La mobilitazione del Coordinamento No Riarmo scuote la Commissione Difesa
Una crepa nella macchina del riarmo: così possiamo riassumere la giornata di oggi nella Commissione Difesa della Camera.
La campagna lanciata dal Coordinamento No Riarmo e rilanciata con continuità su PeaceLink ha prodotto una salutare lacerazione.
Non solo i partiti d’opposizione si sono espressi votando contro, ma si sono registrati anche momenti di rottura simbolica e politica, come l’intervento esplosivo del deputato Grimaldi (AVS) che ha gridato “fate schifo” contro la maggioranza, rompendo il cerimoniale silenzio delle commissioni e riportando la drammatica realtà di Gaza al centro del dibattito parlamentare.
È una prima incrinatura.
È la prova che mobilitarsi serve.
Che scrivere, denunciare, informare può ancora fare la differenza.
PeaceLink continuerà a dare voce a chi resiste al riarmo e non vuole essere complice della guerra di sterminio condotta da Israele.
È tempo di amplificare questa crepa fino a trasformarla in uno squarcio di verità.
Occorre interrompere il Memorandum d’intesa, ratificato nel 2005, fra Italia e Israele. Si rinnova automaticamente ogni 5 anni. Il prossimo rinnovo avverrà l’8 giugno 2025. Dal 2003 l’Italia ha un accordo militare con Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare.
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Momenti di tensione in commissione difesa alla Camera prima del via libera al prosieguo di un programma che prevede l'acquisto di strumenti tecnologici da aziende israeliane.
L'opposizione, visto quanto sta accadendo a Gaza, a quanto si apprende, aveva chiesto la sospensione del provvedimento che invece la maggioranza ha approvato.
In particolare il deputato di Avs Marco Grimaldi, presente alla riunione pur non facendone parte, avrebbe indirizzato dure accuse alla maggioranza urlando: "Fate schifo". Ne sarebbe seguito un acceso scontro verbale con la maggioranza ed in particolare con alcuni esponenti di FdI.
Di fronte alle accuse di Grimaldi, ci sarebbe stata una levata di scudi nella maggioranza in commissione e alcuni avrebbero chiesto anche la sua espulsione, ma intanto la seduta era conclusa. Lo scontro verbale sarebbe proseguito nei corridoi del Parlamento. Successivamente lo stesso deputato di Avs, kefiah al collo, ha urlato le sue ragioni anche nell'Aula di Montecitorio chiedendo di "interrompere ogni attività commerciale" con Israele, non "come avete appena votato - non in nostro nome - il via libera all'acquisto di" strumenti per la "cybersicurezza". "Il vicepresidente della Camera - ha riferito sempre Grimaldi - mi ha appena detto 'stiamo acquistando da Israele una tecnologia che serve per la nostra sicurezza, che non ammazza bambini'. Ma vi immaginate di comprare anche solo una vite da chi commette crimini di guerra? Ma non ci facciamo schifo? Vi chiediamo di non acquistare più nulla da chi vuole lo sterminio di un popolo".
A voto chiuso, anche il Pd ha preso posizione ufficialmente contro "il provvedimento del governo che autorizza l'acquisto di tecnologie militari da Israele. Si tratta di una scelta che riteniamo sbagliata e politicamente miope, soprattutto alla luce della drammatica escalation in corso nella Striscia di Gaza", hanno dichiarano i componenti democratici della Commissione Difesa della Camera. I dem avevano "evidenziato la necessità di una riflessione politica più ampia" sul tema e, dopo il via libera, hanno rimarcato "con fermezza" la loro "contrarietà", chiedendo "che il Parlamento sia messo nelle condizioni di valutare con piena consapevolezza le implicazioni politiche, etiche e strategiche di decisioni di questo tipo". Molto duro il M5s: "Oggi il governo in Commissione Difesa, in occasione del voto sul programma militare con Israele - l'acquisto di radar e altri apparati elettronici dell'azienda di Stato Israel Aerospace Industries per i nostri aerei spia - non si è nemmeno degnato di mandare non dico il ministro Crosetto ma almeno un sottosegretario della Difesa", commenta il deputato Arnaldo Lomuti. "Il programma è stato votato e approvato con i soli voti della maggioranza. Una maggioranza di governo vergognosa che, come hanno dimostrato anche i 155 milioni di import bellico israeliano lo scorso anno, non ha nessuna vergogna nel finanziare il complesso militare industriale israeliano che sta compiendo il disumano genocidio di Gaza", l'accusa del pentastellato.
Fonte: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2025/05/20/acquisto-di-tecnologie-da-israele-bagarre-in-commissione-difesa_9545a1a7-3250-4de5-a0e3-b28007f2bbee.html
Roma, 20 mag. (askanews) – La commissione Difesa della Camera ha dato parere favorevole allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale che prevede l’acquisto di sofisticati velivoli Gulfstream G550, allestiti con tecnologia militare israeliana per missioni di guerra elettronica e spionaggio. Le opposizioni, che avevano chiesto una sospensione dell’esame del provvedimento, hanno votato contro e hanno protestato per l’assenza di un rappresentante del ministero della Difesa. A fare le veci dell’esecutivo c’era infatti Antonio Iannone, sottosegretario ai Trasporti.
“Il Pd – dichiarano i componenti democratici della commissione Difesa della Camera – ha votato contro il provvedimento del governo che autorizza l’acquisto di tecnologie militari da Israele. Si tratta di una scelta che riteniamo sbagliata e politicamente miope, soprattutto alla luce della drammatica escalation in corso nella Striscia di Gaza. Nel corso dell’esame in Commissione, abbiamo evidenziato la necessità di una riflessione politica più ampia su questo tema, in considerazione del contesto internazionale e della gravità degli sviluppi in Medio Oriente. Purtroppo, il governo ha ignorato completamente questo aspetto, scegliendo di non inviare nemmeno un rappresentante del Ministero della Difesa. Un’assenza che consideriamo grave e che dimostra un atteggiamento di preoccupante superficialità su un dossier tanto delicato. Come Partito Democratico abbiamo espresso con fermezza la nostra contrarietà, chiedendo che il Parlamento sia messo nelle condizioni di valutare con piena consapevolezza le implicazioni politiche, etiche e strategiche di decisioni di questo tipo”.
Marco Grimaldi, deputato di Avs, ha raccontato in aula che “un vicepresidente della Camera mi ha appena detto ‘stiamo acquistando da Israele tecnologia che però non ammazza bambini’. Ha detto che serve per la nostra sicurezza. Immaginate di comprare anche solo una vite da chi commette crimini di guerra?L’apartheid, l’occupazione, il genocidio è diventato il biglietto da visita per dire che compriamo quella tecnologia perché a noi conviene? Ma non ci facciamo schifo? Possiamo continuare a tenere rapporti commerciali con chi si è macchiato di questi crimini? Bisogna interrompere quelle relazioni, non acquistare più nulla da chi vuole lo sterminio di un popolo”.
Fonte: https://askanews.it/2025/05/20/difesa-da-commissione-camera-ok-ad-acquisto-tecnologia-militare-israele/
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