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Comunicato stampa

Una polveriera senza Piano d'Emergenza per Incidente Rilevante

Chiediamo alle Istituzioni che diano urgentemente conto a tutta la città della loro superficialità e inefficienza nel tutelare operai e popolazione e che assumano impegni reali e concreti per ripristinare Legalità e Sicurezza
28 novembre 2012
Comitato Donne per Taranto

Sono anni che chiediamo alle Istituzioni che venga stilato un Piano di Emergenza Esterno per Incidente Rilevante ancora sprovvisto per Ilva e Eni.


In una città dove convivono industrie altamente impattanti e pericolose per la sicurezza degli abitanti, il Piano di Emergenza risulta essere ancora quello provvisorio “non essendo ancora stata ultimata l’istruttoria del rapporto di sicurezza da presentare a cura dei gestori delle  aziende interessate”. (come si legge nell’informativa alla popolazione del 2010).


Ricordiamo che già l'AIA del 2011 è stata rilasciata senza PEE e che il 18.09.2012 il prefetto di Taranto, Claudio Sammartino, aveva sottolineato l'esigenza condivisa con il capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile di completare la pianificazione definitiva dell’emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, quali ILVA ed ENI. 
Ad oggi, però, a tali dichiarazioni, ci troviamo ancora in quella fase con pochi incontri e tavoli tecnici in più, che a nulla hanno portato. Foto dal titolo "Il cancro della mia città"

 
A ottobre scrivevamo (in una lettera inviata anche al Presidente della Repubblica e al Ministro Clini): 
Chi firmerà questa Autorizzazione, in una situazione in cui quelle aree sono poste sotto sequestro, sa che sta firmando un’autorizzazione ad un’Industria che NON possiede ancora un Piano di Emergenza come previsto dal D.Lgs. 334/99?
Qualora ci dovesse essere un problema funzionale a tale Impianto (causato anche da fattori esterni), che coinvolga la popolazione entro un raggio di 3000 mt (come dichiarato dal rapporto finale di ispezione del 12 dicembre 2008) chi dovremmo ritenere responsabile?
 Ad oggi a Taranto non si rispetta la legalità.

 

La nostra è una città seduta su di una polveriera e nonostante questo, si continuano a rilasciare Autorizzazioni, a fare decreti a danno della sicurezza di una popolazione intera.

Ci sembrava inconcepibile un mese fa che venisse rilasciata un AIA senza PEE ma Istituzioni locali e Governo hanno ignorato la richiesta di oltre 4000 cittadini che chiedevano garanzie e sicurezza,  rilasciando un autorizzazione senza preoccuparsi di quali potessero essere i danni causati in caso di Incidente Rilevante.

Riteniamo che tale atteggiamento vada stigmatizzato in un giorno come quello di oggi che ha visto la città in un pericolo enorme e gravissimo.

Quanto accaduto  poteva sicuramente avere epiloghi più gravi e drammatici e nessuno può ignorare tutto ciò così come le Istituzioni hanno fatto fino ad oggi. 

Ci chiediamo per l’ennesima volta chi pagherà per questi crimini?

Chiediamo alle Istituzioni che diano urgentemente conto a tutta la città della loro superficialità e inefficienza nel tutelare operai e popolazione e che assumano impegni reali e concreti per ripristinare Legalità e Sicurezza.

E mentre il Governo si preoccupa di stilare un ulteriore Decreto per salvare l’Ilva, i cittadini di Taranto, gli Operai, i bambini delle scuole vivono con il pericolo costante di un Polo Industriale pericoloso non solo per le emissioni dannose alla Salute ma anche per  un eventuale Incidente Rilevante che oggi abbiamo sfiorato.

Taranto non sarà disposta ad aspettare ancora, non sarà disposta a subire ancora. 

Il nostro Plauso alla Magistratura unica a portare avanti la sua azione di Giustizia e di tutela  nostra e dei nostri Figli.

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