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Cassa integrazione: il no dei Cobas

Il sindacato attacca l’Ilva e presenta un esposto alla commissione dell’INPS. «L’Ilva, invece, vuole scaricare il ‘rischio d’impresa’ sulla collettività, privatizzando gli utili e socializzando le perdite».
16 gennaio 2009
Fonte: TarantOggi

Un esposto contro la cassa integrazione ordinaria in Ilva è stato presentato da Slai Cobas Taranto alla commissione provinciale INPS. Alla direzione dell’Istituto, all’Ispettorato del Lavoro e alla Procura della Repubblica, lo Slai spiega: «l’Ilva Spa ha posto in cassa integrazione 2146 operai a partire dal 1.12.08, a cui sono state successivamente aggiunte altre 1398 unità lavorative, in cigo dal 12 febbraio, portando il totale dei lavoratori in cigo a 3544.
Emilio Riva
Premesso che: la crisi finanziaria, per quanto riguarda il settore siderurgico ha unicamente rallentato a livello mondiale le vendite dei prodotti, con un calo prevedibile intorno al 2% massimo 4%; tali imprese, tra cui l’Ilva Spa collocata tra le prime 10 aziende siderurgiche nel mondo (e al secondo posto in Europa) sono, comunque, patrimonialmente solide; la produzione mondiale dell’acciaio a settembre 2007 è cresciuta del 2,4%, il loro margine operativo è cresciuto nel 2007 del 25%, e, pertanto, anche il calo della domanda non è un dramma per queste aziende; la crisi finanziaria porta solo ad una erosione degli utili già realizzati, e, nonostante essa, il 2008 si è chiuso con un miglioramento dei redditi e volumi produttivi.

Quindi, in complesso, nonostante questa crisi, tutte le aziende siderurgiche - compresa l’Ilva di Taranto - hanno aumentato i ricavi del 10% e gli utili di circa il 40% - dati e valutazione Confindustria di novembre 2008; all’interno della predetta situazione mondiale la condizione dell’Ilva Spa risulta essere ancora più solida e quindi meno danneggiata dalla crisi e in grado di fronteggiare il calo dei mercati internazionali.

L’Ilva Spa ha portato la produzione dell’acciaio al record europeo di 10 milioni di tonnellate, con una crescita negli ultimi 4 anni del 18%; Riva ha una liquidità di 1,5 miliardi tanto da poter mettere, unico partner della cordata, soldi liquidi nell’operazione CAI/Alitalia; nel 2007 Riva ha realizzato utili per 878 milioni di euro - con un aumento di 182 milioni di euro rispetto al 2006. In 4 anni ha realizzato 2,5 miliardi di euro; questi record di fatturato e di utili sono continuati anche per nel 2008, fino a tutto settembre (vedi i record di produzione area LAF).

In tutti i reparti i ritmi produttivi sono rimasti molto elevati, l’Ilva ha fatto ricorso ampiamente al lavoro straordinario. E' questo che unendosi al rallentamento dei mercati a livello mondiale, ha portato all’accumulo di coils, laminati piani, nei piazzali della fabbrica - senza questa superproduzione le conseguenze del calo della domanda mondiale sarebbero rientrate nell’andamento del ciclo siderurgico, e fronteggiate dagli utili accumulati, secondo il normale principio del ‘rischio di impresa’.

L’Ilva, invece, vuole scaricare il ‘rischio d’impresa’ sulla collettività, privatizzando gli utili e socializzando le perdite». Una posizione chiara quella dei Cobas ionici in continuità con le attività intraprese in questi anni.

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