FSE Atene: giorno 3 (la manifestazione)

Il forum sociale europeo raccontato dalla penna di Gregorio Malavolti
6 maggio 2006
Gregorio Malavolti

Sabato 6 maggio

Stamani si respira aria di smobilitazione al Forum. Ci sono gli ultimi seminari prima della grande manifestazione che partirà dal centro di Atene alle 15.

Tutti si accalcano ad acquistare gli ultimi gadgets ufficiali o meno del Forum: spilline, magliette ma anche tazze di alluminio, quaderni, cappellini per un sole che non sembra fare capolino neanche oggi.

Chi ha partecipato all’assemblea delle donne è rimasto un po’ deluso, in particolar modo per un eccessivo politicismo, per la contrapposizione tra la delegazione francese e la delegazione italiana e per il troppo poco spazio lasciato alle più giovani e rappresentanti dei singoli gruppi.

Le Francesi hanno spiegato che come femministe sono scese in piazza a fianco dei giovani contro la precarietà perché questa colpisce i giovani ma anche le donne e che erano soddisfatte della vittoria ottenuta.

I curdi hanno tenuto alcuni seminari congiuntamente ai greci e questo è sicuramente molto positivo. Chi tra i sindacalisti confederali ha partecipato al seminario sull’acqua lo ha trovato davvero bello ed utile.

Molto successo riscuote la mostra fotografica “autorganizzata” appesa lungo le pareti del corridoio principale del Forum che, di giorno in giorno, è venuta ampliandosi. E’ formata da foto delle manifestazioni più importanti degli ultimi anni, con molte immagini dell’ESF di Firenze, tutte stampate su carta A4. In un seminario si è anche discusso di come costruire un progetto comune per mantenere la memoria dei Forum Europei.

Ma non si può parlare della giornata di oggi senza parlare della manifestazione. Nell’aria c’era l’idea che ci sarebbero stati degli scontri, qualcuno lo aveva detto esplicitamente. Mentre ci portavano dal Forum al centro di Atene con gli autobus ci siamo resi conto che il traffico era stato bloccato su un’area davvero molto vasta. Scesi dai pullman ci siamo trovati in un viale con tutti i negozi assolutamente chiusi ed altoparlanti legati ai pali che gracchiando mandavano musica e slogan ad altissimo volume. Questi vecchi megafoni mi hanno provocato un brivido visto che mi sono subito comparse davanti le immagini del film “Z l’orgia del potere” di Costa Gavras sull’avvento del regime dei colonnelli in Grecia.

Abbiamo sentito che c’era stata una scazzottata tra gli organizzatori greci per chi dovesse tenere la testa del corteo. Così pare si fossero messi d’accordo che sarebbe toccato agli internazionali ed è per questo che ci siamo ritrovati tutti in testa al corteo dietro i Cobas che erano tra i pochi italiani ad essersi portati lo striscione. Tutti sembravano guardinghi e mi è stato detto che gli “anarchici” avrebbero attaccato il corteo da destra. Fatto un pezzo di strada dietro la Lada Niva che apriva, mentre le bandiere dei Cobas si mescolavano con quelle dei Sin Cobas e quelle dell’ARCI, abbiamo sentito poco dietro di noi alcuni colpi. Abbiamo visto scie di molotov, lacrimogeni della polizia, fumo ad un lato della strada e alcuni ragazzi ai lati del corteo che si dirigevano avanti verso di noi. Avevano assaltato con molotov la sede della Citibank dalla quale si alzava un grande fumo. Il corteo si è fermato e si è rinserrato aspettando che loro scorressero avanti. Dopo un po’ siamo ripartiti ed abbiamo visto che tornavano indietro, alcuni si erano cambiati e mentre il corteo era indeciso se accelerare o fermarsi alcuni si sono ricoperti il volto con passamontagna neri, hanno tirato fuori le molotov proprio accanto a noi e si sono lanciati di corsa in una via laterale lanciandole all’auto della polizia che è sgommata via. Nel frattempo la polizia che era più avanti ai lati è venuta verso di noi ma rimanendo sempre lontana. Il corteo ha proseguito spedito mentre dal megafono cercavano di tranquillizzare tutti in italiano e spiegando cosa stava avvenendo. Ancora più avanti ci siamo fermati ed abbiamo visto intorno un bel po’ di persone vestite di nero ed a volto scoperto. Lì alcuni hanno iniziato a gridare anche in greco a loro di andare via ed è iniziata una colluttazione. Sono volati molti calci, una persona che fotografava è stata spintonata e picchiata da loro mentre era a terra. Poi le parti sono state separate e l’auto ha ripreso velocemente ad andare, mentre la polizia lontana si stava ridislocando. Per fare il punto della situazione ci siamo fermati in uno spazio più ampio ed aperto un poco più avanti. Molti dicevano che non aveva senso proseguire così tutto il corteo, altri lamentavano di essere stati abbandonati dai greci, anche se con noi c’erano due degli

organizzatori più importanti. E la sensazione era che intorno e dentro il corteo stesso ci fossero alcuni di quelli che avevano preso parte agli scontri, visto che alcuni li avevamo visti anche in faccia. La situazione pareva così difficile che si alcuni hanno chiesto a più riprese, sentendosi imbottigliati, di sciogliere il corteo. Il corteo è invece ripartito, facendo cordone intorno a sé e sfilando anche molto velocemente davanti all’ambasciata americana che era superprotetta da pullman della polizia e poliziotti in assetto antisommossa. Abbiamo fatto un altro pezzo cordonati e poi ci siamo rilassati. Il viale era larghissimo ed abbiamo sfilato lenti sulla sinistra, mentre un gruppo greco ci affiancava e superava alla destra. In un incrocio ampio ci siamo fermati per ricongiungere il corteo e permettere allo spezzone tedesco di raggiungerci. Abbiamo sentito l’odore dei lacrimogeni arrivare da dietro e siamo stati affiancati da uno stuolo di persone vestite di nero che veniva veloce dalla direzione dei lacrimogeni. Mentre scorrevano ci strillavano “polizia” - in cordone una parte dei manifestanti ha iniziato a manifestare ostilità verso di loro gridando prima “fuori, fuori” loro “polizia”, il corteo “fascisti” e loro in tutta riposta “comunisti, comunisti” ed anche “turisti” C’era quasi contatto fisico e verso il corteo sono state lanciate delle pietre che hanno preso marginalmente i manifestanti. 20 metri più avanti allo striscione ho visto una persona cadere a terra e finire in una pozza di sangue. Per fortuna l’ambulanza era vicina ed è arrivata subito. Il corteo si sentiva imbottigliato e da dietro stavano arrivando i lacrimogeni, così è defluito velocemente sulla sinistra, finché poco più avanti abbiamo sentito che l’odore dei lacrimogeni da dietro era sempre più forte – i compagni dei Cobas hanno “versato” sul corteo acqua e malox ed abbiamo visto che anche davanti stavano lanciato dei lacrimogeni, mentre da destra abbiamo visto correre verso di noi la polizia. Il corteo si è “spiaccicato” sulla sinistra dove c’era un parapetto da scavalcare per scendere in un giardino ed alcuni di noi si sono riparati lì, mentre la stazione della metro abbassava la saracinesca. Nel giardino molti black si cambiavano, si rifocillavano di acqua. Tornati sopra il corteo aveva fatto pochi passi e, spariti i lacrimogeni, ha iniziato a procedere spedito. Davanti alla sede di un ministero iperprotetta dalla polizia il corteo di è fermato visto che davanti a noi i black avevano iniziato a coprirsi e di lato non c’erano vie di uscita. L’auto ha preso la decisione di accelerare per portare velocemente i manifestanti avanti; così alcuni, protetti dal corteo, hanno rotto i vetri delle postazioni di controllo incustodite. Intravedevamo Piazza Sintagma, la piazza di arrivo della manifestazione, dalla quale si stavano alzando altri lacrimogeni. Così alcuni sono andati avanti cercando una via di uscita che però non c’era. Il vento ha spazzato via i lacrimogeni e la testa è riuscita ad entrare nella piazza. Dall’auto si sono levati i ringraziamenti ai presenti “per non aver perso la calma di fronte alle tante provocazioni e per aver portato a termine una grande manifestazione, nonostante le tante difficoltà su cui ci sarà poi modo di discutere e di tornare sopra.”

Noi siamo rimasti nel centro di Atene per cenare. Davanti alla vetrina di Mc Donald’s, in più punti distrutta, con tantissimi vetri a terra ed i tavolini rovesciati alcuni manifestanti si scattavano le foto ricordo.

Il centro era ancora pieno di polizia ed alcuni ragazzi curiosi avevano seguito i casini e si trovavano in una piazza chiusi tra polizia e blacks.

Molti sono rientrati al Forum dove si sarebbe poi tenuta una riunione di “resa dei conti” tra le varie delegazioni. Lo spezzone di testa è stato accusato di aver provocato i black insultandoli e finendo per venire alle mani mentre avrebbe dovuto semplicemente isolarli e lasciarli scorrere accanto. Cercando di ricostruire con gli altri come erano andati gli scontri, alcuni hanno riferito di aver sentito alcuni black parlare in italiano. Altri hanno ipotizzato che avessero cercato proprio la delegazione italiana per “danneggiare” proprio questa. Il compagno portato via dall’ambulanza era greco ed è in rianimazione.

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