Kimbau

Appello dal Congo

“Fare rete” contro la malattia del sonno

La dottoressa Chiara Castellani lancia l’appello per raccogliere drappi nero-azzurri che attirano la mosca tse-tse.
Daniele Marescotti10 gennaio 2006
Fonte: Redattore Sociale

Chiara Castellani, dottoressa che opera nella Repubblica Democratica del Congo, è in Italia e vi rimarrà fino alla fine di questo mese.
La dottoressa Castellani si è fatta portavoce dei problemi che si trova quotidianamente ad affrontare. Fra questi la malaria e la tubercolosi sono le prime cause di morte in Congo, ma la terza emergenza è la malattia del sonno contro la quale non si è adeguatamente preparati. Trappola neroazzurra contro la mosca tse tse


Ha dichiarato a questo proposito Chiara Castellani: “E' una malattia per la quale non esiste un trattamento salvo un trattamento a base di arsenico di estrema tossicità, che ammazza il 5 % dei malati trattati. La ricerca farmacologia non si muove – ha proseguito la Castellani – per cui non c'è nessun interesse economico a scoprire il trattamento per una malattia che colpisce solo dei poveracci che vivono nelle foreste tropicali”.

In realtà, per combattere la mosca tse-tse, basterebbe una bandiera come quella dell’Inter, la squadra di calcio. Infatti la combinazione dei due colori (azzurro e nero) di cui si compone, secondo quanto ha sostenuto Chiara Castellani, attira l’insetto. In questo modo sarebbe possibile costruire delle trappole sfruttando apposite reticelle che intrappolerebbero l’insetto attirato dai colori della bandiera nero-azzurra.

“Questo tipo di trappola si è dimostrata estremamente efficace, ancor più degli insetticidi”, dice Chiara Castellani.

La dottoressa ha lanciato quindi un appello ai tifosi dell’Inter affinché la squadra mandi delle bandiere nero-azzurre che serviranno a combattere la malattia del sonno.
La definizione "malattia del sonno" è legata all'inversione dei processi di sonno e veglia. Il malato, infatti, non è in grado di dormire nella notte, ed è sopraffatto dal sonno durante il giorno. Ma non è tutto così semplice, poiché la malattia si compone principalmente di due stadi. Il primo (detto Emo-linfatico) è caratterizzato da sintomi poco specifici quali febbre e debolezza ed è difficile da diagnosticare. Il secondo (detto Meningo-encefalitico) è caratterizzato dalla diffusione del parassita nel sistema nervoso centrale del malato. In questo stadio il paziente presenta progressivi disturbi neurologici con conseguente stato confusionale. Se non curata, la patologia a questo stadio può condurre a convulsioni, coma e morte in pochi mesi.

Ma per le “trappole nero-azzurre”, così economiche e facili da realizzare, sono però poco diffuse in Congo. “Le autorità ne distribuiscono ormai poche perché hanno sempre meno tessuto. Quando siamo andati a Kinshasa non ne abbiamo trovate”, ci dice Chiara Castellani, che invita a “fare rete contro la malattia del sonno”. Per lei “fare rete” significa sia collegare le persone di buona volontà, sia i tifosi che, in tal modo, potranno aiutare a sostenere una vittoria con i colori dell’Inter contro una delle più temibili malattie che affliggono l’Africa.

Note: Per gentile concessione dell'agenzia stampa Redattore Sociale

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