Quel mondo connesso senza fili

29 dicembre 2006
Carola Frediani
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Fino a non molto tempo fa, negli Stati Uniti, li si poteva ancora vedere. Seduti nelle automobili parcheggiate, digitavano sul loro portatile con aria guardinga. Erano i cacciatori di segnali Wi-Fi, le connessioni a Internet senza fili che s'irraggiano per decine di metri da una rete locale lasciata aperta. Oggi la caccia alle reti wireless incustodite non dà nemmeno più nell'occhio: lo si può fare con un semplice telefonino. La tecnologia Wi-Fi, dopo aver conquistato i laptop, è infatti passata ai cellulari. Negli Usa circolano già numerosi modelli capaci di sfruttare i sempre più vari punti di accesso all'internet senza fili (gli hotspot) proprio come fanno i computer portatili. Il vantaggio? Telefonare utilizzando il Voip (Voice over Ip), come ha insegnato Skype, riducendo o addirittura annullando il costo della chiamata. In questo modo non solo si possono sfruttare tutte quelle aree pubbliche che negli States sono già ben coperte dal wireless (aeroporti, stazioni, locali, parchi) ma anche la rete locale di casa, con la sua connessione Wi-Fi ad alta velocità. E magari, come ha provato a fare un reporter del New York Times, persino le reti altrui, anche se ciò solleva delle problematiche etico-legali non ancora sciolte. Molti di questi telefonini sono poi in grado di scegliere fra il consueto network cellulare o le reti Wi-Fi eventualmente disponibili: sono dotati cioé di una doppia modalità di connessione (dual mode), caratteristica che li rende un oggetto estremamente interessante per i consumatori ma anche altamente pericoloso per gli operatori telefonici.
Ma in tema di Wireless Fidelity anche l'Europa non è stata a guardare, e anzi ci ha messo del suo. Proprio dalla Spagna è nato un ambizioso progetto di condivisione planetaria delle connessioni wireless all'Internet. E' la comunità di Fon, una grande rete di banda libera e condivisa dai suoi utenti, basata ovviamente sullo standard Wi-Fi. Per capirla si può pensare all'esempio del peer-to-peer, la modalità di condivisione da utente a utente che si è diffusa soprattutto in ambito musicale. In pratica i membri della community di Fon (detti Foneros) sono disposti a condividere la propria banda, trasformandosi in hotspot, ovvero in fornitori di accesso per gli altri utenti che si trovino a passare nelle vicinanze della propria abitazione. E' il sogno dell'accesso universale, di un network mondiale e gratuito basato sullo spirito di condivisione; un sogno che si sta trasformano in realtà, visto che dalla penisola iberica il progetto, anzi, il movimento Fon si è diffuso in oltre 40 Paesi, Italia compresa.
Il Wi-Fi insomma sembra ormai essere avviato a passo di marcia verso una diffusione planetaria, spesso affiancato da quell'altra tecnologia cugina, dal respiro più ampio che è il WiMax. Quest'ultima permette di coprire con connessioni wireless ampie zone, addirittura delle città. Il suo raggio d'azione (50 km) unito alla larghezza della banda (70 megabit al secondo) la rendono inoltre ideale per raggiungere i centri più remoti, per andare dove il cavo non arriva, per colmare insomma alcune forme di divario digitale.
A spingere il WiMax sono stati fino ad oggi due colossi tecnologici quali Intel e Motorola, ma ora altre aziende stanno saltando sul suo carro. Negli Stati Uniti l'operatore telefonico Sprint ha appena annunciato di volere costruire un nuovo network internet wireless basato su questa promettente tecnologia, che si può unire a livello locale con le reti Wi-Fi.
Anche l'Europa si sta muovendo al riguardo, e in molti Paesi dell'Unione i minsteri della Difesa, detentori delle frequenze necessarie per il suo funzionamento, sono stati rapidi a liberarle, mettendole a disposizione. Inutile dire che su questo fronte l'Italia è rimasta indietro, così come Belgio, Bosnia Erzegovina, Albania, Lussemburgo, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia e Slovacchia. Un vero peccato se si calcola che, secondo le previsioni di Jupiter Research, nel 2007 il numero globale di utenti WiMax sarà di 1,7 milioni, per salire a 21,3 milioni nel 2012.

Articoli correlati

  • La catena dell'impunità
    Disarmo
    Guerre di Israele e nostre complicità

    La catena dell'impunità

    Inchiesta sulla storia degli armamenti israeliani e sulle complicità dell'Occidente e dell'Italia nella guerra condotta ai danni della popolazione civile in Palestina
    12 marzo 2024 - Rossana De Simone
  • L'estrema destra israeliana in guerra contro Gaza e Cisgiordania
    Disarmo
    Evidente dimostrazione di due pesi e due misure

    L'estrema destra israeliana in guerra contro Gaza e Cisgiordania

    La risposta iniziale di Israele all'attacco è stata quella di interrompere tutta l'elettricità, il cibo, le medicine e l'acqua nell'intera area. Nessuno stato può fare queste cose a un altro stato, ma può farlo a un territorio che circonda e domina.
    1 novembre 2023 - Rossana De Simone
  • Industria bellica S.p.A.: come fabbricare la guerra infinita
    Disarmo
    La cooperazione UE-NATO è un pilastro fondamentale della stabilità e della sicurezza europea

    Industria bellica S.p.A.: come fabbricare la guerra infinita

    La guerra sotto forma di necessità economica fa sicuramente bene ai rendimenti azionari dei maggiori appaltatori della difesa a livello mondiale
    18 aprile 2023 - Rossana De Simone
  • La nuova deterrenza nucleare: folle corsa al riarmo convenzionale e nucleare
    Disarmo
    rinuncia al principio del "non primo uso" dell'arma nucleare

    La nuova deterrenza nucleare: folle corsa al riarmo convenzionale e nucleare

    i Paesi dotati di armi nucleari puntano a modernizzare gli arsenali e ad aumentare il numero di testate
    LA NATO considera impossibile l’adesione all’Alleanza e contemporaneamente al TPNW
    19 febbraio 2023 - Rossana De Simone
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)