La Global Sumud Flotilla parte da Barcellona verso Gaza
L’obiettivo: denunciare il genocidio israeliano a Gaza e chiedere l’apertura di un corridoio marittimo umanitario che consenta il libero ingresso degli aiuti di base alla popolazione di Gaza.
La risposta dei cittadini di Barcellona è stata massiccia: oltre 500 famiglie, oltre a centri civici e padiglioni, si sono offerte di ospitare i volontari internazionali.
Gli organizzatori insistono sul fatto che questo compito dovrebbe spettare ai governi, ma di fronte alla loro inazione, spetta alla società civile agire. Come ha affermato l’attivista brasiliano Thiago Ávila: “Quando i governi falliscono, noi navighiamo”.
Sulla stessa linea, il portavoce ispano-palestinese Saif Abukeshek ha sottolineato che: questa azione dal basso risponde al fallimento delle istituzioni politiche e cerca di fare pressione per porre fine al blocco e al genocidio a Gaza”.
Anche l’avvocato ed ex deputato Jaume Asens ha sottolineato: “Quando gli Stati abdicano al loro dovere di prevenire e fermare il genocidio, la società civile attiva meccanismi di protezione simbolica e materiale”.
Alla cerimonia di partenza hanno partecipato attivisti e artisti di fama internazionale, tra cui Greta Thunberg, che ha definito l’offensiva israeliana “un genocidio”; l’ex sindaco Ada Colau, che ha denunciato un blocco “assolutamente ingiusto imposto da uno Stato genocida”; così come Susan Sarandon, Luis Tosar, Liam Cunningham, Macaco, Morad, Clara Peya e Tribade, che hanno partecipato al programma culturale e musicale del Moll de la Fusta.
La stessa parola che dà il nome alla flottiglia sintetizza lo spirito del movimento: “Sumud”, termine arabo che significa perseveranza o fermezza e che nella cultura palestinese simboleggia la resistenza quotidiana e la determinazione a rimanere sulla terra nonostante l’occupazione.
Durante le giornate al Moll, Ávila ha ricordato che i membri dell’equipaggio non sono eroi, perché «il rischio che corrono non è neanche una frazione di quello che si corre quotidianamente a Gaza», mentre Abukeshek ha denunciato che «i nostri porti devono servire a difendere i diritti umani».
Con balli, laboratori, concerti e microfoni aperti, Barcellona è diventata in questi giorni un punto d’incontro globale di solidarietà. Ora tutti gli occhi sono puntati sul mare, da dove questa flottiglia di cittadini tenterà, con mezzi pacifici, di aprire una breccia nel blocco di Gaza.
https://globalsumudflotilla.org/
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