In Iraq con la penna e l'elmetto

[Nota della redazione di PeaceLink news: qualcuno puo' aiutarci a recuperare in rete, o da qualcuno di questi 600 giornalisti, il "contratto" che hanno firmato con il Pentagono?]

Fonte: Internazionale n. 479 - 14 marzo 2003

Guerra. I circa 600 giornalisti "accreditati" dal Pentagono per seguire l'eventuale guerra in Iraq devono firmare un documento di 50 articoli e lungo due pagine, con cui accettano una serie di condizioni per poter svolgere il proprio lavoro sul campo di battaglia. Teoricamente i reporter potranno riferire il numero dei soldati, delle vittime, dei prigionieri catturati, la data, il luogo e l'ora delle offensive. Ma il si' definitivo alla pubblicazione e' solo quello del comando operativo militare. Non potranno trasmettere o inviare notizie nei primi tre giorni dell'invasione; ne' comunicare via satellite dai campi di battaglia; non potranno parlare di missioni future, di armi segrete o di informazioni ricevute da una fonte diversa dal battaglione a cui sono assegnati. [11 marzo]

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L'istituto internazionale per la sicurezza della stampa (Insi) ha ricordato che le convenzioni internazionali includono i giornalisti tra i civili che in caso di guerra devono essere protetti da ogni forma di violenza, da minacce, torture e arresti [6 marzo]

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