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''Pesce d'aprile'': i tarantini scenderanno in piazza contro l'inquinamento

Le associazioni promotrici della manifestazione: ''Lo scempio deve cessare''. La protesta è contro le 90mila tonnellate di rifiuti che sarebbero stati versati nel Mar Grande.
Daniele Marescotti31 marzo 2006
Fonte: Redattore Sociale

“Pesce d’aprile ai tarantini”, si chiama così la manifestazione di sabato 1° aprile che partirà da Piazza Ebalia a Taranto alle ore 16.

L’iniziativa esprime la protesta contro l’inquinamento nella città pugliese. Al centro vi sono le 90 mila tonnellate di rifiuti tossici e nocivi che, secondo quanto diramato dai mezzi di informazione, sarebbero stati versati nel Mar Grande. Si tratterebbe di una delle più grandi emergenze ambientali della storia di Taranto. Verranno distribuiti pesci d'aprile ai passanti per ricordare che alle spalle dei tarantini vi è sempre qualcuno in agguato ed è chiaro il riferimento allo scarico delle scorie inquinate in mare.

Saranno raccolte le firme in calce ad una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per la regolamentazione dell’ingresso e della circolazione dei rifiuti speciali nella Puglia.

L'iniziativa popolare vedrà anche la partecipazione di alcuni artisti di piazza che animeranno la serata con spettacoli per bambini pensati per far riflettere anche gli adulti.

A promuovere l’iniziativa sono i dieci comitati jonici mobilitati per le discariche (Grottaglie, Massafra, Statte, Fragagnano, Monteparano, Palagiano, Ginosa, Palagianello, Manduria, Roccaforzata) e diverse associazioni: Amici di Beppe Grillo (sezione di Taranto), PeaceLink, WWF, Legambiente, Casa per la pace di Grottaglie, Pax Christi, Libera, Rete jonica ambientale, Assemblea permanente cittadina sull'ambiente la salute e la sicurezza, TarantoViva, Comitato di Quartiere per l'autoorganizzazione sociale Città Vecchia.

“Lo scempio deve cessare”, hanno coralmente affermato le associazioni promotrici dell'iniziativa che chiedono a Stato, Regione Puglia, Provincia e Comuni di Taranto e provincia di costituirsi parte civile per il disastro ambientale in Mar Grande.
Inoltre è stata richiesta la rimozione dei dirigenti provinciali e regionali responsabili del rilascio di permessi illegittimi. In particolare i promotori chiedono una pubblicizzazione dei controlli ambientali e un potenziamento dell'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) di Taranto, che conta un organico di sole 7 unità.

Note: Per gentile concessione dell'agenzia stampa Redattore Sociale (http://www.redattoresociale.it)
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