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Nota stampa

CGIL su sospensiva del TAR al Referendum ILVA

Raccolta di firme ingannevole. Lealtà e trasparenza verso i cittadini e i lavoratori
9 ottobre 2010
Ufficio stampa CGIL

Raccolta di firme viziata dall’ingannevole e illegittima promessa che il Governo avrebbe pensato al problema occupazionale.
Polveri 9/7/2010 a Taranto

Il TAR da ragione alla CGIL nell’udienza che doveva decretare la sospensiva sul Referendum relativo alla chiusura parziale o totale dell’ILVA di Taranto. Così i giudici del Tribunale Amministrativo ieri hanno bloccato tutto e sospeso il decreto del Sindaco di Taranto e gli atti presupposti che indicavano come data per le urne il prossimo marzo 2011.

Si prefigurava uno scenario ingannevole – afferma la CGIL nella nota inviata alla stampa - e si raccontava ai cittadini che hanno firmato per dare il via all’operazione di consultazione referendaria che circa il futuro di tutti i lavoratori del comparto si sarebbe occupato lo Stato.

Ma il TAR è chiaro su questo punto e da ragione alle tesi poste dalla CGIL rappresentata dall’avvocato Vittorio Angiolini. Quelle firme potrebbero esser state apposte nella falsa convinzione che il Governo sarebbe intervenuto in soccorso dell’attuale livello occupazionale, ma in realtà il referendum non poteva assumere impegni per una istituzione estranea ad una consultazione meramente cittadina.

La nostra azione di tutela legale non nasceva, come dimostra la sospensiva accordata ieri dal TAR, da motivi pretestuosi – sostiene la CGIL – ma dall’esigenza che da sempre viviamo come organizzazione sindacale di porre la questione al vaglio dei cittadini e dei lavoratori in tutta la sua evidenza, senza censure, epurazioni e tanto meno senza l’ingannevole scenario di una soluzione a portata di mano, semplice e indolore. Così il TAR chiarisce, se mai ce ne fosse bisogno, il nostro intento ponendo il fondamento della trasparenza e della lealtà massima nei confronti della comunità interessata. Presupposti che realmente possono dar vita ad uno scenario di chiarezza, in cui i cittadini, al netto di ogni soluzione semplicistica e senza fondamento formale, legale e soprattutto percorribile, possano formarsi una opinione ed una coscienza.

Resta ora aperta la strada dell’ambientalizzazione, elemento improcrastinabile e irrinunciabile anche per i rappresentanti del mondo sindacale. Convinti come siamo – conclude la segreteria della CGIL di Taranto – che su un tema così importante sia inutile e improduttivo dividersi, mentre è sempre più indispensabile restare concreti e fattivi nell’intento di percorrere strade condivise meno populistiche che contemplino il rispetto del lavoro, dell’ambiente e della salute di ognuno di noi.

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