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Nell'aria di Taranto il benzo (a) pirene raddoppia

Contrariamente a ciò che alcuni organi di stampa hanno avventatamente sostenuto, l’allarme benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi nel 2010 è ancora più forte di quello, già grave, rilevato sulla base dei dati del 2008 e 2009
25 gennaio 2011
Altamarea (Coordinamento di cittadini e associazioni)

Contrariamente a ciò che alcuni organi di stampa hanno avventatamente sostenuto, l’allarme benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi nel 2010 è ancora più forte di quello, già grave, rilevato sulla base dei dati del 2008 e 2009.   Ilva di Taranto

La media annuale pesata di benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi di Taranto passa infatti da 1,3 ng/mc rilevati nel 2009, a ben 2,00 ng/mc accertati nel 2010 fino a tutto il mese di ottobre! In una comunicazione ufficiale fatta ad AltaMarea ARPA Puglia scrive: “I dati del BaP nell'aria di via Machiavelli continuano, anche nel 2010, a risultare superiori a quelli rilevati nelle altre postazioni, anche se nel mese di ottobre si è registrata una diminuzione della concentrazione del benzo(a)pirene nell'aria. In ogni caso, la media parziale - fino ad ottobre - in tale postazione è di circa 2 ng/m3: ne consegue che, anche se le concentrazioni di BaP fossero pari a 0 nei mesi di novembre e dicembre (cosa ovviamente impossibile), risulta già superato il valore obiettivo annuale di 1,0 ng/m3.”

Ciò significa che, se il limite di 1 ng/mc, fissato dalla precedente normativa come obiettivo di qualità, è stato superato del 30 % nell’anno 2009, detto limite, invece, nel 2010, sarà superato di circa il 100%! Per non parlare, poi, della quantità di “sottoprodotti” in cui si scompone il benzo(a)pirene in determinate condizioni di temperatura atmosferica e di clima, “sottoprodotti” recentemente segnalati dal prof. De Gennaro dell’Università di Bari e dal prof. Mattioli dell’Università di Roma e confermati dalla stessa ARPA Puglia che però non è ancora in grado di rilevarli e misurarli.

Tutto ciò significa che il rischio di contrarre un tumore ai polmoni respirando nel quartiere Tamburi, è cresciuto enormemente rispetto al 2009! Altro che cessato allarme!

Il “salvagente”, che il governo italiano ha lanciato ai “produttori” di B(a)P attraverso il famigerato D. Lgs. 155/2010, sarà all’attenzione del TAR di Lecce mercoledì 26 gennaio, in virtù del ricorso presentato, su incarico di 11 tarantini aderenti ad AltaMarea, dall’avv. Antonio Lupo anch’egli aderente ad AltaMarea. Essi si sono ribellati di fronte all’atto del Governo che disattende le aspettative dei cittadini di Taranto e dei Tamburi che chiedono che le emissioni cancerogene di benzo(a)pirene siano drasticamente abbattute. Essi si sono altresì ribellati di fronte agli atteggiamenti ondivaghi di Istituzioni pubbliche timorose e talvolta omissive nei confronti dei poteri forti e dei loro sodali.

Al TAR di Lecce capiremo cosa intende fare la Regione Puglia che, privata del potere di incidere immediatamente sulla vicenda benzo(a)pirene, come protesta si è solo limitata ad avviare il percorso di un disegno legislativo dai tempi indefiniti e dai risultati oltremodo incerti.

Tutto questo accade quando abbiamo ancora nelle orecchie e davanti agli occhi i dati, le analisi e le immagini sul dramma dell’inquinamento di origine industriale a Taranto e sulle sue conseguenze sulla salute illustrati nella “Prima giornata di studio su Inquinamento e salute” organizzata dall’Ordine dei medici”. Le eccezionali relazioni presentate saranno oggetto di approfondito studio non appena verranno pubblicate sul sito dell'Ordine dei medici e, ne siamo certi, faranno di quella prima giornata di studio un punto di svolta nella storia di questa martoriata città.

Le analisi, le immagini e i dati scientifico-sanitari esposti da Annamaria Moschetti, Giuliana Grossi, Patrizio Mazza, Patrizia Gentilini, Ernesto Burgio e Giuseppe Masera sono di un'importanza eccezionale. Quando l'intera comunità ionica li conoscerà, anche se in sintesi, non potrà continuare a sopportare comportamenti omissivi o oltremodo tolleranti che offendono la dignità umana prima ancora che la salute e la vita dei cittadini o non le tutelano in misura adeguata.

 

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