Ilva, frode truffa e riciclaggio: sequestrato oltre un miliardo ai Riva
Frode fiscale, riciclaggio, intestazione fittizia e truffa ai danni dello Stato. Il caso Ilva e il destino dei suoi padroni continua a essere al centro di una indagine giudiziaria. Questa volta però in campo è scesa la Procura di Milano che ha scoperto che oltre un miliardo di euro sarebbero stati “sottratti” all’azienda. Lo stabilimento è al centro da quasi un anno di una battaglia legale tra l’autorità giudiziaria di Taranto e il gruppo per il disastro ambientale dell’area.
L’ipotesi degli inquirenti, i pm Stefano Civardi e Mauro Clerici coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, ha trovato un primo vaglio e il giudice per le indagini preliminari di Milano, Fabrizio d’Arcangelo, ha firmato un ordine di sequestro di beni per 1 miliardo e 200 milioni euro: immobili, titoli e disponibilità finanziarie “bloccati nel paradiso fiscale di Jersey”. Sono in corso una serie di perquisizioni da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Milano e Varese. A quanto apprende il fattoquotidiano.it gli indagati sono quattro: i fratelli Emilio e Adriano Riva, rispondono per truffa e interposizione fittizia, gli altri due indagati – due professionisti – rispondono invece di riciclaggio.
Secondo quanto accertato nel corso delle indagini i Riva, mediante l’interposizione fittizia di alcunitrust in Italia e Svizzera, e di altre società, avrebbero nascosto la reale titolarità delle disponibilità finanziarie create con i soldi dell’Ilva, facendo risultare all’estero beni che, invece, sono nella loro disponibilità in Italia. L’obiettivo, secondo l’accusa, era di rendere applicabili i vantaggi derivanti dallo scudo fiscale: secondo le prime informazioni almeno otto operazioni. Nel mirino della Fiamme Gialle anche alcuni professionisti che hanno curato appunto la pianificazione fiscale.
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