Resoconto della Tavola Rotonda promossa dalla Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC)

“Territori e transizioni: riflessioni a partire dall’esperienza di Taranto”

All'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è discusso sulla complessità del processo di transizione tarantino che ha al centro la questione della "decarbonizzazione" dello stabilimento ILVA. Diverse le visioni che si sono confrontate.
16 ottobre 2025
Redazione PeaceLink

ILVA di Taranto

Si è svolta oggi, presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, la tavola rotonda “Territori e transizioni: riflessioni a partire dall’esperienza di Taranto”, promossa dalla Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC).

L’incontro, coordinato dalla prof.ssa Lidia Greco, docente di Sociologia, ha aperto un confronto a più voci su due questioni centrali: la fase di transizione economica, sociale e ambientale che attraversa Taranto, e i possibili insegnamenti che questa esperienza può offrire ad altri territori impegnati in sfide analoghe.

Sono intervenuti la dott.ssa Claudia Claudi, direttrice della Sezione Politiche per lo Sviluppo delle Aree Produttive Industriali della Regione Puglia; la dott.ssa Serena Rugiero, ricercatrice senior della Fondazione Di Vittorio; Alessandro Marescotti, fondatore di PeaceLink; e Francesco Sisto, presidente di Officina Maremosso (Taranto). Tavola rotonda sull'esperienza di Taranto. Da sinistra: Alessandro Marescotti, Serena Rugiero, Lidia Greco, Francesco Sisto.

Diverse le visioni che si sono confrontate.

Da una parte è stata proposta la lettura di una transizione in corso, segnata da contraddizioni ma anche da potenzialità di innovazione e rinascita territoriale.

Dall’altra, il presidente di PeaceLink, Alessandro Marescotti, ha portato dati per confutare la concettualizzazione di una Taranto in transizione, sottolineando come il territorio resti ai livelli più bassi per qualità della vita in Italia secondo la classifica del Sole 24 Ore, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dei giovani.

Il dibattito ha messo in evidenza la distanza tra le prospettive di chi ritiene si possa mantenere l'ILVA dentro una prospettiva di transizione della città di Taranto e chi invece concettualizza l'attuale situazione non come una transizione ecologica ma come una vera e propria crisi sistemica che preannuncia effetti sociali devastanti.

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