Filangieri, Jefferson, Pulitzer e oltre

Dall'Illuminismo al mediattivismo

Fu il napoletano Filangieri, un illuminista, a mettere in luce alla fine del XVIII secolo il potere dell'opinione pubblica e la funzione strategica della stampa
4 novembre 2003

Nella “Scienza della legislazione” (1780-5) l’illuminista napoletano Gaetano Filangieri esprime una moderna valutazione della funzione dell’opinione pubblica e sulla libertà di stampa. Scrive Filangieri: “Vi è un tribunale, che esiste in ciascheduna nazione, che è invisibile (…) ma che agisce di continuo, e che è più forte dei magistrati e delle leggi, de’ ministri e dei re (...) Questo tribunale, io dico, è quello della pubblica opinione”. Secondo Filiangieri il mezzo della pubblica opinione è la libertà di stampa: “La libertà, dunque, della stampa è di sua natura fondata sopra un dritto , che non si può né perdere né alienare finché si appartiene ad una società”. Per questo motivo, secondo Filangieri, la libertà di stampa non deve essere trascurata dal legislatore, ma codificata e protetta. Lo esige la stessa giustizia. Per Filangieri, infatti, c'è infatti un diritto essenziale, comune a tutti, che non può essere né soppresso, né ceduto, perché dipende dallo stesso dovere, che ognuno ha, di contribuire al bene della società alla quale appartiene: è il diritto di manifestare le proprie idee, quelle che egli crede possano accrescere il bene o eliminare il male sociale. Filangieri esamina anche i “rischi” della libertà di stampa e, parafrasando il suo linguaggio settecentesco, questa è la sua argomentazione: “L'obiezione più comune che si fa contro la completa libertà di stampa è che essa potrebbe anche finire col permettere a qualche autore di diffondere, volutamente, degli errori. Niente paura: è la stessa libertà di stampa ad eliminare tale rischio, perché un errore non è mai veramente pericoloso quando è riconosciuto "errore", quando, cioè, si può far conoscere come tale. Grazie all'assoluta libertà di stampa, espressione della pubblica opinione, inevitabilmente trionferà la verità: solo la verità ci guadagnerà sempre ad esser resa pubblica”.
Queste idee di intransigente difesa della libertà di stampa verranno riprese da Thomas Jefferson, presidente degli Stati Uniti dal 1801 al 1809, il quale disse: “Preferirei vivere in un Paese che abbia giornali e non abbia governo, anziché in un Paese che non abbia giornali e abbia governo”.
Le idee di Filangieri furono alla base dell’etica e della metodologia di giornalisti come l’americano Joseph Pulitzer (1847-1911) il quale scrisse: “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
L’idea che la società si possa trasformare creando l’opinione pubblica genererà da una parte l’esigenza di controllo sui mass media ma per converso aprirà anche – nell’era di Internet – una nuova pagina per la strategia di cambiamento nonviolento della società, quella del “mediattivismo”.

Note: Un libro su mediattivismo - liberamente scaricabile - è disponibile qui
http://www.rekombinant.org/media-activism/download.php?op=viewdownload&cid=1
Titolo: "Media Activism"
A cura di Matteo Pasquinelli
L'indice è all'indirizzo http://www.rekombinant.org/media-activism/article.php?sid=3

Articoli correlati

  • "La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"
    Economia
    Intervista a Jeffrey Sachs sulla guerra in Ucraina, la Nato, l'Europa, gli USA e la Cina

    "La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"

    "Gli Stati Uniti hanno chiamato il primo ministro Meloni e hanno detto di uscire dalla Via della Seta. Pensate che abbia avuto da sola quell’idea? L'idea statunitense è che nessuno debba rivaleggiare con la potenza degli USA. Dovremmo invece puntare a costruire un mondo multipolare e cooperativo".
    6 febbraio 2024 - Jeffrey Sachs
  • Schede
    Il 26 maggio 2004 il New York Times riconobbe i propri errori pubblicando un articolo

    Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam in Iraq

    Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.
    16 novembre 2023
  • Napoli consegna a Stella Assange il certificato di cittadino onorario attribuito al marito Julian
    CyberCultura
    In una suggestiva cerimonia tenutasi nella Sala dei Baroni dell’imponente Castel nuovo di Napoli

    Napoli consegna a Stella Assange il certificato di cittadino onorario attribuito al marito Julian

    Venerdì scorso (10 novembre), il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha consegnato la pergamena di cittadinanza onoraria per Julian Assange nelle mani della moglie, Stella Moris Assange, venuta per l’occasione nella città partenopea.
    12 novembre 2023 - Patrick Boylan
  • L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba
    Latina
    Una sola nazione si è astenuta: l'Ucraina

    L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba

    Solo due nazioni hanno votato per mantenere l'embargo: Stati Uniti e Israele.
    L'embargo a Cuba è stato istituito dagli Stati Uniti nel 1960, in risposta alla rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro. L'anno successivo la CIA organizzò anche un tentativo di invasione che però fallì.
    3 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)