Risoluzione del Parlamento Europeo sulle Relazioni tra l'Unione europea e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (2003). Essa impegna l'UE a cooperare con l'ONU e a favorirne la rifoma per una governance globale pacifica, giusta e multilaterale

Relazioni UE-ONU

Parlamento Europeo

Il Parlamento europeo,
– visti il seguito alla relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite "Noi cittadini - il ruolo dell'ONU nel XXI secolo", alla Dichiarazione del Millennio del 2000 e alla comunicazione dell'ONU "Una visione per il partenariato - le Nazioni Unite e l'Unione europea" nonché alle relazioni del Segretario generale dell'ONU del 31 luglio 2003 e del 2 settembre 2003 sull'attuazione della Dichiarazione del Millennio,
– viste le raccomandazioni dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sulle Nazioni Unite alla svolta del secolo , sulle relazioni con le Nazioni Unite e sulla riforma delle Nazioni Unite ,
– visti gli orientamenti adottati al Consiglio europeo di Göteborg del 15 e 16 giugno 2001 sulla cooperazione UE/ONU e gli accordi raggiunti al Consiglio UE "Affari generali" dell'11 e 12 giugno 2001 e al Consiglio "Relazioni esterne" del 21 e 22 luglio 2003,
– visto l'impegno del Consiglio di rafforzare il ruolo dell'Unione europea nelle organizzazioni internazionali e, in particolare, all'ONU ,
– vista la sua risoluzione del 16 maggio 2002 sul partenariato UE/ONU nei settori dello sviluppo e delle questioni umanitarie,
– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Salonicco del 20 e 21 giugno 2003 e le relazioni presentate sulla prevenzione dei conflitti, sulla lotta contro il terrorismo e su un'Europa sicura in un mondo migliore,
– vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio "L'Unione europea e le Nazioni Unite: la scelta del multilateralismo" (COM(2003) 526),
– visto l'articolo 163 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa (A5 0480/2003),

A. considerando che lo sviluppo armonioso dell'umanità può realizzarsi soltanto nell'ambito di un sistema di governance globale, capace di promuovere un mondo pacifico, prospero e giusto ove efficienti sistemi multilaterali di governance come le Nazioni Unite svolgono un ruolo vitale e fondamentale e istituzioni internazionali ben funzionanti garantiscono che l'ordine internazionale sia basato sullo Stato di diritto e sia debitamente rispettato da tutte le nazioni in modo non selettivo; esprimendo pertanto il suo sostegno al multilateralismo quale strumento per far fronte ai problemi e alle minacce che incombono sulla comunità internazionale;

B. consapevole dell'importanza di un sistema internazionale multilaterale credibile, basato su efficienti sistemi decisionali e di attuazione, nel rispetto dei principi universali della democrazia e dello Stato di diritto, volto alla promozione dello sviluppo sostenibile e armonioso,

C. ricordando che l'Unione europea non è un'organizzazione internazionale ma un'unione con una politica estera e di sicurezza comune, che dalla primavera 2004 avrà in totale 25 Stati membri, e ricordando altresì che deve, in quanto Unione, sviluppare le sue attuali relazioni con l'ONU sulla base di una strategia politica più forte,

D. rilevando che tale strategia deve fare tesoro dell'esperienza acquisita nell'ambito del suo contributo all'attività dell'ONU, in particolare nei seguenti settori: sviluppo, questioni umanitarie, prevenzione di conflitti, gestione di crisi, ricostruzione postbellica e architettura istituzionale,

E. considerando che la cooperazione rafforzata tra l'Unione europea e l'ONU e un miglior coordinamento delle istituzioni UE e dei suoi Stati membri porteranno a risposte più efficaci alle principali minacce che la comunità internazionale fronteggia attualmente, in particolare il terrorismo internazionale, la persistenza di Stati in declino, il deterioramento della situazione sociale e della povertà nel mondo, l'espansione delle reti internazionali di criminalità organizzata, la tratta di esseri umani, il contrabbando di armi e di stupefacenti nonché la proliferazione di armi non convenzionali,

F. persuaso che la definizione di un ordine del giorno comune sulle questioni della sicurezza fra l'ONU e l'UE contribuirà ad aumentare l'efficienza del sistema multilaterale e dovrà riflettere un consenso globale sulle principali minacce per la pace e per la sicurezza,

G. notando il ruolo vitale di una strategia proattiva per l'Unione europea nella risoluzione di questioni e di conflitti internazionali su base multilaterale; persuaso quindi dell'importanza di un'Unione europea rafforzata con una personalità giuridica e un Ministro degli affari esteri per cambiare l'attuale forma delle relazioni dell'UE e dei suoi Stati membri con l'ONU,

H. rilevando che l'attuale capacità dell'UE di difendere i valori europei non corrisponde al suo peso politico ed economico nella comunità internazionale, né ai contributi finanziari al sistema dell'ONU da parte del bilancio dell'Unione europea e dei bilanci dei suoi 15 Stati membri e dei 10 futuri Stati membri,

I. consapevole del contributo positivo che l'allargamento dell'UE darà al miglioramento delle capacità negoziali e di conciliazione nell'ambito del sistema ONU, visto che l'UE comprenderà paesi che partecipano a diversi gruppi regionali dell'ONU, il che agevolerà la costruzione delle connessioni politiche ed economiche necessarie in un sistema multilaterale di governance globale,

J. rilevando che il successo di qualsiasi sistema multilaterale basato sul rispetto dello Stato di diritto dipenderà dalla sua capacità di porre in atto le decisioni prese,

K. persuaso dell'importanza di chiarire e rafforzare il ruolo dell'ONU e delle sue istituzioni nel sistema di sicurezza mondiale, in particolare in risposta alle crisi e per prevenire o reagire a massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani,

L. rilevando, a tale riguardo, che la realizzazione delle riforme istituzionali varate con la dichiarazione ONU del Millennio sulla struttura, la composizione e il processo decisionale del Consiglio di sicurezza, nonché dell'Assemblea generale e dell'ECOSOC, è una condicio sine qua non per un'ONU più efficiente,

M. consapevole dell'impegno del Segretario generale dell'ONU di forgiare partenariati e alleanze che contribuiscano alla soluzione dell'ampia gamma di problemi internazionali contemporanei, per i quali i governi da soli non hanno la capacità di trovare soluzioni,

N. considerando che una cooperazione efficace tra l'Unione europea e le Nazioni Unite costituisce un punto chiave della politica estera dell'UE, che riveste particolare importanza in considerazione della crisi istituzionale e politica delle Nazioni Unite,

Incrementare il ruolo dell'UE in seno a un'ONU rafforzata

1. accoglie favorevolmente la succitata comunicazione della Commissione, che contribuisce a chiarire lo stato attuale della cooperazione tra l'istituzione esecutiva dell'Unione europea e l'ONU; osserva tuttavia con disappunto che la Commissione non ha voluto formulare raccomandazioni per quanto riguarda lo sviluppo della cooperazione tra l'ONU e il Parlamento europeo (una delle autorità politiche dell'Unione, oltre che autorità di bilancio), benché lo abbia fatto per settori che rientrano nelle competenze del Consiglio e dei suoi Stati membri;

2. riafferma che il multilateralismo resta il miglior modo per individuare e affrontare le minacce e realizzare la pace e la sicurezza globale; sollecita pertanto un sostegno continuo all'elaborazione e all'applicazione di strumenti multilaterali da parte dell'UE nel quadro delle Nazioni Unite, per esempio attraverso la presentazione di proposte concrete concernenti il rispetto dei trattati nel settore delle armi di distruzione di massa nonché il relativo ruolo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

3. ritiene che in un mondo caratterizzato dai conflitti, dal sottosviluppo e dalle disuguaglianze, l'Unione europea sia un referente positivo che indica che popoli che hanno conosciuto grandi crisi e guerre fratricide possono, con la forza della convinzione, percorrere congiuntamente un cammino di pace, di prosperità e di democrazia, sviluppando un modello che coniuga la crescita economica con la coesione e i diritti sociali, e che questa esperienza storica sia uno stimolo per altri processi di integrazione regionale nel mondo;

4. ritiene che la definizione di una politica estera e di sicurezza comune riferita all'ONU dovrebbe essere caratterizzata dalla partecipazione e dall'influenza congiunta di tutti gli Stati membri dell'Unione europea;

5. rileva che l'UE e i suoi Stati membri forniscono più del 50% dei contributi finanziari alle Nazioni Unite nonché alle truppe per il mantenimento della pace e più del 60% degli aiuti internazionali allo sviluppo e che pertanto essi dovrebbero assumere un ruolo chiave nella questione relativa alla futura configurazione delle Nazioni Unite;

6. ritiene che la Costituzione dell'UE avrà un impatto positivo sul miglioramento delle relazioni tra l'UE e l'ONU e rafforzerà l'efficacia dell'azione dell'UE nell'ambito dell'ONU, contribuendo così a sostenere l'ONU nel ruolo centrale di fautore e realizzatore di un "effettivo multilateralismo" per la governance mondiale, la sicurezza globale e il rispetto globale dei diritti umani; ritiene altresì che l'UE dovrebbe svolgere un ruolo più attivo nella riforma della struttura interna dell'ONU;

7. ritiene che ciò sarà possibile non solo grazie al riconoscimento della personalità giuridica internazionale dell'UE, ma anche grazie all'impegno politico assunto dall'Unione europea di svolgere il ruolo rilevante che le compete nell'ambito della politica estera, riflesso nel chiarimento che si attende delle competenze politiche e/o esecutive di ciascuna istituzione dell'UE nell'ambito delle relazioni internazionali, nella creazione di un Ministro degli Affari esteri dell'UE e nel previsto rafforzamento delle competenze dell'UE nel settore della politica di sicurezza e di difesa;

8. ritiene necessario un impegno più efficace nell'ambito della partnership UE/ONU volta al mantenimento della pace e della sicurezza internazionali ai sensi dell'articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite;

9. sostiene che il conseguimento di successi nella governance mondiale, di fronte alle sfide della crescente globalizzazione e interdipendenza, può basarsi soltanto su un sistema multilaterale efficace ed equo, inequivocabilmente ancorato all'Organizzazione delle Nazioni Unite, che dipenderà:

– dal rafforzamento del ruolo dell'ONU, come proposto nella sua Dichiarazione del Millennio, in particolare procedendo alle riforme necessarie per adeguarle alla nuova situazione mondiale, migliorando la rappresentatività, la struttura e l'efficacia del Consiglio di sicurezza, dell'Assemblea generale, del Consiglio economico e sociale (ECOSOC) e, ove necessario, mediante la costituzione di un Consiglio di sicurezza economico, sociale e ambientale, e riequilibrando il Consiglio di amministrazione fiduciaria,
– dal rafforzamento e dalla semplificazione dei meccanismi di seguito e di valutazione dell'attuazione delle decisioni prese nell'ambito del sistema ONU, incluse le conferenze e i vertici internazionali, e dal miglioramento del sistema di applicazione delle decisioni prese in tutte le istituzioni, in particolare dalla Corte internazionale di giustizia e dal Tribunale penale internazionale,
– dal rafforzamento e dal successo dei progetti volti a riformare le Nazioni Unite, focalizzati sull'applicazione della Dichiarazione del Millennio e delle proposte del Segretario generale intese a consolidare l'Organizzazione,
– dal rafforzamento della coesione e della coerenza tra le azioni dell'ONU e le istituzioni finanziarie internazionali (istituzioni di Bretton Woods), compreso l'ulteriore esame dell'istituzione di un Consiglio di sicurezza economico dell'ONU che fornisca una panoramica dell'attività di tali istituzioni, nonché dell'Organizzazione mondiale del commercio e dell'Organizzazione internazionale del lavoro,
– dalla vigilanza sul fatto che le istituzioni economiche siano compatibili con gli obiettivi dello sviluppo umano, sociale e sostenibile,
– dalla promozione della partecipazione attiva delle organizzazioni regionali alla preparazione e alla realizzazione delle iniziative dell'ONU, sviluppando una prassi di coordinamento delle iniziative dell'ONU di ogni genere con i suoi principali partner, quali l'Unione europea, e, ove possibile, promuovendo azioni e programmi congiunti,
– dal rafforzamento della capacità di avviare operazioni di mantenimento e di consolidamento della pace guidate dall'ONU e, se del caso, in cooperazione con i suoi principali partner, quali l'Unione europea, alla luce degli orientamenti definiti dal Consiglio europeo a Göteborg,
– dallo snellimento del sistema di definizione dei mandati dell'ONU per gli interventi militari;

10. prende atto della relazione del gruppo di lavoro ONU sulla riforma del Consiglio di sicurezza del 20 giugno 2003 con le relative raccomandazioni, nonché delle relazioni del Segretario generale dell'ONU alla 57a e alla 58a Assemblea generale sull'attuazione della dichiarazione del Millennio; esprime il suo interesse a contribuire attivamente al Gruppo di alto livello nominato dal Segretario generale dell'ONU per esaminare le sfide alla pace e alla sicurezza, considerare il contributo che l'azione collettiva può dare nel fronteggiare tali sfide, rivedere il funzionamento dei principali organi dell'ONU e il modo in cui si relazionano fra loro, raccomandare modi per rafforzare le Nazioni Unite attraverso la riforma delle istituzioni e delle procedure ;

11. appoggia fermamente l'iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite di nominare un panel di alto livello con il compito di aiutare la comunità internazionale, gli Stati membri delle Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a realizzare gli obiettivi di sviluppo del Millennio per quanto riguarda l'acqua e le reti fognarie; esprime la propria disponibilità a partecipare attivamente e a dare il proprio sostegno politico e finanziario a questa iniziativa;

12. sollecita gli Stati membri dell'UE a raggiungere con la massima urgenza un accordo sulla riforma istituzionale del sistema ONU, alla luce dell'imminente personalità giuridica dell'UE e dei seguenti principi:
– aumentare il numero dei membri del Consiglio di sicurezza (membri permanenti e non permanenti), il che dovrebbe riflettere meglio l'attuale situazione nel mondo, ivi compresa l'Unione europea quale membro permanente, non appena sarà riconosciuta la sua personalità giuridica, nonché attribuire un seggio permanente supplementare a ciascuna delle seguenti regioni: Africa, Asia e America Latina,
– migliorare il processo decisionale del Consiglio di sicurezza sostituendo l'attuale sistema di veto con un sistema di doppio veto (veto rilevante solo se espresso da 2 membri permanenti), e solo nei casi di cui al capitolo VII della Carta dell'ONU (minacce e violazioni della pace e atti di aggressione),
– rendere più flessibili le relazioni tra il Segretario generale dell'ONU e la Corte internazionale di giustizia dando al primo la possibilità di chiedere consulenza giuridica alla Corte,
– migliorare l'applicazione della legge a livello di Consiglio di sicurezza (applicazione delle sue risoluzioni) e di Corte internazionale di giustizia,
– prevedere, in attesa di un accordo sulla piena partecipazione dell'UE al processo decisionale dell'ONU:
– la partecipazione alla sessione annuale dell'Assemblea generale dell'ONU di una delegazione dell'Unione europea, che deve comprendere le sue tre istituzioni politiche e decisionali (Parlamento europeo, Consiglio e Commissione) e deve godere dello status di osservatore "plus" con facoltà di intervenire su richiesta, rispondere e sottoscrivere risoluzioni,
- la partecipazione alla riunione annua dell'ECOSOC di una delegazione dell'Unione europea, che dovrebbe comprendere rappresentanti del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione; un analogo sistema di partecipazione a tutti i comitati ECOSOC e agli organi sussidiari (ad esempio, la commissione ONU sui diritti umani),
- la partecipazione dell'UE al processo decisionale di tutte le agenzie, fondi e programmi ONU cui contribuisce il bilancio dell'UE e alle stesse condizioni previste per gli Stati membri che contribuiscono all'ONU;

13. invita il Consiglio a riflettere sull'eventualità di proporre la partecipazione dell'Unione europea quale membro a pieno titolo del Consiglio di sicurezza e dell'Assemblea generale dell'ONU;

14. ritiene che il Ministro degli Affari esteri dell'Unione europea, le cui funzioni sono definite nel progetto di Costituzione europea, dovrebbe occupare il seggio dell'UE proposto nel paragrafo precedente;

15. conferma che la Carta dell'ONU costituisce la base giuridica e politica determinante per l'organizzazione delle relazioni internazionali e la salvaguardia della pace e della sicurezza internazionale; riconosce la necessità di sviluppare ulteriormente il diritto internazionale e il sistema ONU; rileva che in primo luogo occorre far valere il diritto internazionale e i diritti umani, superare la povertà e il sottosviluppo ed attuare un multilateralismo efficace; sottolinea che l'Unione europea ampliata a 25 Stati membri ha una particolare responsabilità nella configurazione di tale processo di riforma; riconosce che la progettata riforma istituzionale dell'ONU è un elemento di questo processo;

16. plaude alla maggiore coerenza da parte dell'ONU nelle sue relazioni con l'UE, già realizzata nel quadro della riforma amministrativa dell'ONU in corso ed espressa anche dalla nomina di un rappresentante ONU presso l'UE con un mandato strategico globale;

17. plaude alla rassegna d'impatto del programma ONU annuale e alla decisione di aprire a Bruxelles, all'inizio del 2004, un Centro di informazione regionale ONU per l'Europa occidentale; rileva che tale Centro si dedicherà a fornire informazioni ai cittadini degli Stati membri dell'UE e di altri paesi europei; invita l'ONU ad inserire nel suo programma annuale di attività azioni d'informazione sulle relazioni tra l'Unione europea e le Nazioni Unite; invita la Commissione a lanciare, possibilmente di concerto con tale Centro, un'iniziativa di informazione sulle relazioni tra l'UE e l'ONU, compreso il contributo finanziario dell'UE alle attività dell'ONU, delle sue agenzie, dei suoi programmi e fondi; incoraggia altresì il Centro regionale ONU a sviluppare le sue attività di concerto con le associazioni e le istituzioni educative dell'ONU, che costituiscono le strutture vitali della società civile, per diffondere tra i cittadini i valori comuni dell'UE e dell'ONU;

18. invita le autorità belghe a fare il possibile per dotare la nuova rappresentanza ONU presso l'UE e il Centro di informazione regionale ONU dello statuto e degli uffici appropriati;

19. sottolinea che un rafforzamento del ruolo dell'UE nell'ambito dell'ONU renderà necessario:
– migliorare lo scambio di informazioni, la consultazione e, ove opportuno, il coordinamento degli ordini del giorno delle istituzioni dell'UE e dell'ONU,
– rafforzare il dibattito tra le istituzioni dell'UE su questioni ONU, per concordare congiuntamente i settori politici nei quali l'UE deve avere un ruolo di primo piano nella definizione delle politiche dell'ONU, come l'articolazione dell'ONU con altre organizzazioni internazionali (ad esempio la NATO), le relazioni tra politiche di sicurezza, di sviluppo, ambientali e umanitarie, la difesa e la promozione dei valori dell'UE, in particolare la democrazia e il rispetto dei diritti umani, nell'ambito dell'attività dell'ONU,
– garantire l'attuazione e il seguito delle decisioni adottate nell'ambito dell'ONU (Consiglio di sicurezza, Assemblea generale, ECOSOC, conferenze internazionali), in tutti i settori e a tutti i livelli della sua attività di relazioni esterne, in particolare nell'attuazione delle relazioni bilaterali UE con paesi terzi (mainstreaming),
– coordinare con altri paesi la realizzazione di politiche comuni, come l'istituzione del Tribunale penale internazionale, l'attuazione del Protocollo di Kyoto e il divieto delle mine antiuomo su scala mondiale,
– definire una posizione comune dell'Unione europea sulla riforma del sistema delle Nazioni Unite,
– sviluppare la dimensione parlamentare delle relazioni UE-ONU in modo efficace e trasparente,
– assicurare, per i settori che rientrano tra le attività dell'ONU, l'applicazione, a tempo debito e nella dovuta forma, dell'articolo 19 del trattato UE, non solo in termini di informazione ma anche di coordinamento, nonché di tutti gli accordi interistituzionali adottati dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione (accordi interistituzionali relativi alla PESC/PESD e alla disciplina di bilancio) e, a termine, modificare l'articolo 19 del trattato UE onde addivenire ad una rappresentanza unificata dell'UE in seno agli organi delle Nazioni Unite e delle altre istituzioni internazionali,
– rafforzare i meccanismi di coordinamento della politica estera e di sicurezza comune/politica europea di sicurezza e di difesa (PESC/PESD), al fine di assicurare che i membri UE del Consiglio di sicurezza (permanenti e non) siano chiaramente informati in merito alle posizioni dell'UE sulle tematiche trattate dal Consiglio di sicurezza,
– perseguire una politica estera e di sicurezza comune più efficace e coerente grazie ad un ruolo più attivo dell'UE in settori inerenti alle grandi questioni politiche internazionali, alla sicurezza e ai diritti umani,
– tener conto in particolare della clausola dei diritti dell'uomo,
– assumere un ruolo più attivo nelle missioni ONU per il ripristino e il mantenimento della pace,
– intensificare il dialogo fra le culture e le religioni quale contributo al dibattito internazionale sulla diversità culturale,
– rafforzare ed estendere il dialogo politico non solo fra le istituzioni dell'UE e i paesi che sono membri del Gruppo regionale dell'Europa occidentale in seno all'ONU, ma anche altri gruppi regionali, quali i paesi ACP, gli Stati Uniti e i paesi dell'America latina, nonché altre organizzazioni regionali internazionali, sulle questioni all'ordine del giorno dell'ONU e dell'UE, in particolare quelle relative agli obiettivi della Dichiarazione del Millennio,
– attuare in modo trasparente ed efficace i memorandum d'intesa o altri tipi di accordo tra il Consiglio o la Commissione UE e l'ONU e le sue agenzie, programmi e fondi nonché la disponibilità, da parte dell'UE, a fungere da battistrada nell'attuazione dei provvedimenti di sostegno degli obiettivi dell'ONU in un gran numero di settori,
– aggiungere il dialogo e la cooperazione a livello dei servizi al dialogo attualmente in corso ai massimi livelli tra le istituzioni ONU e UE (Parlamento, Consiglio e Commissione), al fine di sviluppare partenariati programmatici e, ove possibile, ordini del giorno comuni;

20. si aspetta che l'Unione europea collabori attivamente ad una riforma e ad un ulteriore sviluppo dell'ONU; ritiene che, nei casi di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, conformemente a quanto enumerato negli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto del Tribunale penale internazionale, le Nazioni Unite debbano poter essere autorizzate a intervenire rapidamente; ritiene che in tale contesto debba essere altresì creata la possibilità di aggirare il veto di un membro permanente del Consiglio di sicurezza qualora un organismo indipendente, legittimato dal diritto internazionale (per esempio la Corte internazionale di giustizia o il Tribunale penale internazionale), constati l'imminente pericolo che vengano perpetrati i crimini di cui sopra;

21. insiste sul fatto che, per ottenere dai cittadini un maggiore sostegno all'ONU, occorra incrementare il rispetto della sua attività a favore dei diritti umani fondamentali; ritiene pertanto opportuno predisporre un sistema di valutazione delle violazioni, da parte di singoli Stati membri, delle libertà e diritti umani fondamentali costituiti, accompagnato dalla possibilità di privare del loro diritto di voto, in seno alla Commissione dei diritti dell'uomo dell'ONU, i regimi politici che, per lungo tempo, violano sistematicamente e grossolanamente detti diritti, fintantoché non saranno cessate dette violazioni;

Rafforzare la cooperazione tra le istituzioni dell'UE e il sistema ONU

22. plaude all'attuazione, da parte del Segretario generale dell'ONU, della strategia volta a rafforzare la cooperazione con le organizzazioni regionali e a promuovere il coordinamento tra le azioni dell'ONU e quelle dei suoi principali partner, quale l'Unione europea, in particolare nel contesto del disarmo, del controllo delle esportazioni di armamenti, della prevenzione dei conflitti, degli aspetti civili e militari della gestione delle crisi, dell'assistenza umanitaria, dello sviluppo, della protezione dei diritti dell'uomo, dei diritti sociali e dei diritti delle popolazioni indigene, della protezione ambientale nonché della lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, in particolare contro la tratta di persone, il traffico di droghe, il contrabbando di armamenti e il riciclaggio di proventi illeciti;

23. ritiene che questo approccio e lo sviluppo del dialogo politico con il Parlamento europeo, come menzionato al paragrafo 39, siano il punto d'avvio di una strategia comune di costruzione a blocchi, volta a rafforzare i sistemi multilaterali sulla base del principio della cooperazione, del dialogo costruttivo e del compromesso, a risolvere le divergenze fra gli Stati membri dell'UE laddove è possibile e a respingere approcci multipolari o di rigido confronto a livello internazionale;

24. rileva l'urgente necessità di sviluppare maggiore cooperazione e coordinamento di azioni nel settore della sanità pubblica, in particolare in materia di ricerca e di prevenzione, giacché malattie gravi e facilmente trasmissibili con impatto epidemiologico costituiscono una delle nuove e più gravi minacce alla sicurezza globale;

25. ribadisce la sua richiesta di un divieto mondiale sulla clonazione dell'uomo e sostiene in tale contesto l'iniziativa della Costa Rica e la decisione dell'Assemblea generale dell'ONU di lavorare nel 2004 a una convenzione in materia;

26. chiede che nell'ambito dell'effettiva attuazione della risoluzione 1373 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, ivi compresa la Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo del 9 dicembre 1999, l'Unione europea promuova l'applicazione delle otto raccomandazioni speciali del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) sul finanziamento del terrorismo, del 31 ottobre 2001, nonché le quaranta raccomandazioni del GAFI in materia di lotta contro il riciclaggio di proventi illeciti del 20 giugno 2003;

27. invita le istituzioni dell'UE a sostenere l'istituzione di un intergruppo dei paesi democratici all'interno del sistema ONU (Comunità delle democrazie); le invita, e invita altresì gli Stati membri dell'UE, a promuovere la partecipazione a tale intergruppo e ad assistere le ONG nei loro sforzi, in particolare quelli volti a mobilitare la società civile, nel perseguire tale obiettivo;

28. sottolinea la necessità di un adeguato equilibrio fra gli obiettivi di sostenere l'effettiva attività delle multiagenzie e garantire autentiche azioni internazionali con valore aggiunto europeo; accoglie pertanto favorevolmente l'accordo quadro, firmato il 29 aprile 2003, tra l'ONU e la Commissione sugli aspetti finanziari e amministrativi della cooperazione tra le agenzie, i fondi e i programmi ONU (UNAFP) nonché i memorandum d'intesa e altri tipi di accordi, conclusi il 6 luglio 2000, il 14 dicembre 2000 e il 14 maggio 2001, attraverso scambi di lettere tra le agenzie ONU e la Commissione;

29. osserva con soddisfazione che tale accordo quadro rappresenta anche un tentativo di rispondere alle richieste del Parlamento europeo e della Corte dei conti alla Commissione di adeguare i regimi di cooperazione con l'ONU alle norme finanziarie e amministrative dell'UE, ma deplora che né il Parlamento europeo né le sue commissioni competenti siano stati debitamente consultati e informati in merito alla sua preparazione;

30. incoraggia la Commissione, nel quadro delle sue competenze esecutive, a fare un ulteriore passo verso il rafforzamento della cooperazione e del coordinamento, come proposto dall'ONU nella succitata comunicazione, in particolare:
– rafforzando il dialogo e il partenariato programmatico in corso,
– proseguendo il dialogo "desk to desk" iniziato alla fine di ottobre 2003 ed estendendolo ai paesi e alle regioni nei quali si è già acquisita una significativa esperienza in materia di cooperazione (Europa sud-orientale, Congo),
– partecipando attivamente all'attuazione di partenariati strategici non solo nei settori dello sviluppo e dell'aiuto umanitario, ma anche in quelli della prevenzione dei conflitti e della risoluzione civile delle crisi emergenti,
– estendendo ad altri settori, oltre che allo sviluppo e alle questioni umanitarie, il dialogo politico e il partenariato programmatico esistenti (ambiente, sanità pubblica, in particolare lotta contro l'AIDS e altre malattie emergenti, gravi e trasmissibili con impatto epidemiologico, politica dei consumatori, lotta contro il terrorismo, lotta contro la criminalità organizzata, in particolare contro la tratta di persone e il traffico di droghe e di armamenti, nonché perseguendo gli obiettivi del superamento della povertà e del sottosviluppo, dello sviluppo sostenibile, dell'analisi delle cause dei conflitti e della prevenzione dei medesimi, dell'attuazione costante del diritto nelle relazioni internazionali),
– sviluppando un approccio comune della programmazione, della formazione e della valutazione dei progetti, in vista di una pianificazione strategica più efficace e dell'identificazione di settori nei quali la cooperazione e il coordinamento possano essere più stretti, non solo a livello di funzionari responsabili, ma anche di rappresentanti nazionali,
– riformulando il sostegno dell'UE a una nuova Convenzione ONU sulla disabilità e cercando di rafforzare la cooperazione tra le azioni non discriminatorie dell'Unione a norma dell'articolo 13 del trattato CE e le attività che sostengono ciascuna delle pertinenti convenzioni nell'ambito dell'ONU,
– sviluppando collegamenti tra il quadro normativo dell'UE in materia di responsabilità sociale delle imprese e gli orientamenti del Patto mondiale e della sottocommissione dei diritti dell'uomo dell'ONU sull'impresa multinazionale, in vista di sviluppare un trattato internazionale vincolante sulla responsabilità sociale delle imprese, applicato nell'ambito stesso dell'ONU,
– tenendo conto, nell'attuazione dei programmi di assistenza esterna dell'UE, degli accordi raggiunti nel quadro del dialogo politico tra l'UE e l'ONU e delle decisioni adottate nell'ambito dell'ONU, in particolare in vista della fornitura di assistenza tecnica e finanziaria ai paesi terzi per contribuire al raggiungimento degli obiettivi ONU,
– attuando, alla luce del regolamento finanziario UE e ovunque possibile, la cooperazione finanziaria con l'ONU sulla base di un programma di finanziamento e di procedure semplificate, spiegando chiaramente all'ONU e alle sue agenzie, programmi e fondi i sistemi di finanziamento dell'UE e i casi nei quali non è possibile per le istituzioni UE procedere sulla base di un approccio programmatico;
– invitando i segretariati del Consiglio e delle commissioni competenti del Parlamento europeo a partecipare a riunioni "desk to desk" tra addetti e informando i segretariati del PE e del Consiglio in merito al seguito dato alle decisioni prese in tali riunioni,
– presentando al Parlamento europeo e al Consiglio, prima dell'aprile di ogni anno, un rapporto sullo stato delle relazioni tra l'Unione europea e le sue istituzioni e l'ONU, in particolare per quanto concerne:
– l'attuazione dell'accordo quadro finanziario e amministrativo, la sua estensione a tutte le iniziative dell'ONU, in particolare quelle attuate da agenzie, fondi e programmi ONU, nonché le difficoltà incontrate nella sua attuazione,
– l'attuazione del piano d'azione adottato dalla Commissione nell'ambito della succitata comunicazione e le raccomandazioni e gli orientamenti politici stabiliti dalla presente risoluzione,
– l'attuazione di partenariati strategici con le agenzie, i fondi e i programmi delle Nazioni Unite, e la possibilità di svilupparne di nuovi,
– la partecipazione di delegazioni UE alle iniziative e azioni ONU, incluse le riunioni annuali dei suoi organismi e le conferenze internazionali,
– il risultato del dialogo politico sulla programmazione strategica per le questioni umanitarie, nel quadro della politica di sviluppo e degli aiuti umanitari, nonché sulla prevenzione dei conflitti, la risoluzione civile di crisi emergenti e altri settori di cooperazione, come l'ambiente, la sanità pubblica, la lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato, e in particolare la tratta di essere umani e il commercio di droghe e armi,
– l'identificazione (per linea di bilancio) del contributo del bilancio dell'UE all'ONU e alle sue agenzie, fondi e programmi,
– la valutazione dell'utilizzazione da parte dell'ONU delle risorse finanziarie dell'UE (per linea di bilancio) nel corso dell'esercizio precedente,
– l'identificazione di possibili nuovi partenariati strategici in base all'analisi e alla valutazione degli elementi menzionati nei punti precedenti;

31. incoraggia inoltre il Consiglio, alla luce della sua decisione del 21 luglio 2003 e della dichiarazione comune della Presidenza italiana dell'UE e del Segretario generale dell'ONU del 24 settembre 2003 , a raggiungere un accordo con l'ONU in materia di prevenzione dei conflitti e di gestione delle crisi che rifletta i seguenti principi:
– costruzione di una cooperazione positiva sulla base dei principi dell'efficienza pragmatica e della coerenza politica, promuovendo i valori e gli interessi comuni attraverso un migliore coordinamento piuttosto che attraverso aspetti formali, che creano inutili limitazioni,
– creazione di meccanismi e procedure per lo scambio di informazioni tra l'UE e l'ONU relative alla gestione delle crisi (operazioni di mantenimento e di consolidamento della pace),
– istituzione di un quadro regolamentare e procedurale comune per gli interventi dell'UE e dell'ONU nell'ambito della gestione delle crisi,
– informazione, consultazione del Parlamento europeo e obbligo di fargli regolare rapporto, nel rispetto del trattato sull'Unione e degli accordi interistituzionali tra il Consiglio e il Parlamento europeo;

32. è del parere che la succitata dichiarazione comune della Presidenza italiana dell'UE e del Segretario generale dell'ONU debba essere attuata sulla base di una coerente strategia dell'ONU sulla prevenzione dei conflitti e la gestione delle crisi, differenziando fra misure operative a breve termine e misure strutturali a lungo termine che affrontano le cause dei conflitti; esorta pertanto il Consiglio e gli Stati membri dell'UE a tener conto, nell'attuazione di tale dichiarazione comune, delle conclusioni e raccomandazioni adottate dalla 57a Assemblea generale dell'ONU sulla prevenzione dei conflitti e a lavorare attivamente per la loro esecuzione;

33. insiste affinché la Presidenza dell'UE informi a tempo il Parlamento europeo in merito alle misure prese per la presentazione delle posizioni o delle proposte dell'UE alle organizzazioni o agenzie ONU (ad esempio, documenti UE sulle priorità per la sessione annuale dell'Assemblea generale dell'ONU, proposte di risoluzione da presentarsi a nome dell'UE al Consiglio di sicurezza o alla sessione annuale dell'ECOSOC, in particolare alla Commissione dei diritti dell'uomo) e informi le commissioni competenti del PE in merito alle proposte ONU in materia di cooperazione nel settore della gestione delle crisi (ad esempio, cooperazione in Congo e in Liberia), della prevenzione dei conflitti, della gestione postconflitto, dello sviluppo e degli aiuti umanitari e in tutti gli altri settori di dialogo politico e di cooperazione in materia di programmazione;

34. invita il Consiglio e i suoi Stati membri a rafforzare, alla luce dell'articolo 19 del trattato UE, non solo l'informazione reciproca, ma anche il coordinamento interno, sia a Bruxelles che all'ONU, in merito alle questioni da trattare presso le organizzazioni ONU; a tal fine, propone che sia rafforzato il ruolo dei gruppi di lavoro del Consiglio a Bruxelles (ad esempio il CONUN, o gruppo di lavoro per la preparazione delle conferenze ONU), includendo la preparazione di posizioni comuni, di mandati e orientamenti dell'UE, prima che vengano prese decisioni nell'ambito degli organi politici dell'ONU (Consiglio di sicurezza, Assemblea generale ed ECOSOC);

35. rileva anche a questo proposito l'urgente necessità di migliorare l'attuale sistema di scambio di informazioni e di coordinamento tra i rappresentanti degli Stati membri dell'UE all'ONU, garantendo in particolare il coordinamento permanente tra i membri dell'UE che siedono al Consiglio di sicurezza dell'ONU e la Presidenza dell'UE; ritiene che tale miglioramento permetterà di evitare l'insorgere di contraddizioni tra le posizioni comuni o gli orientamenti politici adottati dall'Unione europea e le posizioni espresse in seno agli organi dell'ONU da ciascuno Stato membro;

36. ritiene che il chiarimento delle relazioni tra il Consiglio UE e i suoi Stati membri rappresentati al Consiglio di sicurezza dell'ONU possa essere conseguito nel quadro di un codice di comportamento da adottare in base all'articolo 19 del trattato sull'Unione, rafforzando gli orientamenti già adottati dal Consiglio e sottolineando che, ogni qualvolta viene rilasciata una dichiarazione UE a nome dell'Unione europea o della Comunità europea, gli Stati membri dell'UE dovrebbero astenersi dal rilasciare dichiarazioni nazionali, le quali dovrebbero essere contemplate soltanto in casi eccezionali e anticipatamente motivati alla Presidenza dell'UE;

37. propone che il Consiglio e la Commissione organizzino regolarmente riunioni comuni tra rappresentanti della Presidenza dell'UE, dei segretariati del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo e rappresentanti dell'ONU al fine di coordinare e, laddove possibile, effettuare valutazioni comuni per paese in termini di prevenzione dei conflitti, di funzionamento di un sistema di allerta precoce e di attuazione dei meccanismi di gestione delle crisi di cui dispongono l'UE e l'ONU;

38. ritiene che, alla luce dell'imminente Costituzione europea, sia della massima importanza semplificare la rappresentanza diplomatica dell'UE presso l'ONU per migliorare le reciproche relazioni; incoraggia quindi il Consiglio e la Commissione a raggiungere quanto prima un accordo su una delegazione esterna comune in ciascuna delle seguenti sedi principali dell'ONU: New York, Ginevra,Vienna e Nairobi;

39. invita il Segretario generale e gli organi politici dell'ONU nonché le sue agenzie, fondi e programmi ad estendere al Parlamento europeo le prassi di dialogo, cooperazione e coordinamento attualmente esistenti con il Consiglio e con la Commissione, segnatamente:
– collaborando ai massimi livelli alla preparazione di una discussione annuale in seno al PE sulle attività dell'ONU e le sue relazioni con l'UE e le sue istituzioni,
– esaminando insieme i casi in cui azioni e programmi comuni possano essere contemplati dal PE in quanto una delle istituzioni politiche nonché autorità di bilancio dell'UE, nella maggior parte dei settori di attività dell'ONU e delle sue agenzie, fondi e programmi,
– identificando congiuntamente i settori nei quali occorre istituire o rafforzare partenariati programmatici con l'UE e, ove opportuno, nei quali possano essere adottati ordini del giorno comuni,
– creando congiuntamente, in cooperazione con assemblee parlamentari regionali o mondiali (Unione interparlamentare, Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa), una rete di parlamentari che si riuniscano regolarmente un'assemblea parlamentare consultiva sotto l'egida delle Nazioni Unite, per discutere delle principali questioni politiche connesse all'attività dell'ONU e alle sfide che essa deve affrontare,
– invitando il Parlamento europeo a contribuire attivamente al Gruppo di alto livello recentemente nominato per preparare le raccomandazioni del Segretario generale dell'ONU alla prossima 59a Assemblea generale sulle principali minacce e future sfide per la pace e la sicurezza nonché sulla riforma delle istituzioni e delle procedure delle Nazioni Unite,
– invitando il Parlamento europeo a partecipare al forum permanente su "Relazioni tra le Nazioni Unite e la società civile", e promuovendo un maggiore sostegno dell'UE ai gruppi della società civile nell'ambito degli Stati membri, come "Associazioni per le Nazioni Unite", per accrescere la consapevolezza e il sostegno al ruolo dell'ONU da parte della popolazione,
– accettando la partecipazione di rappresentanti del PE alle delegazioni dell'UE che assistono alle riunioni del Consiglio di sicurezza, alle sessioni annuali dell'Assemblea generale e dell'ECOSOC, alle rappresentanze UE/CE presso gli organi direttivi delle agenzie, fondi e programmi ONU cui il bilancio UE contribuisce, nonché alle sue delegazioni UE alle conferenze internazionali,
– promovendo congiuntamente scambi di opinioni periodici tra funzionari ONU ad alto livello nonché direttori delle agenzie, fondi e programmi ONU e le commissioni competenti del PE su tematiche di attualità e d'interesse comune,
– organizzando congiuntamente il discorso annuale del vice Segretario generale dell'ONU ad una riunione comune delle commissioni e delegazioni competenti del Parlamento europeo,
– organizzando congiuntamente una riunione annuale tra il vice Segretario generale dell'ONU e il Segretario generale del Parlamento europeo, al fine di promuovere la cooperazione e azioni comuni a livello amministrativo e di gestione, incluse attività di formazione e di informazione;

40. ritiene che il rafforzamento del dialogo politico e della cooperazione con il Parlamento europeo (il Parlamento di un'Unione di 25 Stati che rappresenterà circa 450 milioni di persone a partire dal 2004) contribuirà alla riuscita degli sforzi del Segretario generale dell'ONU intesi a sviluppare, in stretta cooperazione con l'Unione parlamentare internazionale, una dimensione parlamentare dell'ONU; esso rafforzerà inoltre la dimensione democratica dell'ONU, promuovendo il ravvicinamento ai cittadini di quella che è una delle principali regioni del mondo, oltre che un importante partner nel far fronte alle sfide e alle minacce che incombono sul mondo di oggi;

41. invita la sua commissione competente ad assicurare la coerente e sistematica cooperazione con l'ONU, le sue agenzie, fondi e programmi nell'ambito dell'attuazione e del seguito dati alla presente risoluzione;
o
oo
42. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché al Segretario generale dell'ONU, al Presidente del Consiglio di sicurezza dell'ONU, al Presidente dell'Assemblea generale dell'ONU, al Presidente dell'ECOSOC, ai parlamenti degli Stati membri dell'UE, all'Unione interparlamentare e all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

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