Il prossimo anno scade il New START sulle armi nucleari a lunga gittata
Firmato nel 2010 e prorogato fino al 2026, il New START impone a entrambe le potenze un tetto massimo di 1.550 testate nucleari strategiche dispiegate. Senza questo accordo, non esisterà più alcun vincolo giuridico internazionale che freni la proliferazione atomica delle due principali potenze nucleari.
Nel febbraio 2023 la Russia ne ha sospeso l’applicazione.
Le motivazioni dichiarate da Mosca sono state le seguenti:
-
l’accusa agli Stati Uniti e alla NATO di voler infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia nella guerra in Ucraina;
-
la convinzione che in un contesto di conflitto aperto con l’Occidente non ci fossero più le condizioni di fiducia reciproca necessarie per attuare le ispezioni previste dal trattato.
In pratica, la Russia ha dichiarato di non consentire più le ispezioni reciproche e di non partecipare alle riunioni bilaterali previste. Tuttavia, ha anche affermato di voler restare entro i limiti quantitativi fissati dal trattato (1.550 testate strategiche dispiegate), almeno fino alla scadenza del 2026.
A ciò si aggiunge un ulteriore fattore destabilizzante: il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces), che nel 1987 eliminò gli euromissili dagli arsenali di USA e URSS, non è più in vigore dal 2019. La sua assenza apre la strada a nuovi dispiegamenti. È già stato annunciato, al vertice NATO di Washington, che nel 2026 gli Stati Uniti collocheranno nuovi missili a medio raggio in Germania, mentre la Russia ha reso noto che dispiegherà i suoi missili ipersonici in Bielorussia.
Siamo dunque di fronte al rischio concreto che il 2026 diventi l’anno nero del nucleare: la fine del New START e l’assenza dell’INF potrebbero inaugurare una nuova corsa agli armamenti nucleari a medio e lungo raggio, con l’Europa trasformata ancora una volta in campo di battaglia potenziale.
Il nuovo clima di distensione tra Trump e Putin potrebbe tuttavia aprire uno spiraglio di dialogo. È questa la finestra politica che va utilizzata per spingere verso la riattivazione di trattati di controllo degli armamenti e per evitare un ritorno agli scenari da guerra fredda.
Come movimento pacifista dovremmo mobilitarci per:
-
esigere la proroga o il rinnovo del New START;
-
chiedere il ripristino del trattato INF, per fermare sul nascere la minaccia dei nuovi euromissili sia in Germania sia in Bielorussia, quindi comprendendo quelli russi ipersonici capaci di colpire le nazioni europee in una quindicina di minuti;
-
costruire un movimento di pressione in Italia e in Europa contro l’escalation militare e nucleare.
Il 2026 non deve diventare l’anno nero del nucleare.
Sta a noi, come società civile, far sentire la voce della ragione.
- George H. W. Bush, presidente degli Stati Uniti,
- Michail Gorbaciov, presidente dell’Unione Sovietica.
Il trattato New START fu firmato l'8 aprile 2010 a Praga da Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, e Dmitry Medvedev, presidente della Federazione Russa.
Le differenze principali rispetto al trattato START I del 1991 sono:
New START impone limiti più stringenti e moderni, limitando a 1.550 il numero di testate nucleari strategiche dispiegate per ciascuna parte, rispetto ai circa 6.000 di START I.
Prevede un limite di 800 lanciatori e bombardieri dispiegati e non dispiegati (ICBM, SLBM e bombardieri strategici), contro limiti più alti e meno flessibili di START I.
New START offre maggiore flessibilità nella composizione delle forze strategiche, senza sottolimiti specifici per i diversi tipi di vettori nucleari, a differenza di START I che fissava limiti separati per ICBM, SLBM e bombardieri pesanti.
Include meccanismi di trasparenza e ispezioni bilaterali per garantire il rispetto degli impegni, con una riduzione complessiva degli obblighi di notifica e ispezione rispetto a START I, semplificando il trattato.
In sintesi, New START è un trattato con limiti più bassi, maggiore flessibilità e modernizzazione delle regole rispetto al trattato START I firmato nel 1991.
Articoli correlati
Per le commissione Difesa di Camera e SenatoLettera ai parlamentari sull'apocalisse nucleare
Richiesta di informazioni sull’esercitazione nucleare NATO “Steadfast Noon 2025” e sui possibili impatti per la popolazione civile circa gli scenari ad alta intensità simulati13 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
Fino a quattro anni fa persino il nome “Steadfast Noon” era classificato segretoOggi comincia la simulazione dell'apocalisse nucleare
Il silenzio delle istituzioni italiane è assordante benché essa riguardi l’evento più catastrofico immaginabile per la sopravvivenza dell’umanità. Ossia la simulazione della Nato alla guerra nucleare. Per questo motivo PeaceLink ha inviato un messaggio ufficiale alle Commissioni Difesa.13 ottobre 2025 - Alessandro Marescotti
Il 13 ottobre parte l'esercitazione nucleare NATO Steadfast NoonOggi si marcia per la pace ma domani sarà simulata la guerra nucleare
Mentre tantissimi pacifisti marciano da Perugia ad Assisi, si scaldano i motori di 71 jet che saranno impegnati a simulare scenari di guerra ad "alta intensità", compresi quelli che prevedono l’uso di armi nucleari. Ecco perché la marcia di oggi assume un valore ancora più grande e attuale.12 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
Un trattato per il disarmo nucleare che il movimento pacifista dovrebbe difenderePutin chiede a Trump l'estensione di un anno del trattato New Start
La Casa Bianca ha accolto con favore la proposta di Mosca sulla proroga del New START, definendola “una buona idea”, come affermato dalla portavoce della Casa bianca. Questo segnale di apertura, se concretizzato, rappresenterebbe un importante passo verso il dialogo.28 settembre 2025 - Redazione PeaceLink

Sociale.network