovuto suscitare una reazione vigorosa, ma la consapevolezza del pericolo sembra essere stata sottovalutata. È urgente che i cittadini italiani si rendano conto del potenziale rischio di abusi derivanti dall'uso indiscriminato dell'Intelligenza Artificiale a fini di sorveglianza di massa.
La Svezia, una volta celebrata come paese della pace e delle libertà, sembra aver assunto un ruolo ambiguo nelle operazioni internazionali come questa. Dal controverso caso di Julian Assange alle vendite di armi all'ombra delle guerre della NATO, la reputazione del paese è stata messa in discussione dall'opacità di comportamenti a dir poco ambigui.
In conclusione, la Chat Control 2.0 è stata un monito sull'importanza di controllare il potere che cerca di sfruttare l'Intelligenza Artificiale a discapito della privacy e della libertà individuali. È necessario promuovere un contro-potere tecnologico, dove i cittadini utilizzano l'Intelligenza Artificiale per rafforzare i movimenti civici e garantire un controllo dal basso. La vigilanza costante sulle proposte legislative che minacciano i diritti fondamentali è essenziale per preservare la democrazia e impedire che la tecnologia diventi strumento di oppressione.
Fonti informative
Il Mediatore europeo stabilisce che la Commissione Europea ha sbagliato nel non condividere i nomi di coloro che sostenevano la normativa Chat Control 2.0 e che hanno fornito la loro collaborazione ai fini della stesura della proposta di legge.
https://www.ilsoftware.it/la-commissione-europea-e-i-nomi-di-chi-voleva-far-saltare-la-crittografia-end-to-end/
La legge Chat Control 2.0 mette in pericolo tutti i cittadini europei
https://www.wired.it/article/chat-control-2-pericolo-legislazione-ue/
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