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"Ai bambini no giochini fasulli ma attenzione ed impegno virili"

Abbiamo visitato il sito di ILVA Taranto per illustrare e promuovere il “Progetto Scuole". Il giudizio di AltaMarea su questo sito è estremamente critico e negativo: esso si inquadra in un più ampio piano teso a recuperare un atteggiamento di simpatia da parte della città, per continuare a far credere ai più che per questa città l’unica possibilità economica ed occupazionale sia l’ILVA
Biagio de Marzo (Altamarea contro l'inquinamento)

Abbiamo visitato il sito di ILVA Taranto per illustrare e promuovere il “Progetto Scuole”, fatto in quel di Varese forse perché a Taranto non hanno trovato chi fosse disposto a mettere il proprio marchio su quei contenuti. Logo Altamarea

La prima sezione del sito è dedicata alle visite guidate, nell’ambito del progetto “Open Day”, che l’ILVA organizza per le scuole all’interno dello stabilimento mostrandone solo una piccola parte, una sorta di “salotto buono” preparato ad hoc. Vengono mostrate le foto di studenti in visita, in ambienti asettici degni della migliore struttura sanitaria, ma che mal si accordano con quanto è possibile vedere per chiunque osservando lo stabilimento dall’esterno.
Ci chiediamo quanto salutare possa essere per quei ragazzini e per i loro insegnanti visitare quei luoghi a fronte di quanto si sa in giro e di quanto rileva periodicamente ARPA Puglia.

La sezione successiva è un fumetto, che continua a mostrare come protagonista il nostro sorridente amico imberbe, che ci illustra il ciclo produttivo dell’acciaio ed i molteplici usi quotidiani dello stesso, anche se, sempre più spesso, capita di vedere, anche per l'acciaio, “Made in China” e non “Made in Taranto”.

Il fumetto, sulla scia delle foto, mostra uno stabilimento dove regnano ordine, pulizia, sicurezza e salubrità che, però, non traspaiono all’esterno, nella realtà dello stabilimento siderurgico, dei suoi parchi di minerali (per i quali esistono un processo ed una condanna definitiva), delle sue emissioni diffuse e fuggitive, degli incidenti.
Nell’ultima sezione, “Gioca e Impara”, al gentile giovinetto subentra “Cubotto”, simbolo del Progetto Scuole”, un cubo con elmetto antinfortunistico e marchio ILVA sul fianco, sempre sorridente. Dopotutto come si potrebbe non esserlo in un "paradiso" del genere?

ILVA invita bambini e ragazzi a scoprire il valore della sicurezza, con una serie di immagini sulla sicurezza a casa, a scuola, in strada, nel tempo libero, in viaggio. Sarà sicuramente solo una dimenticanza ma non v’è cenno di documentazione sulla sicurezza all’interno dello stabilimento, visto che è questo che stanno promuovendo con il sito e con le visite guidate. Pensiamo che presto l’azienda presenterà anche nel sito tale documentazione rendendo conto delle misure preventive e di intervento che un così grande impianto adotta per prevenzione, contrasto e soluzione di eventi di incidente, incendio, scoppio, infortunio, con tanto di certificati, piani e programmi di prevenzione ed intervento che, ricordiamo, qualunque azienda deve possedere.
Oltre alla possibilità di scaricare la sagoma di “Cubotto” da ricomporre e tenere sulla scrivania, c’è poi una serie di 6 giochi in tema, di cui quello più incredibile appare essere “Raccogli il minerale”. Quel “Cubotto” sempliciotto e sorridente, che raccoglie pepite di minerale che cadono dal cielo, in un porto, uno stabilimento ed un territorio lindi e pinti, rappresenta un autentico sberleffo sia per i cittadini di Taranto - non solo per quelli del rione Tamburi - che con quella “caduta” si confrontano quotidianamente spazzandone quantità rilevanti dalle proprie case, balconi, giardini, macchine e strade, sia per i cittadini che, anche a causa di questa “calata continua” di minerali, hanno guai sanitari spesso molto seri.

In generale il giudizio di AltaMarea su questo sito è estremamente critico e negativo: esso si inquadra, a nostro avviso, in un più ampio piano teso a recuperare un atteggiamento di simpatia da parte della città, per continuare a far credere ai più che per questa città l’unica possibilità economica ed occupazionale sia l’ILVA e che, pertanto, si debba accettare ogni compromesso sul piano della salute e dell’ambiente, pur di non rinunciarvi. Si cerca di instillare nelle giovani menti, e non solo in quelle, l’idea che essere occupato nel siderurgico di Taranto sia un’aspirazione di vita pari, se non superiore, a quella di chi sogna di fare il medico, l’astronauta, il barbiere, l’artigiano, l’operaio specializzato; tutto questo prospettando loro uno stabilimento, un lavoro, una sicurezza, una salubrità che, per ora, non corrispondono alla realtà di Taranto, città che, soprattutto per la presenza dello stabilimento siderurgico, è stata dichiarata “area ad alto rischio ambientale”. A fronte della situazione sanitaria ed ambientale di oggi, Taranto non può esser più dichiarata semplicemente “a rischio”.

Esprimiamo forte preoccupazione per queste visite guidate, per le quali mai concederemmo il benestare per i nostri figli alle scuole che dovessero decidere di aderire all’invito. Riteniamo che questa “operazione simpatia”, messa in moto da ILVA per ingraziarsi ingenue creature, sia, a dir poco, un modo incompleto e fuorviante di veicolare informazioni; in realtà riteniamo che sia un artificio per addolcire una realtà da rifiutare d’istinto, proprio come i bambini fanno con l’olio di ricino.

Ci auguriamo che docenti e dirigenti scolastici riflettano bene prima di assecondare iniziative pelose che hanno ben poco di formativo.
Di tutt’altro spessore è l’aspirazione della “Marcia per difendere gli Ori, i bambini, di Taranto” organizzata per il 2 aprile dal “Fondo Antidiossina Taranto Onlus”.
AltaMarea non ha contribuito all'organizzazione della manifestazione ma aderenti ad AltaMarea parteciperanno alla marcia perchè gli obiettivi che si pone sono analoghi ai nostri e quindi condivisibili, anche se la strategia e le modalità con cui AltaMarea opera sono talvolta differenti da quelle del Fondo Antidiossina. E’ indubbio che il Fondo Antidiossina esercita un'importante ed originale azione di denuncia e di sollecitazione dell'opinione pubblica, non priva di rischi. In tali frangenti, quando c'è di mezzo un bene comune, si sta da una sola parte, senza se e senza ma, anche per impedirne l'isolamento che è sempre foriero di pericoli.

 

 

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