Coordinamento No Riarmo: "Preoccupa scelta governo acquisto tecnologia militare da Israele"
DIFESA: COORDINAMENTO NO RIARMO, 'PREOCCUPA SCELTA GOVERNO ACQUISTO TECNOLOGIA MILITARE DA ISRAELE' = Taranto, 09 mag.
(Adnkronos) - Il Coordinamento No RIARMO esprime "profonda preoccupazione per la scelta del Governo italiano di procedere con l'acquisto di tecnologia militare avanzata da Israele, in particolare di aerei G550 Caew (Conformal Airborne Early Warning): velivoli attrezzati per operazioni di spionaggio elettronico, sorveglianza a lungo raggio e guerra elettronica, strumenti che potenziano capacità belliche e aumentano la dipendenza da una logica di guerra".
Così in una nota per il coordinamento 'No RIARMO Contro la guerra. Per la pace. Per la libertà dei popoli', Patrick Boylan, Andrea Catone, Alessandro Marescotti, Pietro Morace, Carlo Volpi. "Questa commessa, che coinvolge la società Elta Systems, controllata dalla statale Israel Aerospace Industries - spiegano - si inserisce in un contesto gravissimo: Israele è oggi sotto accusa internazionale per gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra nella Striscia di Gaza, con migliaia di vittime civili, tra cui tantissimi bambini. Acquistare tecnologia militare da Israele non è una scelta neutrale. È un atto politico. È una forma di sostegno economico e simbolico a un governo che continua a calpestare il diritto internazionale e la dignità del popolo palestinese. È anche un tradimento - afferma il coordinamento - dei valori costituzionali dell'Italia, che all'articolo 11 afferma il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Come coordinamento No RIARMO diciamo 'No' a nuove spese militari, 'No' alla corsa al RIARMO, 'No' alla complicità con l'industria bellica israeliana. Chiediamo con forza a tutte le cittadine e i cittadini di attivarsi, scrivendo ai membri delle Commissioni Difesa di Camera e Senato, per chiedere che esprimano voto contrario a questa operazione. È il momento di far sentire la voce della società civile, dei movimenti per la pace, di chi crede in una politica estera fondata sul dialogo e non sulla minaccia militare", sottolineano. "L'Italia ha bisogno di investimenti in sanità, scuola, giustizia sociale e transizione ecologica, non in strumenti di morte. Fermare quest'acquisto è un primo passo concreto per rompere la complicità con l'occupazione e sostenere davvero i diritti del popolo palestinese". Il Comitato aderisce all'appello promosso da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo che chiede di parlare di Gaza, di farlo ovunque su siti, canali video, social, nelle strade e nelle piazze, sempre con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday. "Aderiamo con questo comunicato evidenziando il programma di acquisto militare dall'industria israeliana la commissione Difesa del Senato sta attualmente esaminando. Lanciamo pertanto questa campagna di pressione sulla Commissione Difesa del Senato". (Pas/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 09-MAG-25 17:39 NNNN
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