Il Parere Istruttorio Conclusivo presenta molteplici carenze per cui si chiede di non procedere all'approvazione. Taranto è al primo posto per tumori di origine professionale ma non c'è una verifica dello stato di salute dei lavoratori. Inoltre manca il calcolo del Carbon Budget Residuo nazionale.
Recentemente, aveva deposto dello sterco di cavallo nell’abitazione dove risiede il deputato José Luis Espert, appartenente al partito di estrema destra La Libertad Avanza e noto per invocare carcere e pallottole contro i movimenti sociali.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
sono l’autore dell’articolo e ti ringrazio per l’interesse che manifesti.
Naturalmente, un singolo pezzo non pretende di essere esaustivo e non può entrare nel merito di ogni possibile analisi. Le tue osservazioni, ad ogni modo gradite, ricalcano esattamente le questioni che avevo messo in evidenza.
Per convenzione e necessità di semplificazione giornalistica, s’intende con “Trattato di Lisbona” il complesso documentale che comprende il Trattato sull’Unione Europea, il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e i protocolli aggiuntivi. L’insieme di tali testi è inevitabilmente percepito come complesso e di difficile lettura. E’ chiaro che se prendessimo in considerazione solo alcuni articoli potremmo darne una visione più semplice, ma la ratifica riguarda l’insieme, il tutto e tiene conto anche del Trattato di funzionamento dell’Ue con uguale dignità. La stessa Carta dei diritti contiene una serie di rimandi e aggiunte protocollari che ne fanno un testo più complesso (e contestato proprio in alcuni punti per alcuni meno evidenti) di quanto potremmo far sembrare in apparenza. Per completezza e imparzialità, tutto dovrebbe essere il più possibile portato a conoscenza. Sta all’Ue trovare le forme di comunicazione, diffusione e partecipazione più adatte allo scopo.
Per quanto riguarda la modalità di ratifica, è mio parere debba essere parificata per tutti i 27 Paesi; via parlamentare o referendaria, per tutti. Un sistema con eccezioni si rende meno omogeneo e paritetico e perde di credibilità. Siamo d’accordo sul fatto che il criterio dell’unanimità, in un’Unione di ben 27 paesi, sia in un certo senso utopistico ed è anche nel tentativo di superare questo sistema frenante che le istituzioni hanno spinto per una ratifica per via parlamentare, cercando di evitare i referendum. Tra l’altro non sono pochi i Paesi che approvano il “Trattato” senza averne fatto una seria riflessione, poiché si è arrivati ad un movimento di pressione con scadenza marzo-giugno 2009.
Nel mio articolo ho messo in evidenza la forzatura e l’inopportuno criterio dell’unanimità, l’ovvia consapevolezza che non si sarebbe potuto elaborare un piano B e non se ne aveva la volontà stessa, la percezione dei cittadini della lontananza da sé dell’Europa “altra”.
Ti ringrazio per le osservazioni ma, nel merito, sono già presenti nell’articolo; con parole diverse forse ma con sostanza, lo s’intuisce, identica.
Il Parere Istruttorio Conclusivo presenta molteplici carenze per cui si chiede di non procedere all'approvazione. Taranto è al primo posto per tumori di origine professionale ma non c'è una verifica dello stato di salute dei lavoratori. Inoltre manca il calcolo del Carbon Budget Residuo nazionale.
Recentemente, aveva deposto dello sterco di cavallo nell’abitazione dove risiede il deputato José Luis Espert, appartenente al partito di estrema destra La Libertad Avanza e noto per invocare carcere e pallottole contro i movimenti sociali.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
sono l’autore dell’articolo e ti ringrazio per l’interesse che manifesti.
Naturalmente, un singolo pezzo non pretende di essere esaustivo e non può entrare nel merito di ogni possibile analisi. Le tue osservazioni, ad ogni modo gradite, ricalcano esattamente le questioni che avevo messo in evidenza.
Per convenzione e necessità di semplificazione giornalistica, s’intende con “Trattato di Lisbona” il complesso documentale che comprende il Trattato sull’Unione Europea, il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e i protocolli aggiuntivi. L’insieme di tali testi è inevitabilmente percepito come complesso e di difficile lettura. E’ chiaro che se prendessimo in considerazione solo alcuni articoli potremmo darne una visione più semplice, ma la ratifica riguarda l’insieme, il tutto e tiene conto anche del Trattato di funzionamento dell’Ue con uguale dignità. La stessa Carta dei diritti contiene una serie di rimandi e aggiunte protocollari che ne fanno un testo più complesso (e contestato proprio in alcuni punti per alcuni meno evidenti) di quanto potremmo far sembrare in apparenza. Per completezza e imparzialità, tutto dovrebbe essere il più possibile portato a conoscenza. Sta all’Ue trovare le forme di comunicazione, diffusione e partecipazione più adatte allo scopo.
Per quanto riguarda la modalità di ratifica, è mio parere debba essere parificata per tutti i 27 Paesi; via parlamentare o referendaria, per tutti. Un sistema con eccezioni si rende meno omogeneo e paritetico e perde di credibilità. Siamo d’accordo sul fatto che il criterio dell’unanimità, in un’Unione di ben 27 paesi, sia in un certo senso utopistico ed è anche nel tentativo di superare questo sistema frenante che le istituzioni hanno spinto per una ratifica per via parlamentare, cercando di evitare i referendum. Tra l’altro non sono pochi i Paesi che approvano il “Trattato” senza averne fatto una seria riflessione, poiché si è arrivati ad un movimento di pressione con scadenza marzo-giugno 2009.
Nel mio articolo ho messo in evidenza la forzatura e l’inopportuno criterio dell’unanimità, l’ovvia consapevolezza che non si sarebbe potuto elaborare un piano B e non se ne aveva la volontà stessa, la percezione dei cittadini della lontananza da sé dell’Europa “altra”.
Ti ringrazio per le osservazioni ma, nel merito, sono già presenti nell’articolo; con parole diverse forse ma con sostanza, lo s’intuisce, identica.