Il nostro granello di sabbia nell'ingranaggio del riarmo e della collaborazione militare con Israele
Il G550 è un jet civile trasformato in piattaforma militare per l’intelligence e la guerra elettronica. I piani di acquisto, legati a strette collaborazioni con l’industria bellica israeliana, hanno sollevato interrogativi sul piano etico e politico. Alcuni, per la prima volta, si sono dissociati dall’unanimità del “sì” automatico agli acquisti militari. È una crepa, ma ogni crepa lascia filtrare la luce.
La campagna contro i G550 dimostra che esiste un’alternativa: informare, mobilitare, interrogare, creare dissenso informato. In questo senso, ogni azione – anche piccola – diventa un granello di sabbia. E i granelli, si sa, possono rallentare anche la macchina più potente.
Il Comitato No Riarmo - fra le varie attività portate avanti - si prefigge proprio la sorveglianza costante sugli organi parlamentari. Vogliamo essere una coscienza vigile sulle Commissioni di Camera e Senato coinvolte nell'acquisto di armi. Cerchiamo di suggerire una maggiore informazione e consapevolezza su quello che viene approvato. A volte i passaggi istituzionali, i pareri e le decisioni scorrono veloci quasi con indifferenza. Basti pensare che la Commissione Bilancio della Camera ha espresso parere favorevole sull'aquisto di tecnologia militare israeliana in soli 5 minuti in data 6 maggio. E' una cosa che ha dell'incredibile.
Per questo motivo stiamo cercando di fare monitoraggio civico sulle spese militari e cerchiamo di lanciare gli alert perché vengano raccolti e propagati.
Il monitoraggio civico delle spese militari è un'attività fondamentale per garantire trasparenza, partecipazione democratica e controllo sull’uso del denaro pubblico in un settore spesso opaco e sottratto al dibattito pubblico.
Ogni euro investito in armamenti è un euro in meno per sanità, istruzione, ambiente. Monitorare le spese militari significa porre domande scomode ma necessarie: chi decide queste priorità? con quali criteri? a vantaggio di chi?
Grazie al monitoraggio civico si possono acquisire dati per realizzare dossier, lanciare alert e prendere iniziative che rendano possibile un dibattito informato nei luoghi della sociatà civile, nei media e nelle istituzioni.
Il Coordinamento No Riarmo sta facendo proprio questo. E lo fa con la misgliote tecnologia digitale disponibile. Ad esempio usiamo Mattermost, ossia lo stesso strumento di collaborazione digitale per le comunicazioni interne utilizzato United States Air Force e dal Dipartimento di difesa USA. Stiamo imparando a creare gruppi di collaborazione digitale per contrastare il riarmo. Tutto questo si svolge non su un server militare ma su un server pacifista. La piattaforma Mattermost è infatti installata sul server crittografato di Peacelink. Ci consente di raccogliere e organizzare i dati di attività la pace in un luogo sicuro. Creiamo un serbatoio di informazioni per qualsiasi nostra iniziativa. Combattiamo i preparativi di guerra e di riarmo con la forza della collaborazione e con la massima attenzione su ciò che il complesso industriale-militare sta preparando.
In questo momento monitoriamo la Commissione Difesa della Camera che non ha ancora finito di esaminare il programma di acquisto di aerei G-55O con tecnologia militare israeliana.
Scrivete messaggi al Presidente della Commissione Difesa della Camera e fate sentire la vostra voce.
Qui un possibile spunto per un messaggio.
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Gentile on. Antonino Minardo,
Le scrivo per esprimere la mia forte contrarietà all'acquisto da parte del Governo italiano di velivoli CAEW, prodotti da Elta Systems/Israel Aerospace Industries, destinati a potenziare le capacità di spionaggio e guerra elettronica del nostro Paese.
Mi riferisco all'implementazione di suite operative "Multi-Missione Multi-Sensore" (MMMS) su piattaforma condivisa Gulfstream G550 "Green" base JAMMS, attualmente in esame al Senato nella Commissione Difesa.
In qualità di presidente della Commissione Difesa della Camera Lei ha oggi una responsabilità particolare. Questo non è un semplice programma tecnico: è una scelta politica, che rinsalda rapporti militari con un governo, quello israeliano, attualmente responsabile di orrende stragi sui civili a Gaza per cui è sotto accusa a livello internazionale.
L'Italia deve rompere ogni accordo militare con Israele. Acquistare tecnologie militari da Israele significa oggi finanziare un particolare settore del complesso industriale di un governo che opera con grave disprezzo per il diritto umanitario internazionale.
Le chiedo quindi per ragioni di coscienza e di coerenza con la Costituzione Italiana di esprimere una pubblica opposizione a questo programma.
L’Italia deve uscire da ogni rapporto di affari con l'industria militare di Israele ed essere invece promotrice di pace, dialogo e tutela dei diritti umani.
In attesa di un Suo riscontro, Le porgo cordiali saluti.
[Nome e Cognome]
[Città / Provincia di residenza]
[Email ed eventuale organizzazione o rete]
------
Scrivete a
MINARDO_ANTONINO@CAMERA.IT
Iscriviti alla mailing list disarmo andando qui
https://lists.peacelink.it/disarmo/
La lista dei deputati della Commissione Difesa è qui
https://www.camera.it/leg19/99?shadow_organo_parlamentare=3504&id_tipografico=04
I deputati si possono contattare con un messaggio simile a quello sopra riportato in questa pagina web.
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