Taranto, riflessioni leopardiane

Come le pecore

Siamo andati a scuola, abbiamo fatto le traduzioni di latino, ci siamo cimentati in matematica con i polinomi e le disequazioni, abbiamo fatto in chimica le nostre ossidoriduzioni. Ma tavola abbiamo mangiato diossina, sempre diossina. Con lo stesso livello di informazione delle pecore.
15 febbraio 2019

COME LE PECORE

A Taranto sono state abbattute circa duemila pecore perché contaminate dalla diossina. Ma che differenza c'è fra noi e le pecore? Noi abbiamo mangiato diossina con la stessa incoscienza delle pecore. Sia le pecore sia noi abbiamo vissuto nella più completa ignoranza. E nessuno ci ha avvertito. Siamo andati a scuola, abbiamo fatto le traduzioni di latino, ci siamo cimentati in matematica con i polinomi e le disequazioni, abbiamo fatto in chimica le nostre ossidoriduzioni come da programma ministeriale e... a tavola abbiamo mangiato diossina, sempre diossina. Con lo stesso livello di informazione delle pecore. Ci siamo laureati. La nostra laurea che ci ha fornito l'onore di essere chiamati "dottori" e "professori", ma abbiamo dato ai nostri figli cibi con la diossina, come tutti gli altri, salvo poi a volerli "tutelare" con una bella bevuta di acqua minerale purificatrice. Abbiamo vissuto nella più totale ignoranza e ci siamo fatti trattare come degli ignoranti al pascolo.

Pecore alla diossina a Taranto. Nella foto l'allevatore Vincenzo Fornaro. Sullo sfondo l'ILVA.

Dal "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia"

O greggia mia che posi, oh te beata, 

Che la miseria tua, credo, non sai! 

Quanta invidia ti porto! 

Non sol perché d'affanno 

Quasi libera vai; 

Ch'ogni stento, ogni danno, 

Ogni estremo timor subito scordi

Giacomo Leopardi

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