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Si conclude la Conferenza di Nayarit

Terminati i lavori della seconda Conferenza "Humanitarian Impact of Nuclear Weapons". La dichiarazione finale di Ray Acheson
15 febbraio 2014
Ray Acheson (Ray Acheson, ICAN International Steering Group and Reaching Critical Will of WILPF)


Ray Acheson Parlo a nome della Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari, una coalizione di oltre 350 organizzazioni in 90 Paesi.

Ci è stato dato nel corso degli ultimi due giorni un ricordo agghiacciante di ciò che sono e cosa fanno le armi nucleari.
Esse non portano sicurezza. Esse portano morte e distruzione su una dimensione che non può essere giustificata per alcun motivo.

L'affermazione, da parte di alcuni Stati, che continuano ad avere bisogno di queste armi per scoraggiare i propri avversari, è stata descritta, con prove presentate a questa conferenza e a Oslo, come un gioco d'azzardo spericolato e impunito con il nostro futuro.
Gli effetti immediati anche di una sola detonazione di armi nucleari sono scioccanti e travolgenti. La sua forza distruttiva provoca scene da incubo di morte e disperazione.
Una detonazione provoca decine di migliaia di vittime e infligge danni immediati e irreversibili a infrastrutture, industria, mezzi di sussistenza e vite umane. Gli effetti persisteranno nel tempo, devastando la salute umana, l'ambiente e le nostre economie per gli anni a venire. Tali impatti saranno devastanti con la produzione alimentare e spiazzanti intere popolazioni.
Come abbiamo sentito qui da scienziati e medici, l'uso di meno dell'uno per cento degli arsenali esistenti contro le città avrebbe conseguenze estreme e durature per il clima della Terra e per l'agricoltura. Ciò metterebbe miliardi di vite in pericolo.

L'esistenza di armi nucleari genera grande rischio. Ci sono stati numerosi casi in cui l'incidenza di una detonazione nucleare accidentale ci ha appesi sul filo del rasoio. E abbiamo recentemente sentito un certo numero di rapporti sul declino nell'atmosfera operativa e il comportamento inquietante nei presunti "comandi e controlli" di questi arsenali.
Tali incidenti sono possibili, però, perché le dottrine militari degli Stati dotati di armi nucleari e alcuni dei loro alleati richiedono preparativi per l' uso deliberato delle armi nucleari - in molti casi in pochi minuti da quando un ordine viene dato. Il rischio di conflitto tra gli Stati che possiedono armi nucleari è una diretta conseguenza del possesso e delle relazioni nella deterrenza nucleare.


Nuclear test explosion Mentre le armi nucleari non sono state utilizzate in azioni di guerra da quando gli Stati Uniti sganciarono due bombe su Hiroshima e Nagasaki nel 1945, hanno tuttavia creato catastrofi ambientali e sanitarie in tutto il mondo. Test nel Pacifico, in Kazakhstan, negli Stati Uniti, in Africa , Asia meridionale e Cina hanno causato danni profondi all'ambiente e alla salute umana.
Le armi nucleari minano anche lo sviluppo e il raggiungimento della parità economica e sociale globale. La manutenzione e la modernizzazione delle armi nucleari devia vaste ed essenziali risorse necessarie per rispondere ai bisogni umani reali, inclusi gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.


Nonostante questa evidenza sull'orrore, l'instabilità e l'ingiustizia generati dalle armi nucleari, alcuni insistono sul fatto che non vedremo la loro eliminazione nella nostra vita. Questio dipende se siamo disposti ad accettare il rischio in cui viviamo oggi. Se non agiamo, verranno utilizzate, sia per caso, progetto o errore di calcolo. Le uniche domande sono quando, dove e quante.

A differenza delle altre armi di distruzione di massa - armi chimiche e biologiche - le armi nucleari non sono ancora soggette a un divieto legale esplicito. Ora è il momento di affrontare questa anomalia, che è stato permesso di persistere troppo a lungo.
I paesi che hanno rinunciato alle armi nucleari, la stragrande maggioranza, hanno preso la decisione giusta per la sicurezza dei loro Paesi e le loro popolazioni e per la sopravvivenza della vita sulla Terra. Quegli stessi Paesi hanno ora l'opportunità di far avanzare non solo l'agenda umanitaria, ma anche il nostro futuro umano negoziando un trattato che vieti le armi nucleari.

Saremmo lieti di avere la partecipazione degli Stati dotati di armi nucleari. Ma la maggior parte di loro hanno dimostrato la loro riluttanza a impegnarsi in modo costruttivo; tanto meno da protagonisti in un tale processo.
La storia dimostra che i divieti legali di sistemi di arma - il loro possesso nonché il loro uso - faciliterebbero la loro eliminazione. Le armi dichiarate fuorilegge diventano sempre più viste come illegittime. Esse perdono il loro status politico e, con esse, il denaro e le risorse per la loro produzione, ammodernamento, proliferazione, mantenimento.

Per noi, l'annuncio della prossima riunione a Vienna indica la volontà tra i governi a passare da una discussione sulle conseguenze umanitarie delle armi nucleari ad una discussione su ciò che deve essere fatto per assicurarsi che essi non possono mai essere riutilizzati.
Liberare il mondo dalle armi nucleari richiederà coraggio. Ci vorrà la leadership degli Stati liberi dalle armi nucleari. Mostrate la leadership e avrete il sostegno della Società Civile.

E' l'ora. E' il momento di cambiare lo status quo. E' il momento di bandire le armi nucleari.

 

Ray Acheson, ICAN International Steering Group and Reaching Critical Will of WILPF

 

COMUNICATO STAMPA originale in inglese

PRESS RELEASE - For immediate release 

 

Nayarit point of no return: Mexico conference marks turning point towards nuclear weapon ban

(14 February 2014, Nayarit), Nuevo Vallarta, Nayarit, MexicoThe Second International Conference on the Humanitarian Impact of Nuclear Weapons, concluded today with a call from the Mexican hosts for states to launch a diplomatic process to ban nuclear weapons. Over 140 governments participated from all regions of the world.

With a large group of countries calling for a treaty to ban nuclear weapons the meeting marked a turning point in the process to outlaw and eliminate these weapons of mass destruction.  Austria announced that it would host the next meeting in Vienna later this year.

The evidence is clear.  The impact would be horrific and we could not respond. The risk of a detonation is significant.  That is why we have heard growing support this week for a ban, said Liv Tørres, Secretary General of Norwegian Peoples Aid.  We expect states to commit to negotiations at the next meeting in Vienna.

In his closing summary, the Chair called for the development of new international standards on nuclear weapons, including a legally binding instrument. The time has come, he noted, for a diplomatic process to reach this goal, within a specified timeframe, identifying the most appropriate forum and on the basis of a clear and substantive framework. Calling for this process to conclude by the 70th anniversary of the bombings of Hiroshima and Nagasaki, the Chair described Nayarit as “the point of no return”.

The meeting in Nayarit saw presentations from UN agencies, renowned academics, former military officers and the UKs Chatham House on the likely impact of a nuclear weapon detonation on the planets climate, agriculture, human health and social and economic infrastructure.  Yet whilst other weapons of mass destruction - chemical and biological - have already been clearly declared illegal, the same is not true for nuclear weapons.  In response to the evidence presented on humanitarian impact, many states recognized the need to put in place a ban as the next step towards elimination.

A ban on nuclear weapons is long overdue and the conferences in Oslo and here in Mexico have created an opportunity for us to put it in place, said Ray Acheson of WILPF. States must take this opportunity when they meet in Vienna. Civil society is already mobilizing to make that happen.

 
 

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The Mexico conference is the latest step in a process that has changed the way nuclear weapons are discussed at the international level. Since 2010, when states parties to the Non-Proliferation Treaty recognized the catastrophic humanitarian consequences of any use of nuclear weapons, a new narrative has emerged in which the actual effects of these weapons are the basis for renewed actions to address them. The Red Cross movement, United Nations relief agencies, civil society and the majority of the worlds nations have endorsed this humanitarian initiative. In October 125 states joined a statement by New Zealand at the United Nations noting that the catastrophic consequences of nuclear weapons must underpin all approaches and efforts towards nuclear disarmament.

Among civil society representatives that addressed the Conference in Mexico were several atomic bomb survivors from Hiroshima and Nagasaki (Hibakusha). US climate scientist Professor Alan Robock, physician Dr. Ira Helfand, and Richard Moyes of Article 36 presented recent research on the effects of nuclear detonations on the planets climate, agriculture, human health and social and economic infrastructure.  Renowned author of Command and Control Eric Schlosser, former US military officer Bruce Blair, and Chatham House Research Director Dr. Patricia Lewis addressed nuclear weapons risks, miscalculations and accidents.

 

Note: Lo Statement originale si trova su http://www.icanw.org/campaign-news/ican-closing-statement-to-the-second-conference-on-the-humanitarian-impact-of-nuclear-weapons/
"Reaching critical will of WILF è il programma di disarmo dell'organizzazione "Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF)" http://www.reachingcriticalwill.org/

Traduzione di Roberto Del Bianco.
Licenza: Pubblico Dominio

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