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Non ci può essere pace senza giustizia sociale

Vittorio Agnoletto - Movimenti sociali e Pace

In discussione il futuro dell’umanità
Laura Tussi23 novembre 2018

Non ci può essere pace senza giustizia sociale

Vittorio Agnoletto - Movimenti sociali e Pace

In discussione il futuro dell’umanità

Sono Vittorio Agnoletto e sostengo la campagna ICAN contro le armi nucleari. Credo che aver ottenuto il Premio Nobel per la Pace sia stato un risultato importantissimo, intanto perché si è dimostrato che anche nell’epoca della globalizzazione grandi movimenti sociali universali organizzati in tutto il mondo possono ottenere un risultato. Un risultato importante perché è in discussione il futuro dell’umanità. E noi italiani abbiamo anche obiettivi molto concreti. Primo: far si' che l’Italia ratifica il trattato ONU. Secondo: ottenere che sul nostro territorio non vi sia più nessun ordigno nucleare e invece abbiamo ordigni nucleari della NATO e degli Stati Uniti. Terzo: uscire dalla Nato che è un’alleanza puramente offensiva.

Ma essere contro le armi nucleari significa anche prima di tutto battersi per la pace e noi sappiamo che non ci può essere pace senza giustizia sociale e sappiamo che si comincia a costruire la pace lavorando con i bambini, con i ragazzi, facendo formazione e educazione nelle scuole, formazione alla multiculturalità, formazione alla solidarietà e formazione ai grandi valori della vita, perché non dimentichiamo che la terra è il più grande bene comune di cui noi disponiamo. di Vittorio Agnoletto

Vittorio Agnoletto e Laura Tussi

Siamo tutti Premi Nobel per la Pace con ICAN: condividiamo e valorizziamo con i nostri video l’impegno per la denuclearizzazione!

 

 - Fabrizio Cracolici, ANPI Nova Milanese

 - Alfonso Navarra, Disarmisti Esigenti

 - Laura Tussi, Peacelink

 

Siamo tutti Premi Nobel per la Pace con ICAN -

Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari.

La nostra campagna consiste nella raccolta e nella diffusione di videotestimonianze: appelli per scongiurare la minaccia della guerra nucleare che può scoppiare anche solo per errore dei computer.

Una campagna di interventi registrati da personalità ed attivisti su un canale video dedicato: tutti invitano a diventare membri di ICAN condividendone l’impegno!

 

Canale video:

https://www.youtube.com/channel/UCFWikKgRr7k21bXHX3GzE9A

Anche tu puoi registrare e spedirci la tua breve dichiarazione di impegno e di sostegno (max 2 minuti) in cui spieghi i motivi che ti spingono a diventare attivo per la proibizione e l’eliminazione delle armi nucleari.

Non c’è bisogno di grandi attrezzature tecniche: va bene anche fare una semplice autoripresa con lo smartphone e poi spedire il file al seguente indirizzo:

lauratussi.pace@gmail.com

Un ringraziamento particolare all'ANPI Sezione Emilio Bacio Capuzzo di Nova Milanese e al suo Presidente Fabrizio Cracolici per il supporto tecnico e il montaggio dei video. 

Come ci è venuta in mente questa idea?

Con molte personalità dell’attivismo nonviolento per la pace, da anni siamo parte costruttiva, creativa e attiva della rete internazionale ICAN (Campagna per l’abolizione delle armi nucleari) di cui in Italia fanno parte diverse associazioni impegnate per il disarmo nucleare universale.

Quelle con cui collaboriamo più strettamente sono PeaceLink e i Disarmisti esigenti in quanto facciamo parte dei loro staff di coordinamento. 

PeaceLink- telematica per la pace, oggi è molto impegnata sul caso ILVA e si è costituita parte civile del maxiprocesso "Ambiente svenduto" contro l’inquinamento industriale del più grande colosso siderurgico d’Europa che continua a mietere vittime nella città di Taranto. I Disarmisti Esigenti sono un coordinamento di associazioni basato sui grandi moniti e appelli all’umanità del partigiano francese Stéphane Hessel. Altre associazioni che fanno parte di ICAN sono il M.I.R.- Movimento Internazionale della Riconciliazione fondato da Gandhi e Mandela, la WILPF - federazione internazionale Donne per la pace e il Cormuse. Poi ci sono l’IPPNW, la RID, Pax Christi… Insomma sono in numero discreto, non possiamo certamente citarle tutte,  ed il nostro scopo è appunto quello di incrementare la quantità e la qualità della Rete! 

(Per un elenco più completo vai su:

https://www.coordinamentoicanitalia.org/)

1.   

ICAN è stata insignita premio Nobel per la pace 2017 a Oslo e questo vuol dire un riconoscimento per tutti gli attivisti che si occupano di disarmo nucleare nel mondo, guidati dall'obiettivo di promuovere il progetto storico del diritto internazionale: l’abolizione e l'interdizione degli ordigni nucleari.

Il governo italiano non ha ancora approvato e ratificato il trattato ONU del 7 luglio 2017, che è valso a tutti noi di ICAN - e ripetiamo in sostanza a tutti gli attivisti antinucleari - il premio Nobel per la pace. 

Il trattato ONU è stato varato a New York nel Palazzo di Vetro da 122 nazioni dietro la spinta determinante della società civile internazionale organizzata in ICAN. A questa stesura erano presenti di persona dall’Italia, tra gli altri, Alfonso Navarra, storico ecopacifista, attivista nonviolento già compagno di lotte di Peppino impastato e importante protagonista della resistenza agli euromissili di Comiso; Giovanna Pagani-dirigente di Wilpf-Italia e lo scienziato italo-francese Luigi Mosca.

Li citiamo anche perché coautori con noi dei libri “La follia del nucleare” e  “Antifascismo e Nonviolenza”: in essi abbiamo tracciato bene il percorso culturale e politico che ha condotto l’ONU e la società civile internazionale al trattato del 7 luglio 2017.

Lo slogan positivo della cultura di pace che sta alla base di questi trattati, a nostro parere, si riassume nel motto "Prima l’umanità, prima le persone". Questo adagio, nella nostra interpretazione, applicata specialmente in Italia, ma con un'ottica globale, contrappone la nuova cultura della pace del XXI secolo al rischio di una subcultura parafascista, dove i parafascisti, a partire dal presidente americano Trump, impongono uno slogan negativo e contrapposto al nostro: prima gli americani, prima i francesi, prima gli italiani, prima i padani eccetera. Invece nel comune villaggio globale, nel nostro sistema mondo, nell'universale afflato di mondialità che accomuna tutti noi, i popoli e l'umanità comune e solidale, ci rendiamo sempre più conto di appartenere a un’unica razza, ad un’unica famiglia umana prodotto dell’evoluzione naturale.

Una comune umanità che è minacciata da quattro 'bombe' che incombono come una spada di Damocle sulla sua incolumità. Le bombe di cui tratta anche il comboniano padre Alex Zanotelli: 

-l’attività militare che trova la sua massima espressione nella guerra nucleare. 

-La bomba climatica che comporta quotidiani disastri e dissesti ambientali per le emissioni eccessive di gas serra

-La bomba dell’ingiustizia sociale e della disuguaglianza globale dove l’1% dei ricchi detiene risorse pari a quelle controllate dal restante 99% dell’umanità. 

- La bomba dell’oppressione della donna e del disprezzo di ogni diversità e minoranza.

Per questo facciamo nostri i moniti e gli appelli del Partigiano Stéphane Hessel, deportato a Buchenwald, padre costituente della dichiarazione dei diritti dell’umanità del 1948, presidente del tribunale Russell sulla Palestina. 

Il suo saggio "Indignatevi!" ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e ha ispirato il movimento degli indignati e di Occupy Wall Street. Un autentico uomo di pace: una speranza di futuro, un ponte intergenerazionale tra il passato antifascista e le alternative per il futuro, per le nuove generazioni, per una rivoluzione ecologista, pacifista, disarmista e femminista. Per una utopia realizzabile di pace e solidarietà perché per dare risposte risolutive alla crisi strutturale e al revanchismo delle nuove destre estreme e dei populismi occorrono soluzioni democratiche e civili. 

Stéphane Hessel ha lasciato, poco prima di morire alla veneranda età di 96 anni, il suo accorato testamento spirituale, un pamphlet intitolato: ESIGETE IL DISARMO NUCLEARE TOTALE!

E’ quello che, magari non con la sua stessa capacità persuasiva, ma speriamo con la sua stessa passione, vi invitiamo a fare:  aspettiamo le vostre prese di posizione in forma di brevi video registrati e le pubblicheremo sul canale televisivo che abbiamo aperto su You Tube. Non siate pigri: come diceva Hessel, “indignatevi” ed “impegnatevi”!

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