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22 aprile 2003

A prima dell'emergenza

A prima dell'emergenza
Autore: Giampiero Baldassarre

A prima dell'emergenza
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La Storia non serve per dirsi reali,
ma serve guardarla a intuire le forme
diverse che assume la stessa occasione:
un presente.

E corse
a folte
versìno
prearne

: ma certo l'orrore è almeno più spesso.
La Storia assente a imitarle.
Sorrido, la lotta è misura.
Ci stiamo provando.

La Storia non lascia respiro,
è spessa e nutre sé stessa di sé:
confonde per farsi sovrana
l'eterno a una stasi del gioco
tradotto in catene di tempo sognato.
Per questo, a ogni suo passo
anela una fine, un fine, uno scopo.

Ma vita ancora ne ride, non poco:
rotonda morendo rinasce,
capriola,
ad esempio.

Cercando un punto non denso, nel sogno,
sbirciandosi un poco attraverso, però,
si vede un po' strana e più stanca ogni giorno:
e forse comincia ad averne paura.

Spirale la Storia spirale.
Respira, respira, che spira anche un re.

Cercare un punto non denso,
passarci attraverso,
riuscire.

Io chiamo anarchia e sto serio
la chiamo speranza la sola
che possa anche farsi immanenza
nel gesto e nella parola
per l'uomo che cresca guardando
di fronte e attraverso, capace.

Agire per quanto si può,
e agili quanto è concesso parlare
e un po' la conosco, la so,
la fatica.

Restare qui dentro
la Storia,
e aprire, aprire.

La chiamo anarchia,

le faccio parola,

e lei mi ricorda un presente reale:

trent'anni aveva Gesù suppergiù
lo volle e scampò alla croce
al mondo rimasero gli anni di sempre
più appresso a un tempo di pace.

Una voce, una vera:

lo sporco lo sente più suo, finalmente
un po' di saliva lo ammolla,
i denti nel morso un secondo sussulto
la statua assaggiata si spezza di dosso.

Un uomo respira.

Vent'anni due figli più avanti.. non so.
Ma prova a morire com'è,
chiamatosi vita durante,
o forse anche un poco a memoria.

Stupisce sdraiato per terra gli riesce:
da quella davvero si sente mangiare.
Qualcosa già spinge da sotto

è altro

e forse lo vede di nuovo, può darsi,
ma certo diverso quel cielo;
o forse - di lato rimane un bisbiglio:

il vecchio sorride,
poi neanche,
si spegne.

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