Via libera del cdm al Parco della Val d’Agri. Accanto un giacimento petrolifero
Il territorio è in gran parte coperto da superfici boscate di querce caducifoglie con prevalenza di cerro nella zona Nord (Alta Val d'Agri) e nel versante settentrionale della zona Sud (Lagonegrese). Verso Sud, nell'area del Medio Val d'aAgri, il clima più mediterraneo favorisce la presenza di roverella. La morfologia più dolce di questo territorio ha permesso una maggiore e più diffusa presenza antropica, in particolare dedita a attività agricolo-pastorali.
Nell'area Sud-ovest la presenza della catena montuosa costiera, con rilievi alti oltre 1.200/1.500 metri, fa sì che si sviluppino formazioni forestali miste con cospicua presenza di leccio. Tipico paesaggio di montagna sui rilievi montuosi più alti, quali il Sirno, il Raparo e il monte Alpi, paesaggio privo di vegetazione arborea o arbustiva, ara comunque ad alta valenza naturalistica con presenza di diversi falchiformi.
Per la definizione della perimetrazione del parco, che sarà ispirata alla salvaguardia di aree e ambiti “caratterizzati dalla presenza di rilevanti valori naturalistici, ambientali, scientifici, antropologici e storico-culturali”, si farà riferimento a vari provvedimenti e determinazioni sia nazionali che comunitarie. I principali sono il progetto Bioitaly nel cui ambito la regione Basilicata ha individuato i siti di interesse comunitario ai sensi della direttiva habitat e uccelli, i risultati del progetto carta della natura del comitato per le aree naturali protette.
Prevista inoltre l'inclusione nell'area del parco di tutte le aree già sottoposte a vincoli e tutela dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale (sic, zps, riserve statali e regionali, aree floristiche e piani paesistici).
Uno degli obiettivi dell'istituzione del parco è la creazione di un sistema regionale di aree protette, “verificandone la possibilità di continuità territoriale”, e la realizzazione “di un modello di sviluppo sostenibile che coniughi la conservazione dell'ambiente e lo sviluppo sociale e economico”. Sullo sfondo dell'istituzione del Parco della Val d'Agri, c'è l'inevitabile valutazione della contiguità di questa nuova area protetta con le aree di sviluppo petrolifero della Val d'Agri. Le riserve complessive della zona sono valutate attorno 490 milioni di barili di petrolio equivalente (mboe) accertate per la parte operata da Eni (Val d'Agri) e 400 milioni di barili per la parte Total (Tempa Rossa).
Una presenza, quella delle strutture petrolifere, che ha portato anche alla realizzazione di un sistema di allerta anti-sismica all'avanguardia. Li ha approntati l'Enea, con un sistema di “early warning” e una particolare attenzione rivolta ai serbatoi del greggio, per evitare gravissime conseguenze all'ambiente. L'early warning sono tutte le azioni da mettere in campo dal momento in cui si ha la ragionevole certezza del verificarsi di un evento catastrofico. Un intervallo di tempo che può variare da pochi secondi, nel caso dei terremoti.
L'Enea ha poi condotto studi sulle tecnologie di isolamento sismico e di dissipazione energetica nelle strutture critiche degli impianti petrolchimici. Progetti che si sono focalizzati in particolare sui serbatoi, una delle strutture più critiche. Le tecnologie di protezione sismica messe a punto per i serbatoi della Val d'Agri, cilindrici nel primo progetto, sferici nel secondo, spiega l'Enea, potranno essere previste fin dalle fasi di progettazione nella costruzione di strutture petrolchimiche, ma, con appropriati lavori di adeguamento antisismico, potranno essere applicate anche a quelle già esistenti.
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