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Attacchi a PeaceLink e a me. Mi sono rivolto all'Ordine dei Giornalisti

Durante la conferenza stampa di Peacelink, il 6 Settembre, avveniva nei miei confronti un attacco increscioso ed ingiustificato mentre parlavamo alla città e ai giornalisti dei dati tumori a Taranto
7 settembre 2013

alessandro marescotti durante la conferenza stampa di venerdì 6 settembre

All'Ordine dei Giornalisti

"Chi ha dato il permesso a PeaceLink di diffondere quei dati?"

Questo ha scritto Gianmario Leone in un suo articolo su TarantoOggi del 3 settembre 2013 (titolato "Tumori, dati sparati a caso") in merito alla diffusione dei dati complessivi degli ammalati di tumore a Taranto. L'intero articolo fa parte di una serie di attacchi che PeaceLink ha ricevuto su TarantoOggi da tale giornalista proprio in merito alla diffusione alla stampa (oltre che sul sito Internet di PeaceLink) del numero complessivo delle persone che a Taranto hanno il codice di esenzione 048 (per diagnosi di neoplasie), dati di fonte ASL Taranto.

Ritengo che tali attacchi non esprimano una legittima opinione del giornalista ma travalichino un diritto costituzionalmente garantito di altri, diventando un insidioso e grave disconoscimento del diritto che ogni cittadino ha di ricercare e diffondere liberamente informazioni veritiere e documentate, senza doverne ricevere alcuna autorizzazione da chicchesia, in particolare quando in gioco c'è il bene supremo della salute dei cittadini. Tengo a precisare che i dati diffusi da PeaceLink alla stampa non erano "dati sensibili" soggetti alla normativa della privacy ma dati numerici di tipo statistico che attestavano che a Taranto vi sono 8916 malati di tumore con esenzione 048, ossia 1 ogni 18 abitanti nei quartieri vicino all'area industriale e 1 ogni 26 in quelli più lontani. Tale comunicazione costituiva un diritto di informazione, anche per PeaceLink (di cui sono presidente).
La notizia in questione l'ha riportata anche l'ANSA del 2/9/2013, si veda

Ilva: Peacelink, a Taranto 8.916 malati di cancro
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/09/01/Ilva-Peacelink-Taranto-8-916-malati-cancro_9228605.html

Tale diritto alla diffusione libera dell'informazione non può essere sottoposto ad autorizzazione e non può essere compresso, tanto meno tale autorizzazione può essere invocata da un giornalista che è legato ad una serie di doveri, fra cui quello di "rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini", come recita la Carta dei Doveri del Giornalista (http://www.odg.it/content/carta-dei-doveri-del-giornalista). Un giornalista non dovrebbe contestare ad altri quel diritto alla libera diffusione delle informazioni che vuole giustamente e legittimamente che venga riconosciuto per se stesso. E non può neppure indirettamente limitare l'accesso all'informazione di altri colleghi. Infatti a ben vedere, in ultima analisi, Leone ha contestato il diritto di PeaceLink di informare altri giornalisti come lui e il diritto di altri giornalisti di disporre di una informazione, anche se "non autorizzata" (giusto per riprendere il sospetto adombrato da Leone").

La Carta dei Doveri del Giornalista prevede per i cittadini che il giornalista "deve favorire il loro dialogo con gli organi d'informazione" e mi sembra alquanto grottesco che PeaceLink venga redarguita sulle colonne di TarantoOggi per aver dialogato con tutti i giornali e gli altri mezzi di informazione per diffondere un dato di sicuro interesse pubblico, oltre che di drammatica attualità nella realtà dii Taranto.

Ho fatto pertanto presente a Gianmario Leone che mi sarei rivolto all'Ordine dei Giornalisti.

Per tutta risposta il direttore del quotidiano TarantoOggi (Marcello Di Noi) dichiarava (alla presenza di altri giornalisti e del pubblico) nella conferenza stampa di PeaceLink del 6/9/2013 a Taranto: "Così come tu ti rivolgerai all'Ordine dei Giornalisti, noi abbiamo un bel dossier su di te!".
Tutto ciò è filmato ed sta facendo il giro del web:http://youtu.be/K7NDmFlJPO8

(video integrale in allegato)

Mi rivolgo pertanto all'Ordine dei Giornalisti per segnalare questo increscioso comportamento - non episodico ma continuato nel tempo - del giornalista Gianmario Leone e del direttore di TarantoOggi Marcello Di Noi.

Ritengo che non rientri nei legittimi diritti di opinione del giornalista agire così, anche in considerazione del fatto che l'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo sancisce un mio diritto invalicabile sia da Leone sia da Di Noi sia da chiunque: "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".

Un giornalista non dovrebbe redarguire un'associazione che cerca informazioni vere per comunicarle ad altri giornalisti e tanto meno si dovrebbero preparare dossier contro chi espleta questa attività di incontestabile valore morale e civile, oltre che informativo e giornalistico.

Grazie per l'attenzione

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
cell. 3290980338

Note: video integrale PEACELINK, CONFERENZA STAMPA DATI TUMORI TARANTO 6.9.13
http://www.livestream.com/peacelinkonair/video?clipId=pla_d244add8-0d98-4acf-b2f9-133f8572eb0c
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