Il 6 marzo l'on. Deiana ispeziona la base Nato di Taranto. Cambia la linea di Rifondazione a Taranto
A Taranto Rifondazione Comunista non aveva creduto alla denuncia di PeaceLink circa il trasferimento del Comando della VI Flotta Usa nel porto jonico. Erano "voci".
Le associazioni ecopacifiste tarantine, radunate attorno a Tarantosociale (http://www.tarantosociale.org), hanno comunque promosso molteplici iniziative a cui ha partecipato anche il docente di Fisica Tonino Drago e a cui prossimamente (il 5 e 7 maggio) parteciperà in prima persona padre Alex Zanotelli promuovendo un digiuno di massa e un incontro con il sindaco, i consiglieri comunali, provinciali, regionali e i parlamentari. L'obiettivo è dire NO al progetto di base Usa a Taranto e costruire una piattaforma per dire NO al rischio nucleare in tutti i porti italiani.
Rifondazione Comunista a Taranto nel 2000 aveva svolto un ruolo molto attivo contro il rischio nucleare, promuovendo una massiccia raccolta di forme e mobilitando cortei studenteschi mai visti.
Ma quando a febbraio di quest'anno PeaceLink ha scoperto sul sito del Pentagono che Taranto era diventata base Nato e che per di più accanto era annotato "Us Navy", Rifondazione di Taranto ha inspiegabilmente assunto un atteggiamento scettico: "Sono voci". Inoltre Lucio Manisco, in un articolo su Liberazione, aveva accreditato l'informazione secondo cui il comando della VI Flotta Usa sarebbe andato a Rota in Spagna e non a Taranto. E, si noti bene, Rota è sull'Oceano Atlantico mentre la VI Flotta Usa è per definizione la "flotta americana nel Mediterraneo".
Questo scriveva Rifondazione Comunista a Taranto prima dell'attuale cambiamento di linea: "Crediamo che l’attenzione debba essere focalizzata principalmente su quello che c’e' e non su ciò che si presume. Non vorremmo cioe', che se si dovesse rivelare priva di fondamento la notizia della requisizione del porto mercantile, perche' proprio di questo si tratterebbe, vista la consistenza della VI Flotta (41 navi, 175 aerei, 21mila fra marinai e civili), l’auspicata mobilitazione per scongiurare il rischio nucleare venisse a cadere". E conseguentemente nessun militante di Rifondazione aveva partecipato alle iniziative del Comitato per il No alla base Usa.
Ma dopo una iniziale fase di scetticismo le cose sono cambiate.
Vi sono state le prese di posizione dei Ds locali, del consigliere regionale Luciano Mineo, dell'assessore provinciale Nicola Occhiofino (provincia di Bari), dei Verdi (interrogazione parlamentare dell'on. Bulgarelli) e dei Comunisti Italiani (conferenza stampa nazionale, numero speciale di "Rinascita" e interrogazione parlamentare).
Infine ora, non è mai troppo tardi, anche Rifondazione di Taranto si schiera contro il trasferimento della VI Flotta Usa a Taranto. E, dopo una conferenza stampa ad hoc, annuncia che il 6 marzo verrà l'on. Elettra Deiana per un'ispezione alla base navale di Chiapparo e al molo polisettoriale dove dovrebbe sorgere la superbase Usa.
Articoli correlati
- Quattro giorni di cinema al femminile a Taranto
Mostra del Cinema di Taranto dal tema «Lo sguardo della tigre»
Storie di donne, testimonianze di vita di registe e attrici che da Afghanistan, Iran, Palestina e Marocco si danno appuntamento a Taranto.23 giugno 2022 - Fulvia Gravame - Sanzioni americane
Una dichiarazione di guerra contro i lavoratori
Ciò che i media non trasmettono è l'impatto di questa guerra sui lavoratori e sulla povera gente in Russia. E la vita comincia a diventare molto più difficile per i comuni lavoratori.22 maggio 2022 - G. Dunkel - Affollata assemblea preparativa a Roma
Il 20 maggio i lavoratori e le realtà sociali di tutta l’Italia scioperano per dire NO alla guerra
“Il padronato vuole comprarci col bonus governativo di €200? Se li metta in quel posto”, ha tuonato un rappresentante sindacale. “Noi, il 20, scioperiamo contro la sua guerra che causa inflazione, aumento di prezzi, cassa integrazione nelle industrie vulnerabili, tagli alla sanità e ai servizi".8 maggio 2022 - Patrick Boylan - Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink
Sociale.network