CNN: la tv del regime

27 marzo 2003
Giuseppe Genna

Fonte: http://www.clarence.com/contents/societa/wwwar/archives/001260.html#001260

Logo Cnn e foto Paula Zahn

Dal giornalismo di guerra alla guerra al giornalismo. L'intervento di Valerio Evangelisti ( http://www.carmillaonline.com/archives/2003/03/000122.html#000122 ) induce a serie riflessioni sull'attivita' mediatica nostrana. La precisazione che i due inviati di Repubblica, oltre a SkyNews, si nutrono di CNN - spacciata per una delle voci piu' autorevoli e obbiettive dell'intero pianeta mediatico - potrebbe apparire ancora piu' grave alla luce della mail che abbiamo ricevuto da un amico, giornalista inviato a New York e che volentieri pubblichiamo. Leggete e allucinate alla trascizione della trasmissione condotta da questa stronza qua a fianco effigiata:

Cari amici, vi mando una chicca presa dalla CNN: si', proprio la madre di tutte le televisioni, dell'obiettivita' fatta video, del coraggio giornalistico e dell'imparzialita' di fronte a ogni potere. E' la CNN Usa, badate bene, la CNN International che vedete voi e' tutt'altra cosa, ma non per motivi ideologici, solo per il vile business, come al solito; la CNN americana in Europa farebbe vomitare e allora loro, coerenti fino in fondo si adeguano e provano a giocare ai giornalisti veri... Ma la realta' americana, putroppo e' questa che vi accingete a leggere.

La trascrizione che segue proviene dalla trasmissione di news del mattino, tra le 7 e le 10, la piu' seguita del palinsesto CNN.

Immagini CNN CNN
SHOW: CNN AMERICAN MORNING WITH PAULA ZAHN 07:00
March 24, 2003 Monday 8:00 AM Eastern Time
Transcript # 032418CN.V74
SECTION: News; International
BYLINE: Jack Cafferty, Paula Zahn, Bill Hemmer, Leon Harris, Barbara Starr, Walter Rodgers

JACK CAFFERTY, CNN ANCHOR: E come sempre abbiamo ricevuto migliaia di e-mail dagli spettatori della nostra trasmissione. Desidero leggervene una, che mi sembra parecchio rappresentativa e che coglie il punto. L'ha spedita Karen di Brookfield, nel Massachusetts. Ecco il testo.
"E' il soldato, e non il poeta, che ci garantisce liberta' di espressione. E' il soldato, e non il reporter, che ci garantisce liberta' di stampa. E' il soldato, e non il coordinatore del campus, che ci garantisce la liberta' di protesta. E' il soldato che serve la bandiera e che la onora e la cui bara viene avvolta nella bandiera che garantisce ai manifestanti il diritto a bruciarla, quella bandiera".
Beh, io penso che si tratti di una delle lettere piu' significative, pregnanti e puntuali di tutta la corrispondenza che abbiamo ricevuto.

PAULA ZAHN, CNN ANCHOR: Ah, si'. Su questo non c'e' possibilita' di equivoco.

CAFFERTY: No davvero.

ZAHN: Spero proprio di no.

CAFFERTY: No.

ZAHN: Grazie, Jack.

Non credo che servano ulteriori commenti......
M.

Inviato da giuseppe genna, 02:59 PM

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