Tagli alla Difesa: Di Pietro affonda l'Unione
Altro che inversione di tendenza sugli armamenti: in Senato, l'Italia dei Valori, ieri ha affondato la maggioranza in commissione Difesa. Un gioco che potremmo definire di squadra, con il ministro Antonio Di Pietro e il presidente della commissione, Sergio De Gregorio, in perfetta sintonia. A rimetterci, oltre l'immagine dell'Unione, anche il percorso ideato dal governo per effettuare i tagli alla Difesa.
De Gregorio, infatti, ieri ha presentato un documento molto critico, nel quale ha rilevato che nel Dpef esiste una quot;mancanza di considerazione del settorequot;. Lo schema è piuttosto semplice, e peraltro già rodato: praticamente lo stesso con il quale sempre lui, De Gregorio, è riuscito a strappare la presidenza della commissione a Livia Menapace. Gli schieramenti in commissione Difesa sono esattamente pari: 12 a 12. Il voto determinante è proprio quello del presidente. E ovviamente, ieri, De Gregorio ha votato a favore del suo stesso documento. Risultato: 13 a 11 per l'opposizione. L'Unione - almeno in commissione Difesa - se n'è andata improvvisamente gambe all'aria. Il tutto con gli applausi del ministro per le Infrastrutture.
«Il Dpef - ha commentato Antonio Di Pietro - presenta delle gravi lacune sul compartimento della Difesa. Una decurtazione pari al 40 per cento. Questi tagli drastici producono un unico effetto: la messa in pericolo dei nostri ragazzi». Insomma, è perfettamente spalleggiato dall'Italia dei Valori, il presidente De Gregorio. E con l'operazione di ieri, se da un lato porta a casa un ragguardevole risultato interno al partito, dall'altro si tira dietro il peggiore dei sospetti: : quello di essere la quot;quinta colonnaquot; dell'opposizione.
«Si tratta dell'ennesimo atto di slealtà politica e sostanziale nei confronti della maggioranzaquot;, dice infatti il senatore diessino Gianni Nieddu. Ed è solo una voce nel coro, pressoché unanime, che attribuisce a De Gregorio il ruolo di traditore.
«Il comportamento di De Gregorio costituisce un problema per la stabilità e per la credibilità dell'Unione», commentano infatti i senatori del Prc Giovanni Russo Spena e Lidia Menapace. Che in merito alle dichiarazioni di Di Pietro aggiungono: «Con le sue dichiarazioni, contrarie ai tagli per la difesa previsti nel Dpef, sembra spalleggiare De Gregorio e offrirgli copertura politica». E infine rilanciano: «La tendenza alla diminuzione delle spese per la difesa va confermata: i tagli previsti dal Dpef costituiscono un passo nella giusta direzione. Ma sono ancora insufficienti e andranno rafforzati nella finanziaria».
Articoli correlati
- Presa di posizione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
"Il PNRR serve per curare, non per fare la guerra"
Per il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli "sarebbe incomprensibile, oltre che eticamente inaccettabile, che i fondi europei non siano utilizzati per la sanità, l’istruzione, il sociale, il trasporto pubblico e la transizione ecologica per essere invece distratti in spese militari”.8 aprile 2021 - Il 18 per cento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) andrà in spese militari
Come un giovane cadetto il PNRR è entrato civile ed è uscito in divisa
Nelle commissioni di Camera e Senato è intervenuta qualche manina che vorrebbe dirottare una parte dei fondi europei, in arrivo con il Recovery plan, verso la filiera militare delle armi. Al comparto industriale militare quasi 27 miliardi di euro per investimenti dal 2017 al 2034.2 aprile 2021 - Mao Valpiana - Per il Senato occorre promuovere la filiera industriale con i fondi europei
Sorpresa nell’uovo di Pasqua: una parte del Recovery Plan destinata a nuove armi
Nel testo licenziato dalla Camera si raccomanda di “incrementare, considerata la centralità del quadrante mediterraneo, la capacità militare dando piena attuazione ai programmi di specifico interesse volti a sostenere l’ammodernamento e il rinnovamento dello strumento militare".2 aprile 2021 - Rete Italiana Pace e Disarmo - Le autorizzazioni revocate alla RWM Italia Spa
Chi autorizza le esportazioni di armamenti in Italia
L'Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento, con diplomatici della Farnesina e rappresentanti di altre amministrazioni, ha il compito di applicare la legge 185/1990 e gli indirizzi del Governo22 marzo 2021 - Lidia Giannotti
Sociale.network