PRESSENZA - International Press Agency intervista Antonia Battaglia

Il mio lavoro per Taranto vuole restare indipendente

Antonia Battaglia è un’attivista di Peacelink, in prima linea nella battaglia sulla questione ILVA di Taranto. E’ stata fino ad avantieri candidata nella lista Tsipras, ma ha ritirato la sua candidatura
Laura Tussi30 marzo 2014

Antonia Battaglia è un’attivista di Peacelink, in prima linea nella battaglia sulla questione ILVA di Taranto

Il mio lavoro per Taranto vuole restare indipendente

Antonia Battaglia è un’attivista di Peacelink, in prima linea nella battaglia sulla questione ILVA di Taranto. E’ stata fino ad avantieri candidata nella lista Tsipras, ma ha ritirato la sua candidatura. 

Antonia, puoi spiegarci perché?

Perché al momento della presentazione della mia candidatura, con Alessandro Marescotti, con altre sessanta persone e con il sostengo di Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune), abbiamo posto una condizione sine qua non: che nella lista L’Altra Europa con Tsipras non ci fossero esponenti vicini al Governatore della Puglia Vendola, le cui posizioni su Taranto sono in contrasto con ciò che rappresento.

La città di Taranto, oggetto delle mie lotte e del mio lavoro in Europa, è vittima di azioni politiche a livello locale, regionale e nazionale da parte di partiti dalla cui azione ho inteso fin da subito prendere le distanze.

Il mio lavoro per Taranto vuole restare indipendente, libero, in assoluta continuità con l’impegno portato avanti con PeaceLink e in completa armonia con gli ideali che mi guidano e che mi hanno portato – per Taranto – a lavorare con le istituzioni europee.

Pare che questa rinuncia abbia generato un dibattito all’interno della lista….

Penso che la decisione sulla non presenza di rappresentanti e esponenti di partiti politici nella Lista fosse stata posta come scelta iniziale, che poi, mi sembra, sia venuta meno per alcune candidature.

Cosa pensi di fare adesso, oltre a proseguire la lotta contro l’ILVA?

Continuero’ a lavorare su Taranto, cercando la via migliore per poter portare le istanze della nostra lotta nelle sedi appropriate.

La mia lotta è una lotta non solo sul tema ambientale e sanitario di Taranto, ma in genere sulle violazioni di diritti che la questione ILVA comporta. Mi sento molto vicina agli operai e credo che siano quelli che pagano di più, allo stato attuale delle cose.

Da lavoratori, i loro diritti ad un lavoro sicuro e che non costituisca una violazione al diritto alla salute sono rimessi in questione.

Da cittadini, vivono in una città fortemente inquinata, con conseguenza importanti sulla salute.

Vorrei anche aggiungere che la totale sfiducia che la questione ILVA e la sua gestione hanno generato nella popolazione di Taranto non aiutano certo i cittadini, gli operai, la gente a sentirsi parte della società e a prendere parte ad un processo di rinnovamento democratico del paese intero: Taranto è una città che è stata continuamente tradita dalle istituzioni nazionali, regionali e locali.

Ci puoi fare un aggiornamento della situazione a Taranto, dato che il tema è, ad arte, uscito dai grandi schermi?

Ti dico solo che il 6 febbraio 2014 è diventata legge la nuova norma che permette al Commissario ILVA di gestire gli stabilimenti in modo molto più autonomo rispetto al passato.

Il governo continua a posporre a date future l’osservanza di prescrizioni autorizzative contenute in quella che è la « patente di guida » dell’ILVA, l’AIA, autorizzazione integrata ambientale, che avrebbe già dovuto rispettare da tempo. Per sanare questa situazione la nuova  legge stabilisce che basta aver adempiuto all’80% delle prescrizioni stabilite dall’AIA per essere a norma.

“Se i carabinieri ti fermano, non puoi dire che la tua auto è a norma all’80%, invitando a non far caso se ha i copertoni lisci e le luci posteriori che non funzionano ».

Nei prossimi giorni saremo di nuovo a Bruxelles, per chiedere che i lavori della Commissione Europea nell’ambito della procedura di infrazione lanciata contro l’Italia il 26 settembre 2013 siano portati avanti con celerità.

I contatti con le istituzioni europee e con il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz continuano e sono tesi a fornire elementi di verità e confutazioni a quanto sostiene il governo italiano in merito all’emergenza ambientale e sanitaria di Taranto.

Note: Olivier Turquet
Si occupa di scrivere per raccontare la realtà da circa 40 anni. Ha collaborato con testate cartacee, radiofoniche ed elettroniche tra cui ama ricordare Frigidaire, Radio Montebeni, L'Umanista, Contrasti, PeaceLink, Barricate, Oask!, Radio Blue, Azione Nonviolenta, Mamma!. Ha fondato l'agenzia stampa elettronica umanista Buone Nuove e il giornale di quartiere Le Bagnese Times. E' stato addetto stampa di svariate manifestazioni come: l'Internazionale Umanista, Firenze Gioca, la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. E' membro di Reporters Senza Frontiere. Attualmente coordina la redazione italiana di Pressenza. Raccoglie ciò che scrive su: olivierturquet.wordpress.com

Articoli correlati

  • Il Parere Sanitario del Sindaco di Taranto
    Ecologia
    Procedura AIA (autorizzazione integrata ambientale) per lo stabilimento ILVA di Taranto

    Il Parere Sanitario del Sindaco di Taranto

    E’ stato reso pubblico dal Ministero dell’Ambiente il parere con cui il Sindaco di Taranto ha espresso dissenso motivato nei confronti delle prescrizioni dell’AIA contenute nel PIC (parere istruttorio conclusivo) per lo stabilimento siderurgico. Si possono qui leggere le ragioni sanitarie.
    1 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
  • I debiti di chi gestisce lo stabilimento ILVA al 2025 ammontano a 5,4 miliardi di euro
    Economia
    Acciaierie d'Italia, accertato stato passivo per un valore di 5,4 miliardi euro

    I debiti di chi gestisce lo stabilimento ILVA al 2025 ammontano a 5,4 miliardi di euro

    Presso il Tribunale di Milano è stata tracciata la mappa dei creditori del Gruppo Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria. E' il quadro complessivo dell’indebitamento fino a ora accertato.
  • Richieste al Sindaco di Taranto in materia di salute pubblica e impatti ambientali
    Taranto Sociale
    Una traccia di lavoro da precisare e arricchire

    Richieste al Sindaco di Taranto in materia di salute pubblica e impatti ambientali

    Le richieste avanzate non hanno solo un valore conoscitivo ma anche un forte impatto politico e giuridico. Il Sindaco, quale autorità sanitaria locale, ha poteri in materia di tutela della salute. Ad esempio sarebbe importante che acquisisse i dati del Registro degli esposti a sostanze cancerogene.
    25 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
  • Tutti i dubbi sulla "decarbonizzazione" dell'ILVA
    Ecologia
    Resoconto della conferenza stampa del 21 agosto 2025

    Tutti i dubbi sulla "decarbonizzazione" dell'ILVA

    Incontro a Taranto presso il Convento San Pasquale. Qui vengono condivisi i materiali di informazione per i giornalisti.
    21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.18 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)