Il riarmo all'italiana: a debito, invisibile e carissimo
ALBERT - BOLLETTINO QUOTIDIANO PACIFISTA
Albert: la voce della ragione in tempi di guerra
Riarmo all'italiana
Il riarmo va avanti, silenzioso e invisibile.
I dati che leggerete qui sono tratti da Repubblica.
Il bilancio del Ministero della Difesa non subisce tagli, anzi, aumenta sotto la guida del Ministro Giorgetti. E mentre i cittadini affrontano la crisi economica, il governo fa shopping militare.
Indebitamento continuo
Gli ultimi quattro mesi - si legge su Repubblica - hanno visto l’Italia impegnata a firmare contratti per l’acquisto di 69 nuovi aerei militari, per un costo complessivo di 16 miliardi di euro. Tuttavia, nel bilancio attuale ci sono meno di 3 miliardi per finanziare questi acquisti.
E quindi? Indebitamento continuo.
La logica che domina è quella di spese militari carissime, non sostenibili, e pagate a debito.
Frecce Tricolori
Anche le nuove Frecce Tricolori richiedono un esborso astronomico di 1,6 miliardi di euro, mentre i fondi disponibili ammontano a soli 60 milioni. Eppure, i contratti vengono firmati, lasciando un debito invisibile che ricadrà sulle future generazioni.
Questa strategia di riarmo, portata avanti senza una reale copertura finanziaria, rappresenta un pericolo per l’economia del nostro Paese. Si tratta di scelte politiche che, mentre non si trovano le risorse per settori vitali come la sanità e l’istruzione, spingono l’Italia verso un futuro sempre più asservito agli investimenti per la guerra.
Papa Francesco
Come sottolineato anche da Papa Francesco, la corsa agli armamenti è una “pazzia”. Le risorse impiegate per il riarmo potrebbero essere utilizzate per sconfiggere la fame nel mondo, per la salute pubblica, per le bonifiche ambientali, per combattere il cambiamento climatico, per contrastare le alluvioni o per garantire un’istruzione di qualità per tutti. E invece, l’Italia, come molti altri Paesi, continua a investire in armi.
Noi di Albert, il bollettino pacifista, crediamo che sia il momento di far sentire la nostra voce contro questo riarmo. È fondamentale che i cittadini prendano consapevolezza di queste spese e chiedano che le risorse vengano destinate alla costruzione di un futuro di pace, non di guerra.
26 ottobre
Mobilitazione nazionale contro le guerre
Il 26 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale contro le guerre, sarà importante far sentire al governo la voce dei cittadini.
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28 ottobre
Ciclo di incontri "Guerre, Pace, Sistema Mondiale"
A partire dal 28 ottobre 2024, ogni lunedì dalle 17:15 alle 19:30, si terrà presso la Fondazione Basso (via della Dogana Vecchia 5, Roma) il ciclo di incontri “Guerre, Pace, Sistema Mondiale”. Questo evento è rivolto a tutti coloro che desiderano comprendere le nuove dinamiche dei conflitti globali, i cambiamenti nell'ordine mondiale e gli strumenti per la risoluzione pacifica delle guerre. Si affronteranno temi politici, militari, economici, sociali e storici, con un'analisi di casi di guerre in corso e delle iniziative di pace.
Tra i relatori:
- Franco Ippolito
- Mario Pianta
- Luciana Castellina
- Francesco Vignarca
- Luigi Ferrajoli
- E molti altri.
Un incontro speciale si terrà l'11 novembre presso la Sapienza. Sarà possibile partecipare anche in streaming tramite il canale YouTube della Fondazione Basso (link YouTube).
Per iscriversi, compilare il modulo disponibile a questo link: Modulo di iscrizione.
Per ulteriori informazioni e il programma completo, visita i seguenti siti:
30 ottobre
"4 Novembre Fuori la Guerra dalla Scuola e dalla Storia" - Convegno di Formazione Online
Il 30 ottobre 2024, dalle 8:30 alle 13:30, si terrà il convegno online “4 Novembre. Fuori la guerra dalla scuola e dalla storia”, un evento di formazione e aggiornamento per docenti e personale scolastico, organizzato dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. L'incontro è gratuito e prevede l’esonero dal servizio per i partecipanti (art. 36 del CCNL 2024).
I relatori includono esperti e figure del mondo accademico e pacifista:
- Alessandra Kersevan, saggista ed editrice, parlerà della Prima guerra mondiale come orrenda carneficina.
- Don Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, discuterà sul significato del 4 novembre.
- Laura Marchetti, docente di Antropologia e Pedagogia interculturale, affronterà il tema della scuola erotica contro l’antropologia della guerra.
- Charlie Barnao, docente ordinario di Sociologia all'Università “Magna Graecia” di Catanzaro, esaminerà la militarizzazione totale.
- Antonio Mazzeo, docente e giornalista, discuterà su scuola e università che vanno alla guerra.
Il convegno sarà coordinato da Ludovico Chianese, dell’Osservatorio contro la militarizzazione.
Per partecipare, è possibile iscriversi tramite la piattaforma SOFIA (codice 96295) o inviare una mail a cesp.tuscia@gmail.com.
Il link per partecipare è disponibile su questa pagina web: https://osservatorionomilscuola.com/2024/10/22/30-ottobre-2024-convegno-formazione-aggiornamento-online-4-novembre-fuori-la-guerra-dalla-scuola-e-dalla-storia/
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