Cile. Le violenze e le torture sulle donne
Patricia racconta che, nel Cile di Piñera, le persone vengono sequestrate, fatte salire a bordo di camion e che molti loro famigliari ne ignorano la destinazione. Stanno già circolando immagini di incendi dove si riescono a distinguere cadaveri, che il circo mediatico vorrebbe far passare per sciacalli : “Abbiamo visto i video di come gettano via i corpi. Siamo tutti convinti che si tratti delle vittime, li stanno gettando al fuoco per cancellare ogni traccia”.
Funzionari dell’Istituto Nazionale per i Diritti Umani del Cile hanno tentato ieri di entrare nell'ospedale Posta Central di Santiago, uno dei maggiori centri di riferimento della sanità pubblica del paese. Hanno trovato le porte sbarrate con le catene, non riuscendo quindi ad entrare: “Non sappiamo cosa stia succedendo, ma il sistema sanitario sta iniziando a fermarsi, così come i lavoratori portuali: è come essere in guerra” aggiunge Patricia.
Chi ha vissuto la dittatura di Pinochet adesso ha molta paura a uscire per strada. Nel comune di San Bernardo, a sud della capitale, sono state fatte irruzioni nelle scuole e sono state sequestrate bambine e adolescenti. Nelle strutture sanitarie giungono notizie di lesioni a seguito di violenze sessuali su molte di queste ragazze.
Le donne che sono state arrestate a Santiago del Cile sono state denudate davanti al personale maschile e persino palpeggiate nella zona genitale. Patricia ci racconta che “gli hanno messo la punta del fucile nella vagina con minacce di stupro e morte”.
Articoli correlati
- La commissione di inchiesta ha lavorato due anni
La tragedia sconosciuta delle donne delle "First Nations"
Pubblicato dal governo canadese un terribile rapporto ufficiale che finalmente ha fatto un po’ di luce su quella che è probabilmente la più grande, e al tempo stesso, occultata tragedia della storia canadese e una delle maggiori a livello internazionale sul tema della violenza contro le donne.2 dicembre 2023 - Umberto Rondi - Il documentario sulla prigionia girato da Narges Mohammadi
Le loro voci non si placano
Quest’anno l’attivista Narges Mohammadi è stata insignita del premio Nobel per la Pace. Il suo documentario «White Torture» è dedicato ai prigionieri politici iraniani23 ottobre 2023 - Julian Sadeghi - Un caso esemplare di silenziamento di una voce critica
La condanna in contumacia a oltre otto anni della giornalista russa nowar
Alla lista dei casi di repressione del dissenso in Russia si aggiunge anche Marina Ovsyannikova, divenuta famosa per aver mostrato in diretta TV un cartello con la scritta "nowar", esprimendo il suo dissenso contro l'intervento militare russo in Ucraina.4 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti - Le responsabilità del governo degli Stati Uniti
A cinquant'anni dal golpe fascista in Cile
La CIA intraprese varie operazioni segrete per destabilizzare Salvador Allende che l'11 settembre dichiarò: "Ma il domani sarà del popolo, sarà dei lavoratori. L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore. Pagherò con la vita la difesa dei principi cari a questa Patria".11 settembre 2023 - Alessandro Marescotti