L'Europa nei programmi delle primarie.

Verifica dei programmi e delle proposte politiche dei candidati riguardanti l'Europa da un punto di vista eurofederalista.
13 ottobre 2005

Su sette candidati alle primarie solo quattro hanno messo tra i punti principali del proprio programma l'Europa: Romano Prodi, Fausto Bertinotti, Ivan Scalfarotto e Antonio Di Pietro. Simona Panzino e Alfonso Pecoraro Scanio non citano nemmeno una volta la parola Europa e Clemente Mastella si limita ad affermare che occorre "ribadire il valore ed il ruolo dell'Europa".

Scalfarotto afferma che "le istituzioni Europee devono alleggerirsi, smettere di svolgere compiti che possano efficacemente tornare nella competenza degli stati membri e concentrarsi su quattro obiettivi chiave: crescita dell'occupazione, rilancio della ricerca, promozione della pace nelle aree più turbolente del pianeta, favorire lo sviluppo economico dei paesi più poveri."

Bertinotti parla di crisi della politica e della democrazia: "Nella dimensione sopranazionale, la crisi della democrazia è, innanzitutto, spostamento dei luoghi delle decisioni dagli organismi della democrazia rappresentativa, in primo luogo i Parlamenti, agli istituti ademocratici di regolazione della globalizzazione" e afferma che 'La costruzione di un'altra Europa, della pace, dei diritti del lavoro, di quelli sociali e di cittadinanza, dell'espansione della democrazia è elemento costitutivo di questa nuova politica". Inoltre giudica negativamente il trattato costituzionale europeo: "Esso è un salto all'indietro alle 'Carte octroyées', concesse ieri dai sovrani e oggi dai governi, dall'alto. Ha lo scopo di costituzionalizzare le leggi di mercato e il patto di stabilità. L'opposizione al Trattato è dovuta innanzitutto al fatto che esso ha escluso i popoli europei dal processo della sua elaborazione ed innalza i governi a potere costituente capovolgendo la tradizione democratica: il Trattato restringe l'Europa alle élites dirigenti e tiene lontani i popoli. Sono i popoli a dover sancire nelle Costituzioni diritti e poteri, come insegna l'esperienza storica del secondo dopoguerra, dopo la vittoria contro il nazifascismo. Se si vuole costruire lo spazio pubblico europeo devono essere le cittadine e i cittadini europei, nativi e non nativi, a decidere questo atto istitutivo del patto sociale e i diritti fondamentali che crea una comune cittadinanza europea di residenza."

Per Di Pietro "L' Europa: é una scelta irreversibile. Per l'Italia, interesse nazionale ed interesse europeo coincidono. Per questo, mi impegno con l'Unione a promuovere ed a sostenere una forte integrazione economica, sociale e territoriale dell'Europa, garantita da istituzioni comuni al fine di far crescere l'occupazione e migliorare la qualità della vita dei cittadini."

Prodi, tra i candidati alle primarie, è quello che le dedica maggior spazio con un intero paragrafo dal titolo: "Europa: la nostra casa". Per Prodi "il progetto di integrazione europea è nato per costruire una pace duratura nel nostro continente dopo secoli di guerre.
L'Europa deve consolidare e ampliare il suo ruolo contribuendo al governo del mondo per garantire pace e sviluppo a livello globale. Lo deve fare partecipando da protagonista a un governo multilaterale del pianeta affermando i suoi valori fondanti, che sono il riconoscimento delle diversità, l'affermazione dei diritti e la pace. Non pensiamo a un'Europa che imponga il suo modello ma che diffonda i suoi valori attraverso la piena assunzione delle proprie responsabilità e con una politica attiva per il rafforzamento delle istituzioni multilaterali, nella convinzione che la partecipazione di tutti e la convivenza di modelli diversi non sia solo garanzia di pace ma anche motore di uno sviluppo stabile, sostenibile e diffuso." Per quanto riguarda i rapporti UE-USA Prodi dice che "Il ruolo dell'Europa sulla scena mondiale parte da un rapporto privilegiato e paritetico con gli Stati Uniti, che passa anche attraverso una maggiore capacità di impegno sul versante della difesa e della cooperazione." Positivo il suo giudizio sull'allargamento: "Il processo di allargamento dell'Unione Europea è stato un grande successo al quale deve seguire un impegno di attenzione e collaborazione con gli stati confinanti e l'intera area del Mediterraneo. Nello stesso tempo l'Unione Europea deve dispiegare appieno le sue potenzialità di sviluppo all'interno cancellando le
residue barriere, rendendo più snella ed efficace la sua azione regolamentare e la sua burocrazia e promuovendo, in una più fluida collaborazione con gli stati nazionali, politiche appropriate per la crescita." Come Di Pietro lega gli interessi italiani a quelli europei: "di questa Europa l'Italia deve essere uno dei protagonisti, recuperando il suo storico ruolo di grande motore dei processi di integrazione, capace di fare la sua parte nel pieno rispetto dei principi della Costituzione e dei trattati internazionali. Solo l'appartenenza all'Europa può darci la forza di partecipare al governo mondiale secondo le nostre legittime aspirazioni, per affermare i valori di equità e giustizia che sono alla base della nostra visione del mondo."

Nessuno dei candidati alle primarie ha indicato nell'Europa federale
la prospettiva politica dell'attuale processo di integrazione europea.

Nessuno ha indicato la necessità di un governo federale per attuare le politiche di interesse sovranazionale.

Nessuno ha sottolineato la necessità di eliminare il potere di veto dei governi nazionali nell'esercizio della democrazia europea.

Nessuno ha chiesto maggior poteri per l'unica istituzione eletta direttamente dai cittadini: il Parlamento europeo.

Da un punto di vista eurofederalista i programmi presentati alle primarie sono una vera delusione.

Da un punto di vista europeista (e dopo aver avuto il governo più antieuropeista dal dopoguerra a oggi) ci sono alcuni spunti ai quali attaccarsi per pensare l'uscita dalla crisi attuale del processo costituente.

Bertinotti afferma che i cittadini e le cittadine europei, nativi e non nativi, devono partecipare all'elaborazione di una Costituzione europea mentre Prodi afferma che l'Italia deve ritornare ad essere uno dei protagonisti del processo di integrazione. Ma nessuno dei due vede nel Parlamento europeo il luogo ideale dove far ripartire l'azione costituente e nessuno indica una strada percorribile per arrivare a una costituzione europea.

Non è intenzione di questo articolo dare una indicazione di voto per le primarie. Ciò che abbiamo fatto è una semplice panoramica dei programmi e, in particolare, delle proposte politiche dei candidati riguardanti l'Europa.

Una cosa, però, possiamo dirla: il sogno europeo di un'Europa libera e unita pensato da Spinelli, Rossi e Colorni durante il loro confino nell'isola di Ventotene resta ancora molto lontano dall'orizzonte politico dei candidati alle primarie.

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