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L'elenco completo dei siti è stato pubblicato nell'ultimo numero della rivista "Epidemiologia e Prevenzione"

Taranto a rischio tumore

La città è nei 44 SIN (Siti di Interesse Nazionale). La loro mappatura è stata definita nell'ambito del Progetto Sentieri, acronimo che sta per Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento.
Gianmario Leone
Fonte: Taranto Oggi, 26 marzo 2011

L'elenco completo dei siti è stato pubblicato nell'ultimo numero della rivista "Epidemiologia e Prevenzione", pubblicata dall'Associazione italiana di epidemiologia, a cui hanno lavorato esperti dell'Istituto superiore di sanità, della sede di Roma dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Università La Sapienza. Come sempre avviene in questi casi, i protagonisti indiscussi della scena sono i dati: che ancora una volta, in tema di inquinamento ambientale e ricadute sulla salute umana, assumono contorni e dimensioni numeriche da brividi. “Dal 1978 al 2003, in Italia circa un milione di persone si sono ammalate di cancro: e di questi, la metà è morto”. Un vero e proprio pugno nello stomaco per chi, come noi, vive in una città in cui il più grande colosso siderurgico europeo, si permette il lusso di ideare giochi interattivi virtuali inserendoli sul proprio sito ufficiale nella sezione dedicata ai progetti per le scuole. Giochi in cui bisogna raccogliere i minerali che cadono dal cielo: proprio quello che da decenni sono costrette a fare le famiglie del rione Tamburi, ogni santissimo giorno. Ma loro, i signori dell’acciaio, ci giocano sopra: salvo poi bloccare improvvisamente l’accesso alla sezione incriminata, una volta che la simpatica trovata è stato segnalata su Facebook e ha fatto il giro della rete. Tanto per restare in tema, consigliamo ai dirigenti dell’Ilva (così come fatto l’altro giorno, n.d.r..), di leggere e documentarsi, invece di pensare a fare inchieste sul mensile “Il Ponte”, che ha avuto l’ardire, nel settore della salute, di fare uno speciale sui tumori che si possono contrarre nelle “mura domestiche” (!!!), attraverso il contatto con particolari detersivi o in appartamenti fortemente invasi dall’umidità. A Taranto permettiamo che succeda anche questo. 44 SITI IN TOTALE – Intanto però, le statistiche fornite dall’Associazione italiana registro tumori (Airtum), sono state al centro di un convegno che si è svolto lo scorso 16 marzo a Catanzaro e che è stato organizzato dall’Arpacal. Dei 44 Sin, il portale Ilsussidiario.net, ha pubblicato in anteprima esclusiva online, grazie alla collaborazione di Airtum, l'elenco completo: 15 si trovano al sud, 21 al nord e otto al centro. I residenti in prossimità di queste aree, sono in tutto 5 milioni e mezzo. Nel corso del convegno, il dirigente dell’Istituto superiore di sanità, Pietro Comba, ha osservato che “sul rapporto tra ambiente e malattie tumorali, esistono più filoni di studio. Ma qual è la percentuale di casi di tumore che non si verificherebbero in assenza di esposizione al rischio e che è prevenibile attraverso il risanamento ambientale? Oggi l’inquinamento delle matrici aria, acqua e suolo è associato a circa il 5% dei casi totali di tumore. Seguendo nel tempo dei campioni della popolazione, è possibile individuare rischi specifici associati a esposizioni comuni”. L’epidemiologo ha inoltre aggiunto che “attraverso l’Airtum, l’Italia partecipa al progetto europeo che consiste nel seguire 1.500 volontari di diversi Paesi mettendo in relazione stili di vita e abitudini alimentari con l’incidenza dei tumori”. Per Comba, inoltre, la ricerca ha permesso di “misurare un aumento di circa il 50% del rischio di cancro polmonare per i non fumatori correlato alla residenza in prossimità di strade di grande traffico”. Piccola nota a margine per i tanti simpaticoni della nostra bellissima città: è inutile che ogni volta che esce una statistica sulle città più inquinate da PM10, sottolineate il fatto di come Taranto non compaia in quegli elenchi. Perché rispetto alle altre città, noi abbiamo una densità di popolazione e quindi di vetture, decisamente inferiore: sia per quanto riguarda la città che le zone prossime circostanti. Roberta Pirastu, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità, ha a sua volta osservato invece, che “il tasso di mortalità per tutte le cause in 27 Sin per gli uomini e in 24 Sin per le donne, è superiore alla media italiana. Mentre il tasso di mortalità causato da tutti i tipi di tumore è superiore alla media regionale in 28 Sin per gli uomini e in 21 Sin per le donne. Nei 44 Sin si sono verificati 10mila decessi per tutte cause e 4mila per tutti i tumori in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. E’ una prima conferma del fatto che questi 44 Sin realmente rispondevano a un criterio di rischio sanitario esistente”. LA TOP TEN DEI "SIN" – Taranto, come era scontato anche solo immaginare (non per tutti ovviamente, visto che l’esimio dott. Emilio Riva, esperto del campo, nel 2009 ebbe a sostenere la tesi che a Taranto il problema tumore fosse una favola raccontata da pochi millantatori, n.d.r.), compare nell’elenco dei 44 Sin. Non compare però, nella top ten. Questo per due motivi: da un lato perché nella top ten sono presenti Sin che contengono decine di Comuni (come ad esempio il litorale Domizio Flegreo, nelle province di Napoli e Caserta, dove si trova una discarica abusiva di rifiuti urbani e industriali, che avrebbe inquinato anche la falda superficiale e le acque dei bacini lacustri di ben 77 Comuni). Secondo perché, a differenza di molti altri Sin, Taranto manca ancora di un registro tumori. Le ultime notizie da noi raccolte in questo senso nel mese di febbraio, parlano di una raccolta dati che procede per motivi di varia natura, decisamente a rilento: proprio in questo periodo si starebbero ultimando i dati del 2006. “Tanto”, come detto anche dallo studio qui proposto, la metà del milione di ammalati dal 1978 al 2003 sono, purtroppo, già morti.

Note: La rivista Epidemiologia e Prevenzione http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2011-35-1

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