Roma chiede "garanzie di sicurezza"

9 aprile 2003
Al. Ar.
Fonte: Corriere della Sera

ROMA - Polemica in Italia dopo l'attacco americano all'hotel Palestine di Bagdad, mentre il governo di Madrid si attiva raccomandando ai propri giornalisti di lasciare la capitale irachena. Sono due i giornalisti spagnoli morti a Bagdad nelle ultime ventiquattr'ore. E dopo il colpo americano sull'hotel Palestine il nostro premier Silvio Berlusconi ha cercato di tranquillizzare: "Il governo si e' gia' interessato, ha attivato la diplomazia per chiedere assicurazioni per la sicurezza dei giornalisti, non solo italiani, impegnati a Bagdad". E Franco Frattini, ministro degli Esteri, ha rincarato: "Ho dato istruzioni agli ambasciatori italiani a Washington e a Londra perche' si attivino presso le autorita' statunitensi e britanniche per garantire la sicurezza ai giornalisti italiani a Bagdad". Ma l'opposizione non si e' accontentata e ha contrattaccato. E se dalle file di Rifondazione comunista c'e' chi ha giudicato "crimine di guerra" il colpo sparato dal carro armato americano, il segretario dei Ds Piero Fassino non ha esitato: "Il governo italiano deve condannare l'episodio con parole chiare, abbandonando finalmente il silenzio imbarazzato con cui da venti giorni il presidente del Consiglio cerca di far dimenticare agli italiani di avere condiviso questa guerra e averla giustificata in Parlamento".
In Parlamento in serata era andato il ministro Carlo Giovanardi a riferire sulle decisioni del governo italiano, ma da Bruxelles e' stata la Federazione internazionale dei giornalisti (Fij) a definire "crimini di guerra" gli attacchi che si susseguono contro i reporter. Ha detto il segretario generale: "Non c'e' dubbio che tutti questi attacchi potevano colpire giornalisti e, dunque, si tratta di una violazione grave e seria del diritto internazionale.
In Italia e' stato il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi a intervenire con decisione sul governo italiano chiedendo di "far cessare immediatamente i bombardamenti delle sedi dove si trovano i giornalisti di tutto il mondo". Ha aggiunto il segretario della Fnsi: "Sono personalmente angosciato per cio' che sta accadendo, la situazione dal punto di vista della sicurezza dell'informazione e' assolutamente fuori controllo".

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