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Taranto, la scure sulla bonifica

La bonifica di Taranto può attendere: Tremonti ha fatto sparire 50 milioni di euro destinati a salvare la città dai suoi veleni. La Regione: il governo taglia, spariscono cinquanta milioni. Losappio "Siamo costretti a rinviare gli interventi".
16 gennaio 2009
Paolo Russo
Fonte: Repubblica

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In un colpo solo il ministro dell´Economia di Silvio Berlusconi ha spostato altrove le risorse già stanziate per ripulire l´area industriale più inquinata d´Europa. Anni di concertazione e trattative tra la Regione e lo Stato sono stati spazzati via da questa decisione. "Adesso - ha ammesso l´assessore regionale all´ecologia, Michele Losappio - siamo punto e a capo. La partenza della bonifica slitterà ancora".

La cattiva notizia è stata trasmessa da Roma a Bari nei giorni scorsi. Quando il ministero dell´Ambiente ha inviato alla Regione l´accordo di programma per la bonifica del sito di interesse nazionale di Taranto. E´ dal 1994 che Taranto è entrata nell´elenco delle aree inquinata che necessitano di una bonifica. Nel frattempo le ciminiere hanno continuato a impestare l´aria e i tarantini a morire.

Le speranza di uscire dal grigio erano tutte legate a questo documento. Che dopo 14 anni di trattative, promesse e accordi, evidenzia il sostanziale disimpegno dello Stato italiano. A farsi carico della prima fase della bonifica di Taranto, dal costo di 102 milioni di euro, secondo il ministero dell´Ambiente, devono essere esclusivamente i privati e la Regione. Mentre il ministero dell´Ambiente si impegna a coprire il 50 per cento dei costi della seconda, eventuale, fase due della bonifica. «Un impegno statale che però - sottolinea Losappio - è privo di riferimenti contabili e quindi poco attendibile».

Nei prossimi giorni la Regione si metterà al lavoro per tentare di reperire le risorse necessarie. Il ministero del tesoro ha suggerito alla Puglia di dar fondo agli avanzi dei precedenti finanziamenti Cipe e Fas e di sfruttare i prossimi fondi Por. Che, però, non sono ancora stati ripartiti.

Il vero problema però, sarà convincere le aziende dell´area industriale tarantina a sborsare 45 milioni di euro per questa bonifica. «Speriamo che il loro atteggiamento sia costruttivo - spiega Losappio - ma le premesse non fanno ben sperare». Per la bonifica di Brindisi, le industrie hanno bloccato a lungo i loro finanziamenti con decine di ricorsi al Tar, perché ritenevano spropositata la cifra richiesta rispetto all´inquinamento prodotto. «Nella migliore delle ipotesi, l´operazione di Tremonti comporterà nuovi ritardi per la partenze della bonifica», spiega l´assessore all´Ecologia, chiedendo l´intervento sul Governo di tutti i parlamentari pugliesi. «Berlusconi ha rassicurato che non intende sottrarre le risorse al Mezzogiorno - ha polemizzato Losappio - è necessario che qualcuno faccia ricordare al premier la promessa che ha appena infranto».

Intanto Legambiente ha organizzato a Taranto una singolare iniziativa: da domani lenzuola bianche verranno esposte dai balconi del quartiere. Dopo un mese saranno consegnate al Ministro per l´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, "affinchè possa constatare con i propri occhi la qualità dell´aria che respirano ogni giorno i tarantini".

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