Atteso in Parlamento il piano di acquisto dei nuovi F-35
Su Albert di questa settimana trovate le immagini più belle dell’onda pacifista che ha attraversato l’Italia negli ultimi giorni. Foto che raccontano volti, colori, cartelli, parole di speranza.
Ogni settimana c'è un’onda pacifista.
Queste iniziative erodono il consenso, sempre più debole, attorno ai piani di riarmo.
Le mobilitazioni contro il riarmo e per la pace
Tra le mobilitazioni di questa settimana, spicca la manifestazione di Bari del 29 marzo. Un appuntamento partecipato da oltre cento realtà associative, sindacali, religiose e politiche – con il sostegno anche di diversi enti comunali – che ha messo in evidenza un punto cruciale: l’imminente piano di acquisto di venticinque nuovi cacciabombardieri F-35, per una cifra complessiva di 7 miliardi di euro.
Il nuovo piano di acquisto per gli F-35
L'F-35 che vedete in questa foto è il modello B, particolarmente costoso. Questo è un F-35B è il modello adatto per l'atterraggio sulle portaerei e il relativo decollo. Cinque F-35B costano 1 miliardo e 400 milioni di euro, ossia più di tutta la portaerei Trieste (1 miliardo e 171 milioni di euro), la più grande unità navale italiana entrata in servizio il 7 dicembre 2024 e assegnata alla base navale di Taranto.
Che fare?
Serve una mobilitazione all’altezza del problema. Si prevedono stanziamenti che impegneranno i bilanci italiani per i prossimi anni rendendo sempre più arduo il compito di difendere lo stato sociale.
Ecco quattro proposte concrete di mobilitazione:
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Un appello trasversale ai parlamentari, con firme di cittadini, associazioni e amministratori locali, per chiedere il voto contrario e la cancellazione del piano F-35; puoi firmare cliccando qui:
www.peacelink.it/noriarmo -
Una giornata nazionale di mobilitazione simultanea davanti alle prefetture, con cartelli che mostrino cosa si potrebbe fare con 280 milioni di euro (il costo di un F-35) per la sanità, la scuola e l’ambiente.
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Un’inchiesta sociale partecipata, con contributi video, post e storie, in cui cittadini raccontano cosa manca nei loro territori e cosa farebbero con quei 7 miliardi. Da rilanciare con l’hashtag #nonconimieisoldi.
- Impegnare i gruppi politici sensibili a monitorare la situazione per verificare quando il piano di acquisto arriverà nelle aule parlamentari.
Il filo conduttore dell’onda pacifista che torna a farsi sentire in Italia è l’opposizione netta al piano di riarmo europeo. Si tratta di un progetto vissuto come un killer dello Stato sociale: ogni euro alle armi è un euro sottratto a ciò che serve davvero per costruire il futuro della società: da quello dei bambini a quello degli anziani.
Quanta distanza tra questa realtà di corsa al riarmo e i bisogni della società!
L'onda pacifista
L'onda pacifista è quella immaginata da Robert Jungk, lo storico e futurologo austriaco che negli anni Ottanta scrisse L’onda pacifista. In quel libro, Jungk documentava la grande mobilitazione contro gli euromissili che attraversò l’Europa: un movimento dal basso, animato da giovani, donne, ecologisti e cristiani nonviolenti. Il libro racconta le ragioni profonde della nonviolenza, le nuove forme di attivismo, le oceaniche manifestazioni contro la NATO e la deterrenza nucleare. Era un’onda verde e pacifista, e Jungk ne colse tutta la potenza trasformativa.
Cosa possiamo fare noi
Tutte le iniziative pacifiste e culturali sono raccolte e aggiornate sul calendario online di PeaceLink:
www.peacelink.it/calendario
Se stai organizzando qualcosa, segnalalo e condividilo con l’intera rete pacifista:
www.peacelink.it/segnala
Se non lo hai ancora fatto firma online contro il riarmo ed entra nell'onda pacifista (riceverai aggiornamenti sulle mobilitazioni in corso):
www.peacelink.it/noriarmo
E la Groenlandia?
E infine, una domanda seria, anche se sembra ironica: perché Ursula von der Leyen e i “volenterosi” europei non stanno pensando a difendere la Groenlandia? Forse perché lì non ci sono nemici russi da bombardare? Eppure oggi la sicurezza della Groenlandia dovrebbe riguardare l'Europa.
La pace è la vera strategia politica del futuro.
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