Il nostro furgone percorre una strada dissestata di dossi e buche. Le automobili producono ininterrottamente un fumo nero che entra nei polmoni, negli occhi, nel naso e a cui tuttavia ci abitueremo nei giorni seguenti. Automobili senza fari, senza frecce, senza finestrini, senza porte, senza sedili, raschiate, sverniciate, ammaccate, sfondate, tra le quali all’improvviso, come un evento, sfrecciano inaspettati un pick-up fiammante delle Nazioni Unite o, semplicemente, un’auto nuova.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
È il dipendente perfetto per un Paese che investe più in armi che in stipendi. Basta abituarsi al ronzio, che poi anche tanti colleghi umani mica sono poco rumorosi. Non chiede aumenti, non ha figli da mantenere, non si lamenta. Ed è sempre puntuale, non discute e agisce con precisione.
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