Unifil: Israele attacca ancora e demolisce una torre di osservazione
ALBERT - BOLLETTINO QUOTIDIANO PACIFISTA
Albert: la voce della ragione in tempi di guerra
Bulldozer contro la missione di pace in Libano
Rimane altissima la tensione in Libano, dove i militari della forza di interposizione delle Nazioni Unite, conosciuta come Unifil, tornano ad accusare Israele di attacchi deliberati. In una recente dichiarazione, l’Unifil ha riferito che un bulldozer dell'esercito israeliano ha demolito una torre di osservazione e la recinzione perimetrale di una sua posizione a Marwahin, nel Libano meridionale. Questo episodio è stato descritto come una violazione grave del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nella nota ufficiale, Unifil ha sottolineato che danneggiare le posizioni ONU non solo infrange le normative internazionali, ma mette anche a repentaglio la sicurezza dei peacekeeper impegnati nella regione. "Ancora una volta, notiamo che violare una posizione ONU e danneggiare i beni ONU è una flagrante violazione del diritto internazionale", afferma la comunicazione Unifil, evidenziando le ripercussioni negative sulla protezione dei militari.
Questo attacco è solo l'ultimo di una serie di aggressioni contro le basi ONU nel Libano meridionale, e sembrerebbe rientrare in una strategia più ampia da parte dell'esercito israeliano di esercitare pressione sulle forze di peacekeeping affinché abbandonino le loro posizioni. Tuttavia, Unifil ha chiarito che, nonostante la crescente pressione, i peacekeeper rimarranno in tutte le loro postazioni e continueranno a svolgere i loro compiti di monitoraggio e segnalazione.
In un contesto in cui le tensioni regionali continuano a crescere, il ruolo di Unifil è diventato cruciale. Con oltre mille soldati italiani tra le sue fila, la missione ONU è un riferimento importante nella regione, ed è fondamentale che continui a operare in conformità con il suo mandato. La comunità internazionale deve mantenere alta l'attenzione su queste violazioni e garantire il sostegno necessario per proteggere i peacekeeper e i civili coinvolti.
PeaceLink - che ha ricevuto in questi giorni molti messaggi a sostegno dei caschi blu dell'ONU - ribadisce l'importanza di un'azione coordinata da parte della comunità internazionale per tutelare il personale delle Nazioni Unite e promuovere una de-escalation del conflitto in corso.
Piano Mattei: i Comboniani denunciano un neocolonialismo mascherato
I Missionari Comboniani, da sempre impegnati nelle missioni africane, hanno espresso forti perplessità sul Piano Mattei, il progetto del governo italiano per l'Africa.
Secondo i missionari, il Piano, pur presentandosi come un'iniziativa di partenariato e sviluppo, nasconde in realtà un approccio neocoloniale, focalizzato sullo sfruttamento delle risorse naturali del continente. Le priorità dell'Africa, come la lotta al debito, la transizione energetica e la gestione delle migrazioni, vengono relegate in secondo piano.
"Sulla carta, il Piano Mattei parla di ascolto e rispetto, ma nella realtà si traduce in progetti che servono solo a fare da stampella ai ben più ampi e ambiziosi progetti di sfruttamento delle risorse naturali", denunciano i Comboniani.
I missionari sottolineano come l'iniziativa italiana sia strettamente legata al controllo delle migrazioni, un aspetto che contrasta con la centralità della persona, principio fondamentale dell'azione missionaria.
I Comboniani invitano a un dibattito più ampio e critico sulle politiche africane dell'Italia, al di fuori delle logiche governative, e propongono di focalizzarsi sulle vere esigenze del continente.
Per altre informazioni utili sulla pace e la nonviolenza si segnala
Adista https://www.adista.it
Azione Nonviolenta https://www.azionenonviolenta.it
Centro di Ricerca per la pace https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Gaia https://ecoistituto-italia.org/cms-4/category/gaia-rivista/
Mosaico di Pace https://www.mosaicodipace.it
Pressenza https://www.pressenza.com/it/
Qualevita info@qualevita.it
Rete Italiana Pace Disarmo https://retepacedisarmo.org
Tera Aqua https://ecoistituto-italia.org/cms-4/tera-e-aqua/
Blog
Domenico Gallo https://www.domenicogallo.it
Antonio Mazzeo http://antoniomazzeoblog.blogspot.com
Pasquale Pugliese https://pasqualepugliese.wordpress.com
Vignette Mauro Biani https://x.com/maurobiani
Vignette Natangelo https://natangelo.it
Se hai un sito utile da segnalare clicca qui https://www.peacelink.it/links/i/2849.html
Se vuoi segnalare un evento, un appuntamento pubblico o una manifestazione clicca qui: https://www.peacelink.it/segnala
Articoli correlati
- Albert, bollettino pacifista settimanale dal 23 al 29 giugno 2025
La Spagna si ribella al riarmo
Il summit NATO ha sancito un nuovo patto militare: il 5% del PIL – di ogni paese – dovrà essere destinato a difesa e sicurezza, con una prima verifica nel 2029. Donald Trump l’ha definito “un successo monumentale per gli Stati Uniti”. Ma il dissenso della Spagna ha guastato la festa.26 giugno 2025 - Redazione PeaceLink - Il vertice NATO dell’Aja punta al raddoppio delle spese militari
La NATO vuole il 5%
Già oggi la NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa. Con il 5% supererebbe le sei volte.25 giugno 2025 - Alessandro Marescotti - 26 giugno 2025, unire le forze per costruire un movimento
Piazze per la Pace: la mobilitazione delle donne contro la guerra
La protesta del 26 giugno non è solo un atto di resistenza, ma un appello a un cambiamento radicale. "Ascoltare il dolore" delle vittime della guerra, non sacrificare altre vite in nome della patria o della sicurezza, ma scegliere la giustizia e la convivenza. Ecco come segnalare gli eventi.21 giugno 2025 - Redazione PeaceLink - La diretta
In marcia a Roma contro il riarmo
In totale, sono oltre 480 le sigle tra associazioni, sindacati e movimenti politici che hanno aderito all’appello, rendendo il corteo una delle più ampie mobilitazioni contro il riarmo degli ultimi anni.21 giugno 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network